Connection.

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Buona Lettura :)

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Michael era sdraiato sul suo letto da ore, probabilmente. Aveva persino perso il conto del tempo. Il soffitto, bianco e piatto, sembrava essere diventato il suo unico amico. Forse si era anche messo a parlare da solo, ad un certo punto, ma il muro non aveva dato una risposta alle sue domande. 

Si sentiva invecchiato di almeno quarant'anni in due giorni, non aveva nemmeno fatto la barba e non sapeva dire di preciso quando si fosse alzato l'ultima volta da lì. 

Sospirò, cambiando la canzone sull'mp3. Da quando conosceva Ridley il suo Ipod si era riempito di canzoncine pop che a lui non erano mai piaciute, aveva un'intera playlist composta unicamente di hit più o meno commerciali di Conor Maynard, Chris Brown e Jason Derulo. Le aveva odiate fino al punto di impararle, paradossalmente, tutte a memoria. Avrebbe potuto farlo, ma la verità era che non aveva alcuna intenzione di cancellarle. 

Prese un respiro e si alzò di scatto, deciso ad andarsi a fare un giro, per recuperare contatto con quel paese. Magari sarebbe andato da Alice, per vedere come stava e per parlare un po' con lei. 

Aprì l'armadio e prese dei vestiti puliti, poi fece una doccia veloce e si diede di nuovo un aspetto più o meno decente. 

Dopo la rottura con Ridley non aveva neanche più voluto ritingersi i capelli, così ora avevano uno strano colore biondiccio e slavato. Tuttavia riflettevano in pieno il suo stato d'animo: sembrava morto dentro, stufo di tutto e di tutti, non aveva voglia di fare nulla e i capelli spettinati e color pagliericcio erano sintomo di questa nera noia che aveva addosso. 

Salutò sua madre, che da due giorni tentava invano di scoprire cosa lo tormentasse, poi si sistemò le cuffie nelle orecchie ed uscì. 

Come se qualcuno, lassù, lo stesse prendendo in giro, la riproduzione casuale gli regalò "Breathing" di Jason Derulo, niente meno che la canzone preferita di Ridley. Sbuffò e indugiò per qualche secondo sul pulsante per cambiare canzone. Ci pensò a lungo, ma poi qualcosa gli suggerì di rimetterla da capo e ascoltarla di nuovo per bene. 

Ci mise poco a rendersene conto: Ridley era in tutto quello che faceva, in ogni persona che vedeva, in ogni parola di quella dannatissima canzone che sembrava parlare di loro. 

Perché a Michael lei mancava ogni volta che respirava, a Michael mancava ad ogni battito del suo cuore. A Michael mancava e basta. Ma non aveva cominciato a mancargli da quando l'aveva lasciata, da quando era tornato a casa senza salutarla, Ridley gli mancava da quando aveva infranto la loro promessa, da quel pomeriggio in cui aveva rovinato ogni cosa picchiando Luke. Ridley gli mancava da quando lui aveva distrutto tutto quello che aveva faticosamente costruito. 

All'improvviso si rese conto che in quel preciso istante, lui aveva cominciato a svuotarsi, a perdere tutto, perché nella vita, probabilmente, non aveva fatto altro che cercare qualcuno che lo completasse e lo aiutasse a tirare fuori la parte migliore di lui e, quando aveva trovato il pezzo mancante, lo aveva buttato via come un idiota. 

«Ehi, ragazzi... guardate un po' chi si rivede! Clifford è tornato in paese!» La voce che lo richiamò fu così forte e cattiva che Michael la sentì persino col volume alto. E una voce così non se la poteva certo scordare. 

«Christopher» replicò senza emozioni, voltandosi e levando le cuffie dalle orecchie, solo per cortesia. Avrebbe preferito correre via senza doverlo ascoltare, ma erano in mezzo ad una strada, era pomeriggio e c'era gente, non avrebbero finito col fare a botte di nuovo probabilmente. Inoltre Chris era col suo nutrito gruppo di seguaci idioti e sbavanti ochette. 

Disobey.Where stories live. Discover now