- Capitolo 4 -

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"<< Dai mamma muoviamoci o faremo tardi ad andare al lago >> stavo correndo su per le scale per avvertirla: << Ho quasi finito Katherine, vai a vedere se papà ha finito di preparare la macchina >> corsi giù per le scale e mi diressi in bagno: << Papà? Mamma ha chiesto se hai finito di preparare la macchina >> mio padre sbucò da dietro l'auto e chiuse il baule: << Sì tesoro >> finalmente passavamo una settimana al lago e immersa nella natura: << Possiamo partire >> mia madre ci raggiunse in garage, salimmo in macchina e i miei mi allacciarono la cintura: << Bene, si parte!! >> urlò mio padre tutto nelle contento, vedevo mia madre ridere. Stavamo viaggiando da diverse ore: << Hey Kat, perché non giochiamo a un gioco? >> mi domandò mio padre, guardandomi dallo specchietto retrovisore: << Sì... che ne dite di fare il gioco della catena di parole? >> i miei genitori sorrisero e annuirono: << Bene Katherine inizia tu >> mi disse mia madre, pensai a una parola: << Montagna >> ora era il turno di mia mamma: << Navigatore >> ora quello di mio padre: << Remo >> iniziai a pensare, guardai fuori dal finestrino e vidi una moto sorpassarci: << Moto >> ad un certo punto, la moto che ci aveva sorpassato, scivolò sull'asfalto, mio padre sterzò bruscamente e la macchina iniziò a cappottarsi su se stessa finché non rimanemmo a testa in giù: << Ka-the-rine tutto b-bene? >> mi domandò mia mamma: << Mamma ho paura >> allungò una sua mano e prese la mia: << A-Andrà t-tutto bene >> sentivo odore di benzina e davanti i miei stava per accendersi un fuoco: << State tutti bene? >> ci domandò un ragazzo che era sceso da un auto nera: << S-salva la m-mia bam-bina >> gli disse mia madre, il ragazzo aprì lo sportello dell'auto come se fosse di plastica, slacciò la mia cintura e mi tirò fuori dall'auto: << Rogers vieni subito via da lì, la macchina sta per esplodere >> urlò un signore che si era affacciato al finestrino, era di carnagione scura e portava una benda all'occhio sinistro, ci allontanammo dall'auto, fu allora che iniziai a piangere e dimenarmi in braccio a quel ragazzo: << Ti prego salva i miei genitori >> ma ad un certo punto, la macchina saltò in aria: << Mammaaaa.... Papàààààà >>"
Mi sedetti sul letto e mi guardai attorno, era stato un incubo, un fottuto incubo, guardai fuori dalla finestra ed era ancora buio, così guardai l'orario: << Le quattro del mattino >> mi diressi verso il bagno e mi feci una bella doccia rinfrescante, mi asciugai e per finire indossai dei pantaloni della tuta neri attillati e una canotta bianca; guardai l'orologio e segnavano le otto di mattina, era da quattro ore che tiravo pugni al sacco da boxe: << Gia sveglia? >> tirai un ultimo pugno al sacco e lo fermai: << È dalle quattro che sono sveglia Steve >> riniziai ad allenarmi: << Incubi? >> mi domandò preoccupato: << Già... ho sognato per l'ennesima volta la morte dei miei genitori e il nostro incontro >> già il ragazzo che mi aveva salvato era Steve, mentre quello sull'auto era Nick Fiury, allora non sapevo che sarebbe diventato mio padre: << Ti ho sentito urlare stamattina, mi sono alzato preoccupato e ti ho visto andare nella sala d'addestramento e sono stato seduto lì fino adesso >> guardai il punto che stava indicando: << Non me n'ero accorta che c'eri anche tu >> mi tolsi i guanti e li buttai dentro a un contenitore: << Me ne sono accorto... eri talmente concentrata a prendere a pugni quel povero sacco >> quel povero sacco? E pensare che mi stavo immaginando la faccia di quel dio da strapazzo: << Dai ora andiamo a fare colazione, sto morendo di fame >> lo presi per la maglietta e lo tirai dietro a me: << Katherine... ho capito... ho capito >> mollai la presa e si posizionò al mio fianco: << Non devi >> dissi, Steve mi guardò, non aveva capito a quello che mi stavo riferendo: << Non devi farmi da balia... ieri sera ho sentito la conversazione che è avvenuta tra te e mio padre >> mi fermai e di conseguenza si fermò anche lui: << Kat...i-io >> lo interruppi prima che potesse finire la frase: << Steve so badare a me stessa >> ripresi a camminare ed entrai in cucina: << Buongiorno Sunshine, dormito bene? >> Stark si avvicinò a me e mi passò una tazza di caffè fumante, ma non feci in tempo a rispondere che mi anticipò: << A quanto pare no, hai due belle borse sotto gli occhi che farebbero invidia a un vampiro >> come sempre è il simpatico del gruppo: << Grazie Tony... >> mi sedetti vicino a Thor: << Buongiorno lady incubi? >> che bel sorriso che aveva: << Buongiorno Thor... già >>
<< A quanto pare la nostra spia ha sognato l'incidente di quando sono morti i suoi genitori, che bel gesto che ha fatto Rogers e tua madre si è sacrificata per farti uscire prima dalla macchina >> chi poteva essere a parlare se non Loki, senza pensare presi il coltello che c'era sul tavolo e corsi verso di lui: << Giuro che ti uccido >> ma Thor mi bloccò le braccia dietro la schiena: << Thor lasciami, giuro che lo uccido >> iniziai a scalciare: << Thor portala via da qui >> gli suggerì Steve, così mi alzò di peso e mi coricò sulle sue possenti spalle e quando si girò guardai Loki: << Non finisce qui, dio dei miei stivali >> lo minaccia finché non lo vidi più, mi portò in camera mia e mi chiuse dentro: << Finché non ti sarai calmata rimani qua dentro >> iniziai a battere i pugni sulla porta: << Thor ti prego fammi uscire >> ma niente, non c'era verso di farmi uscire da lì, non vedevo l'ora di ritornare in missione e stare il più lontano possibile dal piccolo cervo.
Dopo un paio di ore, finalmente mi vennero ad aprire: << Ti sei calmata Katherine? Vieni andiamo a fare una passeggiata >> sulla soglia della porta di camera mia c'era Steve,

mi alzai dal letto e lo sorpassai, ci dirigemmo verso all'ultimo piano, dove Stark teneva una serra all'aperto, era tutt'altra parte del salotto e del bar: << So cosa pensi di me Steve, lo vedo dalla tua faccia; mi sto comportando come una pazza i...

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mi alzai dal letto e lo sorpassai, ci dirigemmo verso all'ultimo piano, dove Stark teneva una serra all'aperto, era tutt'altra parte del salotto e del bar: << So cosa pensi di me Steve, lo vedo dalla tua faccia; mi sto comportando come una pazza isterica, ma non ci posso fare niente se mi provoca >> più mi provocava e più io perdevo il controllo: << Non penso che tu sia pazza Katherine e mai lo penserò... è normale perdere il controllo quando c'è qualcuno che ti provoca, soprattutto se quel qualcuno è Loki... stammi sentire Kat, tu non dargli peso, non ascoltare ciò che dice, fregatene e facendo così ti lascerà stare... fidati >> mi voltai verso di lui: << Ci proverò >>.

 fidati >> mi voltai verso di lui: << Ci proverò >>

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I'm off the deep end for youWhere stories live. Discover now