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-G-grazie... - sussurra contro al mio petto, stringendo la mia maglietta con i pugni.

-Grazie di cosa piccoletto? - chiedo dolcemente, accarezzandogli i capelli, parlando a bassa voce, senza un apparente motivo.

-Hyung mi fai stare priorio tanto b-bene...- lo vedo stropicciarsi gli occhi e tirare su col naso.

Oh Jimin...

-Aish...- gli bacio la fronte, sospirando.

-M-mi hai fatto capire quanto in realtà stessi male con Jihoon... S-sono stato così stupido. - strozza l'ultima parola, coprendola con un singhiozzo che mi colpisce direttamente il cuore.

Fa così male vederlo così.

-Jimin eri solo innamorato, non stupido. Magari a volte sono sinonimi... Ma pensavi di stare bene... A volte l'amore è più forte del resto.- spiego facendo incrociare le nostre gambe tra loro.

-S-si p-però se stavo bene prima ora come sto? S-sono in paradiso?- gli scappa una ridata appena accennata, che non fa altro se non farmi sentire più sollevato.

Almeno lo faccio ridere...

-Posso essere sincero?- chiedo non volendo peggiorare le cose.

-Si, tranquillo...- alza il viso dal mio petto, puntando lo sguardo nel mio, cercando di sorridere per spronarmi.

-Con me non stai in paradiso. Con me stai semplicemente come dovresti stare in una relazione normale, il suo era l'inferno. E sono felice che tu ne sia uscito. Perchè l'amore ricambiato, quello che arriva da entrambe le parti, è decisamente meglio... E tu meritavi di provarlo.- passo un pollice sulla sua guancia, asciugandola dalle lacrime.

Annuisce silenziosamente, e sorrido senza staccarmi dal suo viso, mantenendo il contatto con la mano, posando poi la mia bocca sulla sua, baciandolo per pochi secondi.

-Vieni a cenare? Ti preparo i Tteokbokki non piccanti, oppure del Kimchi.- mi metto a sedere sul materasso, lasciandolo lì ancora un po' scosso e rosso in viso per il bacio.

-Si...- risponde fliebilmente, seguendomi poi fuori dalla stanza, cercando quasi subito la mia mano, tenendola tra la sua fino alla cucina.

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-Hyung domani non devo andare a lavoro, mi hanno lasciato il giorno libeo per tutti gli straordinari dell'anno, tu hai da fare?- chiede rompendo il silenzio della stanza.

Siamo stesi sul nostro letto, coperti dal lenzuolo e abbracciati, io stavo anche per addormentarmi.

-No, è il mio giorno libero, lo sai meglio di me.- ridacchio in uno sbadiglio, gli occhi ancora chiusi.

-Allora ti porto in un posto, non ci vado da molto tempo ma ci sono molto affezionato... Partiamo presto.- lo sento baciarmi una giancia, riappoggiandosi poi a me.

Odio svegliarmi presto...

The next door -Yoonmin Where stories live. Discover now