- Capitolo 19 -

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<< Non ne posso più di starmene qua dentro, voglio tornare nella mia stanza >> odiavo stare in quella stanza, vicina al laboratorio: << Sei ancora convalescente le ferite non si sono ancora chiuse e inoltre sei stata in coma per diversi mesi >> mi disse Nat che era appena entrata in camera: << Nat, tu che sei la mia migliore amica, ti prego, fammi uscire, voglio tornare nella mia stanza >> spostai le coperte e feci per alzarmi, ma caddi per terra, qualcuno mi aiutò ad alzarmi, ma quando vidi chi era, cambiai subito atteggiamento: << Steve... che cosa ci fai qui? >> gli chiesi aggrappandomi al suo braccio, mi prese in braccio e mi adagiò delicatamente sul letto e per finire mi coprii: << Natasha, puoi lasciarci da soli? >> iniziai a fare di no con la testa, non volevo restare da sola con Steve, ma Nat, ascoltò il capitano e ci lasciò da soli: << Volevo chiederti scusa per come mi sono comportato con te e per non averti ascoltato... se tornassi indietro di certo, non avrei fatto quella scelta... ci ho pensato tanto in questi giorni e ti chiedo se vuoi ritornare con me? >> si ma ormai era troppo tardi: << Steve ascoltami, sono successe troppe cose da quando tu mi hai lasciato, sono caduta in depressione, ho tentato di uccidermi e tu in tutte queste situazioni non c'eri per aiutarmi, c'è sempre stato Loki, mi ha sempre salvato lui... e non posso tradirlo >> stavo iniziando a piangere: << Stai con lui perché ti ha salvato e ti è stato vicino non è vero? >> strinse i pugni sulla coperta: << Sto con lui perché provo dei sentimenti nei suoi confronti... è vero all'inizio non andavamo d'accordo, ma adesso? È tutto diverso... Steve io ti voglio bene e te ne vorrò per sempre, ma non posso fare quel passo, l'ho fatto una volta ed è andata male >>
<< Ok... ho capito, allora amici? >> mi tese la mano, ci pensai qualche secondo e gliela strinsi: << Amici >> mi baciò la fronte e uscii dalla mia camera; quando fui certa che non c'era nessuno nei paraggi, mi scoprii, volevo riprovare a camminare, così appoggiai i piedi sul freddo pavimento, mi alzai e appena feci un passo caddi a terra, ma prima che potessi toccare il pavimento, qualcuno mi prese per il braccio e mi tirò a se: << Non posso lasciarti da sola per cinque minuti che combini dei guai >> non alzai nemmeno la testa per vedere chi fosse, l'ho riconosciuto dagli abiti asgardiani non appena mi ha stretto a se: << Loki? Pensavo che eri andato a riposare >> anche lui mi prese in braccio e mi adagiò sul letto: << Mi sono già riposato e tu invece devi stare a letto, chi lo sente il bestione >> mi coprii e si sedette sulla sedia: << Loki quando posso lasciare questo posto? Mi mette i brividi >> lo sentii sghignazzare: << Presto non ti preoccupare >> e rimanemmo in silenzio finché non mi addormentai.
Da quel giorno passò una settimana e finalmente fui dimessa da quella parte della Stark Tower, aprii la porta di camera mia, mi spogliai e gettai per terra i miei vestiti sporchi di sangue, rimanendo solo in intimo, con una rincorsa mi buttai sul letto: << Quanto mi sei mancato letto mio >> mi rotolai per tutto il letto matrimoniale e quando arrivai in riva, ritornai indietro: << Vedo che ti diverti >> mi alzai e davanti a me c'era il dio degli inganni: << Sì, mi è mancato così tanto >> si avvicinò e si sedette di fianco a me: << Lo sai che l'ultima volta che ci hai dormito abbiamo fatto l'amore?! >> me l'euro dimenticata e perché Loki ha sempre in mente quel momento? Alzai gli occhi al cielo e non ci pensai più: << Hai appena alzato gli occhi al cielo >> merda è vero, me lo dimentico sempre: << Ti devo punire per questo midgarniana >> lo anticipai, buttai il suo busto sul letto e mi misi a cavalcioni su di lui: << Mio re, cosa vuole che le faccio? >> gli domandai con una nota di effettuazione, gli strappai le vesti asgardiane: << Katherine vacci piano >> e gliele tolsi, mi chinai per poter arrivare al suo collo, iniziai a succhiarglielo e a leccarglielo, ma ad un tratto la porta si spalancò: << Kat mi servirebbe il tuo rapp... >> mi fermai subito e mi girai, c'era Stark sulla porta: << Scusa non pensavo che fossi impegnata >> mi prenderà in giro finché vivrò: << Te lo do subito Tony >> scesi da Loki e indossai la vestaglia, che si trovava sul letto, aprii la borsa e lo presi fuori, mi avvicinai a lui e glielo porsi: << Qui c'è il rapporto della missione, così come d'accordo ci penserai tu a darlo a Fiury?! >> stava guardando me e poi dopo guardò Loki, che gli sorrideva trionfante: << Kat puoi uscire un secondo? >> lo seguii fuori dalla stanza e chiusi la porta: << Che succede Tony? >> gli domandai preoccupata: << Da quando va avanti la tua storia con il piccolo cervo? >> indicò me e la porta (che dietro ad essa c'era Loki): << Ho iniziato a provare qualcosa per lui, quando stavo con Steve, poi lui mi ha lasciato e Loki mi è sempre stato vicino e prima che andassi in missione, ci sono finita a letto >> Stark sbarrò gli occhi, come incredulo: << Ci sa fare a letto? >> scoppiai a ridere, pensavo che mi rimproverasse e invece mi chiede com'è a letto: << Sì Tony ci sa fare >>
<< No perché se rimanevi delusa, potevi sempre venire a letto con me e di sicuro ti avrei fatto vedere le stelle >> gli diedi un pugno in modo scherzoso sulla spalla: << Tony, tu per me sei come un padre >> mi sorrise e mi abbracciò: << Lo so bene e sai che stavo scherzando... ma ora, voglio che mi ascolti: Loki è pericoloso, non sappiamo ancora del perché si sta intrattenendo più del dovuto, trama qualcosa, è fin troppo tranquillo >>
<< Tony forse perché è felice? Facciamo così, cercherò di scoprire cosa trama, ma se tu e gli altri vi sbagliavate, gli dovrete delle scuse ok? >>
<< Va bene... affare fatto... >> mi girai per tornare in camera ma Stark mi fermò: << Ah Kat? Stai attenta, non voglio più vederti in quello stato >> mi voltai per guardarlo, aveva gli occhi lucidi, corsi da lui e lo abbracciai: << Non succederà più Tony >> gli diedi un bacio sulla guancia e ritornai in camera; trovai Loki come l'avevo lasciato: << Allora? Continuiamo? >> gli sorrisi e mi buttai su di lui, mentre lo stavo facendo "rilassare" pensai a un modo per farlo parlare senza fargli capire che lo sto interrogando, ma era una cosa assai difficile, dopotutto lui era il dio degli inganni e delle malefatte.

I'm off the deep end for youWhere stories live. Discover now