26. L'invito

71.8K 2.9K 1K
                                    

"I did not want this to be a lesson
I wanted this to be love"
-S.L.Gray

꧁꧂

-Quindi dobbiamo portare questa lettera a una bambina?- domanda Tasha mentre mi guardo intorno, cercando l'indirizzo a cui portarla.
-Esatto...- mormoro rispondendo alla sua domanda per l'ennesima volta.

Ieri ho avuto lezione con Daniel, anche se ammetto che mi era sembrato un po' strano...forse turbato.
Parlava molto meno rispetto al solito e avrei voluto chiedergli se stesse bene, ma aveva un'aria molto stressata.
Mi ha solo chiesto se potessi lasciare questa lettera, spiegandomi che gliel'aveva data un ragazzo, per la sorella piccola.

In ogni caso non sono venuta venire qui da sola, ho chiesto a Tasha e Tobias di accompagnarmi, perché da quello che ho capito i genitori della bambina sono parecchio in disaccordo con il fatto di avere contatti con il carcere.
Da una parte capisco il loro punto di vista ma allo stesso tempo mi chiedo cosa si provi a non poter interagire con la propria sorella per anni.
Non deve essere facile...

-Ecco ci siamo...- mormoro, arrivando di fronte ad una villetta dai muri color beige.
-È una bella casa...- mormora Tobias, stringendosi nel giacchetto di jeans a causa del tempo di oggi.
Non piove ma c'è parecchio vento ed il cielo è grigio.
-Già dai muoviamoci...- Tasha ci supera, arrivando direttamente alla porta.

Bussa circa tre volte poi, notando che non riceve nessuna risposta, suona il campanello in modo così assordante che il mio amico si tappa le orecchie.
Rimango ferma, immobile accanto a lei e riesco a percepire la tensione di Tobias.
Non ama per niente quest'idea.

Dopo quella che sembra essere un'eternità una signora anziana finalmente ci apre.

Indossa un bel vestito elegante e le braccia e il collo sono circondati da molti gioielli dall'aria costosi.
Nonostante l'età la sua pelle è parecchio liscia e i capelli molto in ordine.
Ci guarda con aria confusa, poi sorride.
-Ohhh...voi dovrete essere i camerieri...prego entrate-
dice solo, lasciandoci spazio nella porta.

Faccio per controbattere quando sento Tasha tirarmi un calcio con il piede.
Con lo sguardo, mi fa capire di dover rimanere zitta.
Fa un lieve sorriso alla signora, e entra seguita da me, ma entrambe notiamo che Tobias si trova ancora sull'uscio della porta.

-Muoviti...- dice Tasha a voce bassa, con sguardo di rimprovero.
Lui sembra parecchio perplesso -Siete sicure? Loro pensano che siamo i camerieri...-
Ma lei sbuffa e lo spinge con un braccio all'interno del salone.

Si tratta di una grande casa, di stile moderno, e con parecchi mobili di colore scuro, decorata da quadri semplici.
Ci sono alcune persone, stanno tutti preparando quella che sembrerebbe essere una festa di compleanno.

-Ormai manca poco, abbiamo quasi finito...la nostra Lucy oggi compie undici anni...- ci spiega la signora mentre appoggia una mano sul cuore.
-Che cosa dolce...- mormora Tasha con ironia mentre io continuo a passare lo sguardo in ogni punto, sperando di trovare la bambina.
Devo lasciarle la lettera in modo che possiamo andarcene il prima possibile, per non creare altri fraintendimenti.

-Vi accompagno in cucina così potete bere qualcosa... avete tutti quanti un viso pallido...- esclama la donna con una leggera risata notando l'imbarazzo che si era creato.
Ci serve da bere e poi si allontana, parlando con le altre persone presenti nel salotto.

Difficult HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora