Look What You've Done To My Heart.

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Scusate il ritardo.

Buona lettura :)

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«Luke... che ci fai qui?» Alice lo guardò scioccata, liberandosi dall'abbraccio di Ridley e correndo incontro al ragazzo.

Luke si lasciò cadere a terra sulle ginocchia, senza avere la forza di guardarla negli occhi.

«Di... di chi è?» mormorò appena, prendendosi il viso tra le mani.

«C-Cosa?» Alice si inginocchiò di fronte a lui, prendendogli le mani, confusa dalla sua domanda.

«Ho chiesto di chi è il bambino!» ripeté lui, il tono più autoritario. Ora l'unico sentimento a prevalere era la frustrazione. Avevano sempre usato il preservativo, sempre: se Alice era incinta il figlio non poteva essere suo.

Alice tentò di togliergli le mani dal viso, per guardarlo, ma Luke si tirò indietro, strisciando sul pavimento. Alice sentì le lacrime prendere di nuovo il sopravvento, più forti di prima. Come poteva Luke non fidarsi di lei?

«Luke ma che diavolo di domande fai?» chiese, mentre la paura si trasformava presto in altro. Luke non credeva che, nel caso in cui fosse davvero incinta, quello fosse suo figlio.

Luke Hemmings, il ragazzo che le aveva detto che lei era la donna più importante che avesse mai avuto, proprio lui... stava dubitando di lei, del suo amore per lui.

«Abbiamo sempre... fatto sesso protetto, Ali! Come è possibile che tu sia incinta di me?» Helena prese Ridley per il polso e piano piano scivolarono fuori dal bagno, per lasciar loro modo di parlarsi, senza però allontanarsi di troppo. Luke era visibilmente arrabbiato e questo non prometteva nulla di buono.

«Cristo santo, Hemmings! Come puoi... come puoi non fidarti di me? Io... se dentro di me sta crescendo una vita, beh... è tua, ti appartiene tanto quanto appartiene a me! Se aspetto un bambino, Luke, lo giuro su me stessa... è tuo e non ho nemmeno il dubbio che non lo sia perché sono stata solo con te, Lukey.» Lo disse tutto d'un fiato, perché voleva che lui capisse, che capisse quanto le aveva fatto male con quella domanda. Si avvicinò a lui, allungando una mano per toccarlo. Luke scattò in piedi, allontanandosi di nuovo.

«Non toccarmi, non mi toccare... io... non ce la faccio, Alice. Come posso... prendermi cura di un bambino che oltre tutto non riesco a capire come ho fatto a concepire?» urlò, aggrappandosi al lavandino così forte da farsi venire le nocche bianche. Prese un respiro, ma l'aria gli mancava sempre di più, mentre aumentava il senso di nausea.

«E io? Io come farò? Mi stai dicendo che... che mi lascerai e che mi farai affrontare tutto questo da sola?» Ora anche la voce di Alice si era alzata, ora non piangeva più. Ora aveva solo voglia di uccidere Luke Robert Hemmings nel più violento e doloroso dei modi, voleva vederlo morire lentamente e supplicarla in ginocchio di perdonarlo per quello che aveva detto.

Ma poi... poi sarebbe scoppiata di nuovo in lacrime, lo avrebbe odiato ancora di più perché quello che poteva essere il padre di suo figlio, il ragazzo di cui credeva di essersi profondamente innamorata dopo così poco tempo, non l'amava, non l'amava come lei si aspettava, non l'amava abbastanza nemmeno per crederle né per sforzarsi di trovare una soluzione con lei.

Luke Hemmings non la amava.

E questo era ciò che faceva più male di tutto.

«Non lo so... non so più nulla...» mormorò il ragazzo, fissando il fondo bianco e lucido del lavandino in ceramica.

«Luke... tu mi ami?» La domanda le venne spontanea. In fondo erano passati solo tre mesi, nemmeno lei credeva all'amore a prima vista e poi... ora che ci pensava né lei né Luke l'avevano mai detto l'uno all'altra.

Disobey.Where stories live. Discover now