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*Yoongi's pov*

Vedo Jimin cadere a terra, ma non ho il tempo di avvicinarmici che una forte spinta mi fa perdere l'equilibrio, e barcollare leggermente indietro.

-Che cazzo ci fai in casa mia? Cosa t'impicci?- chiede Jihon, guardandomi incazzatissimo.

Stringo i pugni e mi prometto di non prenderlo letteralmente a calci in culo -Uno, mica colpa mia se non chiudi la porta a chiave; due, non è ancora colpa mia se urli come un deficiente così che tutto il palazzo possa sentirti; tre, se fai male a Jimin, io sono sempre dietro l'angolo, pronto a spaccarti quella faccia da gorilla deformato.- sputo acidamente.

-Non sono affari che ti riguardano, esci da casa mia!- indica la porta, e io, da bravo ragazzo quale sono, mi avvio verso la porta. Naturalmente solo dopo aver preso Jimin in braccio, che stava appena riprendendo coscienza.

-Dove credi di andare? Lui lo lasci qui.- mi impone quando ormai sono fuori dalla porta.

Mi blocco, e mi volto a guardarlo -Ah si? Così che tu possa ucciderlo? Anche no grazie. Rimarrà un po' da me. Se poi vorrà tornare da te, beh, non sarò di certo io ad impedirglielo.-apro la mia porta, ma lui mi blocca ancora.

-Mi ha tradito! Gli stavo solo dando una punizione!- allarga le braccia, e io sento il sangue ribollire nelle vene per l'ennesima volta. 

-Ma sei veramente una testa di cazzo allora! Ma lo vedi? Pensi seriamente che sarebbe capace di tradirti? Hai solamente idea di quanto ti ami?- chiedo alzando il tono di voce.

Io, purtroppo, l'idea di quanto ti ami ce l'ho.

Finite quelle parole entro in casa e, con un potente calcio, chiudo la porta.

-Guarda che chiamo la polizia!- continua lui, battendo i pugni sul legno.

-Fallo! Non vedo l'ora di far vedere loro i segni che ha Jimin sul collo e vederti con le manette ai polsi, brutto stronzo.- rispondo prontamente, non sentendo più alcun rumore, se non un'altra porta sbattere.

Peccato, volevo vederlo dietro alle sbarre.

Qualcosa, o meglio, qualcuno si muove tra le mie braccia, e mugugna appena.

Jimin si sta svegliando.

Lo appoggio sul divano, scostandogli i capelli dalla fronte, inginocchiandomi lì affianco e continuando a guardarlo, con la mano sempre tra le ciocche bionde.

-Jimin...ehi, vuoi un the caldo?- gli chiedo sottovoce, accennando un sorriso nel vederlo aprire gli occhi, e guardarsi per qualche secondo attorno, confuso.

-Uhm...oh...si, grazie Hyung...- mormora fissandomi per un po'.

Mi alzo e, il più velocemente possibile, gli preparo la tazza con all'interno la bevanda calda e del miele, porgendogliela. 

-Hyung...- mi richiama dopo averne sorseggiato un po', tenendo il viso nascosto dall'oggetto in ceramica. 

-Dimmi piccoletto- lo guardo sempre con un leggero sorriso -Come stai?-

-Bene bene e...uhm...grazie, speravo tanto che mi avresti sentito- mormora abbassando leggermente lo sguardo.

-Ti sentirò sempre, ogni volta che avrai bisogno, a qualsiasi distanza ci dovessimo trovare. Non mi serve l'udito.-

a.a.

Mi sono fatta perdonare?

The next door -Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora