10. Cut me open and tell me what's inside

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Buonasera a tutti! Come state? Ho visto che molte scuole saranno chiuse domani, nella mia città tutte quante, quindi spero sia anche il vostro caso. Quando stavo al liceo avrei sacrificato bambini agli dei per una cosa del genere. Peró cioè non è che vi sto augurando una calamità naturale. Comunque, ho scritto mezzo capitolo oggi con l'influenza ma dovrebbe essere decente. E c'è un ritorno all'ennesima potenza di frerard. Ah nuova copertina in arrivo. Spero vi piaccia, buona lettura ❤️


Il cielo scuro sopra la sua testa non aveva mai reso Frank tanto nervoso.

Aveva aspettato ancora due giorni prima di decidersi ad uscire per cercare Gerard, sperando che ragionandoci meglio avrebbe trovato una risposta più sicura ai suoi dubbi. Non solo non l'aveva trovata, ma anzi gli sembrava di essersene allontanato sempre di più. Perciò, erano da poco passate le dieci di quel mercoledì sera limpido e invernale quando infilò le scarpe e varcò la porta di casa senza altre esitazioni. Voleva vederlo, e allo stesso tempo avrebbe preferito dimenticare di averlo mai fatto. Odiarlo, ma non poteva. Scoprirlo, e in che senso precisamente neanche lo sapeva. Il fatto era che in quelle ultime settimane non aveva mai smesso davvero di pensare a lui, in modo sporadico, sfuggente, giusto un pensiero qua e là mentre si radeva le guance davanti allo specchio del bagno o quando la luce rossastra del tramonto calava sui palazzi. Dare a Mikey le risposte che cercava era solo un motivo concreto per trovare il coraggio di rivederlo, in fondo ne era consapevole. Ma non l'avrebbe ammesso.

Mentre camminava cauto tra le vie della città, respirando piano, circondato solo dal rumore sordo e scricchiolante dei suoi passi sul marciapiedi, continuava a ripensare al viso paffuto e sorridente del bambino nella foto. Ai capelli castani che ora nascondeva con quel colore sanguigno, che forse soltanto quello era, una copertura. Non riusciva a immaginare Gerard con degli amichetti di scuola, con una mamma che gli preparava la merenda. E quella era soltanto una prova di quanto poco conoscesse di lui. Non sapeva neanche se l'avrebbe trovato, a oltre tre settimane di distanza dall'ultima volta che aveva avuto un contatto con lui, e si fermò per un istante contro la parete di un negozio chiuso per rifletterci. Se Gerard fosse stato lì fuori, si sarebbe trovatosicuramente nell'ultimo posto in cui il suo compito gli imponeva di essere;ovvero, nel bel mezzo di una strada importante e ben sorvegliata dalle telecamere,dove nessuno che avesse voluto passare inosservato sarebbe andato. A quel pensiero, le sue labbra si sollevarono in un mezzo sorriso.

Aveva ragione. Lo trovò nella stessa piazzetta in cui gli aveva chiesto di cercare suo padre, stavolta appoggiato sul fianco sinistro contro un lampione. Non si sforzava nemmeno di fingere di fare il suo lavoro. Teneva le braccia stese casualmente lungo i fianchi, l'uniforme scura gli fasciava le gambe lunghe e il torso snello. Era così diverso dalla fotografia che aveva di lui. La luce sopra la sua testa lo illuminava in modo strano, sfiorando i capelli brillanti, il mento leggermente abbassato, gli stivali consumati ai piedi, ma adombrava l'espressione sul suo viso. Comunque, ci avrebbe scommesso che fosse annoiata e vagamente arrogante com'era sempre stata. Tre settimane non erano un tempo poi così lungo, eppure gli sembrò di non vederselo davanti da un'eternità.

Si lanciò un'occhiata intorno, scrutando le pareti buie che li circondavano. C'erano un paio di telecamere che inquadravano lo spazio centrale, puntini rossi quasi introvabili che lampeggiavano piano, uno sul lato opposto della piazza e uno alla sua sinistra. Avvicinarsi era rischioso. Si sistemò all'angolo della stradina da cui era venuto e rimase a guardarlo. 

Gerard avrebbe potuto decidere di essere ovunque, anche all'altro capo della città. Avrebbe potuto andarsene il più lontano possibile da lui. Magari non spettava a lui decidere, oppure Frank era troppo poco importante per condizionare le sue decisioni. Ma lui non poté impedirsi di pensare che forse aveva solo deciso di rimanere, non troppo vicino ma neanche troppo lontano.

How to disappear and never be found againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora