Are you happy?

6.9K 296 197
                                    

Nota introduttiva ad inizio capitolo ahhaha.

Giada tiene a precisare che non ha nulla contro la Francia e contro i francesi... Capirete da voi leggendo, il perché di questa precisazione iniziale, ma nel pensiero di Rid ed Helena sarebbe stato lo stesso anche se Helena fosse stata di qualsiasi altro paese del mondo, soltanto che suonava francese, quindi la nostra autrice ha voluto prendere la Francia hahaha.

Buona lettura, Sara.

****

«Quando avevo sei anni mi ha spinto giù dal divano e mi è uscito sangue dal labbro per un'ora e mezza! Sul serio!» esclamò Ridley, allargando le braccia esasperata. Ashton rise di gusto e diede un altro morso al suo panino.

«Che amore fraterno!» scherzò, facendole una linguaccia. Ridley sospirò divertita ed addentò il suo hamburger con avidità.

«Beh... lo ha fatto sicuramente di proposito, ma penso che non avesse intenzione di farmi così male... ha pianto per tre quarti d'ora e continuava a chiedere scusa alla mamma dicendo che non voleva uccidermi e che non l'aveva fatto apposta! Povero Calum, era disperato!» continuò a raccontare, ricordando quei momenti brutti eppure divertenti, ora che erano passati anni. Calum, in fin dei conti, era sempre stato il suo fratellone, il suo angelo custode, nonché il suo migliore amico e il suo punto di riferimento.

Spesso si ritrovava a pensare che, benché lui a volte risultasse pesante ed irritante, senza Calum non sarebbe stata la stessa.

«Beh... ora però le cose sono un po' cambiate, mi ha detto Luke. Cioè... io rischio la vita a stare qui con te, giusto?» Ridley rise di gusto, guardando Ashton di sottecchi.

Erano tre anni che aspettava quel momento e ora, grazie ad un idiota che le aveva rivoltato la vita da cima a fondo, si ritrovava seduta ad un tavolino del McDonald's con un fantastico hamburger tra le mani ed un ancora più fantastico Ashton Irwin seduto di fronte, che le chiedeva di lei e della sua vita.

«Tecnicamente. Ma non sono così sicura che Cal sia in grado di fare del male nemmeno ad una mosca... figuriamoci ad una persona. È pressante, ma... un po' tonto a volte.» Ashton si calmò un poco, anche se non era così sicuro di poter stare tranquillo: Luke gli aveva detto che ci sarebbe voluto un miracolo per convincere Calum Hood di essere il partito perfetto per la sua piccola ed adorata sorellina.

«Ma com'è che tu e Calum siete fratelli? Cioè... fratellastri, giusto? Non sono molto sicuro di aver mai capito i vostri rapporti.» Uno strano sorriso orgoglioso si stampò sul volto della ragazza che mangiò l'ultimo pezzo di panino prima di accingersi a spiegare per l'ennesima volta la storia della loro vita.

«Sì, fratellastri da parte di padre. In pratica... la mamma di Calum se ne è andata di casa quando Calum aveva poco più di un anno. Qualche tempo dopo papà, cioè... suo padre, ecco... ha conosciuto Alicia, che è mia madre. Si sono frequentati praticamente per due anni... mia mamma lo ha notevolmente aiutato con Calum visto che si era ritrovato solo a dover crescere un figlio così piccolo. Si sono innamorati... io credo sia stato il destino a mettere mamma sulla sua strada, ne aveva bisogno. E insomma... dopo due anni, diciamo un po' per caso, sono nata io. Dicono che io abbia cementato la loro unione, per così dire.» Ashton annuì, mostrandosi coinvolto. Era sempre attento a quello che diceva Ridley e questo a lei piaceva particolarmente. Michael invece non le faceva mai dire niente...

«Beh... il signor Hood è stato fortunato. È una storia romantica dopotutto. E Calum che era così piccolo?» Ridley scosse le spalle con indifferenza. Anche lei si era spesso chiesta cosa avesse provato Calum in tutto quello, ma lui era sempre stato felice. Non aveva mai visto suo fratello piangere, a meno che non si trattasse di qualche stupidaggine come quella che aveva raccontato prima.

Disobey.Where stories live. Discover now