20. La lettera

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"Dyng to know,
Afraid to find out"
-(via.lovequotespost)

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Daniel alza un sopracciglio guardando la piccola busta di fronte a lui.
-Non dirmi che mi hai scritto una lettera perché sarebbe veramente patetico...-

-No...- lo interrompo in fretta io, girando gli occhi.

Un po' sono dispiaciuta dal fatto che non apprezzi le lettere.
È una cosa così romantica e dolce.
Penso sia una bellissimo gesto, donare o ricevere una lettera.

-È da parte di Tasha...mi ha chiesto di lasciarla a te per darla a Alger...- spiego abbassando lo sguardo mentre preparo i libri per la lezione di oggi.

Daniel scoppia a ridere e mi affretto a girarmi nella sua direzione.

-Perché ridi?- domando confusa, mentre non posso fare a meno di osservarlo.

Il viso pulito, sembra molto più giovane quando sorride di sincerità.
La solita canottiera è stretta attorno al corpo lasciando intravedere fin troppo i muscoli definiti.
Lui fa un mezzo sorriso
-Ogni volta che si scambiano lettera...è solo per offendersi a vicenda...- mormora.
-L'ultima volta Tasha ha letteralmente fatto un elenco di insulti e Alger l'ha dovuto appendere in camera sua...-

Sorrido a mia volta.
-Beh però...sono sempre insieme- alzo le spalle.
-Significa che si amano- concludo sicura di quello che sto dicendo, perché le parole di Tasha sono ancora nella mia testa.

-Già...- Daniel si accende una sigaretta, con lo sguardo puntato sul tavolo.
-Se lo dici tu...- borbotta per niente convinto.

-Se due persone perdono così tanto tempo a litigare...significa che non possono fare a meno di stare uno lontano dall'altra...-

Ricordo benissimo di aver letto un libro simile, dove erano presenti più litigi che scene romantiche.

All'inizio pensavo fosse stupido...perché perdere tempo a litigare?
Ma con il tempo ho capito che non si comunica solo con la felicità, il più delle volte avviene con la rabbia.

-Non dirmi che pensi che siano una brutta coppia...- aggiungo poi, notando che Daniel alza un sopracciglio.

-Alger ha la stanza piena di foto di Tasha, devo ancora capire se è stato obbligato...-

Sospiro
-Ovviamente non è stato obbligato, ci tiene...- mi appoggio allo schienale della sedia e noto i raggi del sole farsi sempre più nitidi nella stanza.

La solita finestra che si trova proprio al centro della stanza, brilla più del solito, e riesco addirittura a sentire qualche uccellino cinguettare.
Le giornate come queste mi mettono di buon'umore, come se il sole rigenerasse tutta l'energia nel mio corpo.

-A cosa pensi?- vedo Daniel fissarmi intensamente, con uno sguardo un po' incuriosito.
-Al fatto che è una bella giornata...- spiego porgendogli alcuni dei miei appunti.

Lui non risponde, si limita solamente ad annuire.
Poi sposta lo sguardo sulla mia mano, come per assicurarsi che l'anello ci sia ancora.

-Emh...allora...- mi allontano distinto, quasi come se fossi scottata, perché lo sguardo che mi stava riservando era fin troppo intimo, e non ho di certo dimenticato la promesso che ho fatto a me stessa.

Difficult HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora