Closure.

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Quella situazione a Ridley non piaceva minimamente. Michael voleva portarla ad una festa dove, a detta sua, ci sarebbe stato anche Ash. La ragazza non era per niente convinta e davvero non sapeva per quale assurdo motivo avesse accettato di partecipare a quella specie di gioco.

«Allora è deciso per stasera?» domandò Mike, alzando di poco il viso dal libro di matematica.

«Deciso cosa?» fece eco Ridley, fintamente sorpresa. Mike sorrise, come Ridley aveva capito che solo lui sapeva fare.

«Non fare la finta tonta Rid! Sei disperata!» esclamò Michael divertito.

La conosceva da appena due settimane e già aveva capito che Ridley nella sua vita non aveva fatto altro che la brava ragazza. Non che fosse una brutta cosa, ovviamente, ma lei non usciva mai dagli schemi e questo la condizionava.

Era diventato amico di alcune persone nella nuova scuola e una di queste era Luke Hemmings, ragazzo più ambito della scuola nonché migliore amico di niente meno che Ashton Irwin, il ragazzo per cui Ridley usciva di testa da tre anni.

Probabilmente entrando nel giro di Ashton gli sarebbe stato più semplice aiutare Rid, almeno così pensava.

Non sapeva perché si era preso tanto a cuore la faccenda di Ridley, ma quella ragazzina urlava voglia di amore con ogni parte del suo corpo e lui se n'era accorto. Forse era un pensiero stupido, ma in cuor suo sapeva che era così.

«D'accordo, però non torniamo tardi. Okay?» propose lei, evidentemente esasperata. Sapeva che Michael sarebbe diventato assillante con questa storia, era riuscita a leggerglielo persino nello sguardo. Doveva proprio godere nel vederla così disperata, ingenua ed impacciata.

«Perfetto. Allora passo a prenderti stasera. A che ora?» Ridley sollevò entrambe le sopracciglia sorpresa e leggermente irritata: odiava l'invadenza di Michael.

Era due settimane ormai che gli dava ripetizioni e, per quanto la riguardava, non le sembrava che Michael avesse grossi problemi. Era un ragazzo intelligente e capace di grande attenzione nonostante alcune difficoltà. Ridley, tuttavia, non era ancora certa che lo facesse per amor proprio piuttosto che perché si divertiva nel vederla sospirare come una ragazzina ormonata ogni volta che Ashton faceva il suo ingresso in biblioteca.

A lei comunque bastava che prestasse attenzione e mostrasse un minimo di interesse per quello che lei tentava di spiegargli, non contava granché la motivazione che lo spingesse a farlo.

«D'accordo, d'accordo. Dovrò convincere i miei genitori, ma si può fare» sospirò alla fine, decisamente rassegnata. Michael sfoderò il migliore dei suoi sorrisi e chiuse di colpo il libro. Ridley sussultò quando lui le si avvicinò.

«A... A che ora passi?» balbettò, parecchio confusa da quella vicinanza. Era la prima volta che vedeva Michael così da vicino. Cercò di distogliere lo sguardo, ma il ragazzo le voltò prontamente il viso, riportando i loro occhi a contatto.

«Alle 8 in punto sarò da te e... Rid?» la richiamò volutamente perché amava tenerla sulle spine. Quando era nervosa, come in quel momento, si mordeva insistentemente il labbro inferiore. Michael non era certo nella posizione di fare simili commenti, ma quel gesto era estremamente sensuale.

«Che... che c'è?» domandò lei, sempre più in imbarazzo. Per quanto le costasse ammetterlo, Michael sapeva essere piuttosto persuasivo quando voleva.

«Per favore, Ridley, mettiti qualcosa di sexy, okay? Fallo per me» sussurrò il ragazzo, per non farsi sentire dal resto degli studenti in biblioteca.

Ridley si sentì mancare per un attimo e percepì il sangue salirle alle guance ad una velocità quasi da record.

«I-io... non so se... oh, dannazione! Vedrò cosa posso fare. Ma sappi che ti odio, Clifford. Vorrei ucciderti in questo momento» sbottò, incrociando le braccia sul petto e distogliendo lo sguardo da quello di Michael che si era fatto stranamente più caldo.

Disobey.Where stories live. Discover now