11. These bright lights have always blinded me

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Oh hi thanks for checking in i'm still a piece of  gaRbAGe
No scusate è un vine ciao a tutti. Come state? Spero che il capitolo vi piaccia, ci sono chiarimenti/angst/cose carine. Ah no un momento volevo chiedervi una cosa. Vi piace che metta le gif prima dei capitoli? Sono abituata a farlo ma se per qualche motivo preferite senza non le metto. Buona lettura ❤️







Addormentarsi sul tetto del Columbia Center dopo averne scassinato la più malandata delle uscite di sicurezza, col rischio di non svegliarsi nemmeno in tempo per tornare a casa prima che facesse giorno, era fuori questione. 

Per questo, Frank continuava a costringere le sue palpebre ad alzarsi ogni volta che si chiudevano contro ogni buon senso, le sbatteva più volte per riprendere un contatto col suo corpo intorpidito, cercava qualcosa che lo tenesse sveglio nel cielo sopra di lui. Era scurissimo, doveva essere ormai notte fonda. Aveva giocato a cercarvi qualche costellazione, quelle che gli avevano insegnato a scuola tanti anni prima, ma non era mai stato bravo a farlo. Le stelle erano quasi tutte coperte da un lenzuolo grigio di nuvole che correvano veloci, i contorni fumosi segnati appena dalla luce bianca della luna. Il vento lo faceva rabbrividire nonostante i vestiti pesanti e il suo sibilo era così forte lassù, che sentì a malapena quando Gerard iniziò a cantare.

Si voltò subito verso il sussurro basso della sua voce. Stavano distesi l'uno accanto all'altro sul pavimento da un tempo indefinito, Frank con le ginocchia alzate per ripararsi inutilmente dal freddo, Gerard con le mani incrociate sotto la testa. Teneva il viso puntato verso il cielo, le palpebre chiuse da così tanto che il più giovane aveva pensato stesse dormendo. Frank non l'aveva mai visto così rilassato, la fronte era liscia, le sopracciglia due archi morbidi. I capelli erano schiacciati sulla nuca dai suoi palmi, il gomito destro quasi lo toccava. E le sue labbra si muovevano, così piano da sembrare immobili, per canticchiare un motivetto che a Frank non sembrava di conoscere.

Avevano parlato a lungo, prima che la conversazione morisse in un silenzio disteso e confortevole. Di suo padre, soprattutto. Gerard non aveva chiesto troppo, aveva lasciato che l'altro gli dicesse ciò che si sentiva di condividere, reagendo al bisogno con un commento o un sorriso. L'aveva guardato per tutto il tempo, con lo sguardo concentrato e la mano destra che ogni tanto si contraeva appena in un riflesso involontario sulla sua coscia. A Frank era parso che forse in fondo avessero entrambi bisogno di quel contatto. E di stare lassù, a parlare senza freni e guardarsi per davvero, lontani da quel modo rachitico di vivere a cui li avevano costretti. Era certo di aver blaterato a ruota libera abbastanza da annoiare chiunque, ma l'altro non si era mai stancato di ascoltarlo; anzi, era persino intervenuto, lasciando vedere a Frank un po' di più di quello che si nascondeva dentro alla sua divisa. E quando si erano zittiti, stanchi e appagati, era stata una decisione di entrambi. Si erano spostati più volte mentre parlavano, prima seduti, poi in piedi, poi stravaccati sul cemento appiccicoso di umidità, ma alla fine erano rimasti così, stesi a guardare la notte sopra le loro teste.

Gerard sussurrò qualche parola, poi serrò le labbra per mormorare un ritmo tranquillo. Sembrava quasi sorridere.

<<Hai una bella voce>>.

Il rosso si ammutolì subito e aprì gli occhi, come se si fosse appena ricordato di chi aveva accanto. Lo guardò per un attimo solo, di riflesso, con ancora una traccia di spensieratezza negli occhi. Frank si pentì di aver parlato. Non avrebbe voluto spezzare quell'atmosfera, era piacevole stare ad ascoltarlo. Sembrava un istante così intimo, così puro. Ne avrebbe approfittato volentieri ancora per un po', per raccogliere un altro pezzo del puzzle incomprensibile che era Gerard. E si sarebbe decisamente addormentato, con i suoi sussurri morbidi a cullarlo. Invece lo vide corrucciarsi e sistemarsi per mettersi a sedere, non prima di avergli mostrato l'imbarazzo che gli invadeva le guance.

How to disappear and never be found againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora