- Capitolo 9 -

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<< Finalmente vi siete alzati, signori ecco a voi la coppia dell'anno >> alzai gli occhi al cielo, Stark non sapeva stare zitto e doveva sempre impicciarsi nelle relazioni altrui: << Fatemi capire lady Katherine e Rogers stanno insieme? >> Thor iniziò a grattarsi la testa, come per pensare a qualcosa: << Esatto dio del tuono, stamattina io e l'agente Romanoff, li abbiamo scoperti, peccato che non siamo arrivati un po' prima, quando erano sul più bello >> a quella frase mi andò di traverso il caffè: << Stark, cosa stai dicendo? Io e Katherine non abbiamo fatto sesso >> dovevamo parlare di sesso di prima mattina? E poi mi sentivo a disagio di parlare di certe cose, con certe persone, soprattutto se quelle persone erano gli Avengers e i miei colleghi di lavoro: << La volete finire? A me non interessa la vita sessuale di questi due >> Loki sbatté i pugni sul tavolo, non l'avevo visto così arrabbiato: << Hey piccolo cervo stai calmo, se non vuoi sentire certi discorsi puoi sempre andartene >>
<< È quello che sto per fare >> Loki si alzò e se ne andò, lo guardai andarsene finché non lo vidi più: << Tony non credi di essere stato un po' troppo duro con Loki? >> gli domandai seria, va bene scherzare ma fino ad un certo punto: << E poi saranno affari miei se scopo o no con Steve, detto questo >> mi alzai e posai la tazza nel lavandino: << Io mi ritiro >> e uscii da quella stanza tanto rumorosa; cercai Loki da per tutto, ma non lo trovai: << Che se ne sia andato veramente? >> l'unica stanza che non avevo cercato, era la sua camera, così mi diressi verso alle stanze degli Avengers, percorsi correndo i lunghi corridoi, finché non arrivai alla sua porta, non bussai nemmeno, ed entrai, era sdraiato sul letto che leggeva: << Non si osa bussare? >> non alzò nemmeno gli occhi dal libro: << Scusami, ti ho cercato da per tutto, pensavo che te n'eri andato >> chiuse sbattendo il libro e finalmente mi degnò di uno sguardo: << Che cosa vuoi? >> mamma mia quanta freddezza: << Volevo scusarmi per come si era comportato Tony, a volte parla senza pensare e... >>
<< Non voglio le scuse di nessuno, adesso vattene >> cavoli se l'era proprio presa: << Loki senti... >>
<< Loki senti un niente, ti ho detto di andartene >> iniziò ad urlarmi contro e mi tirò il libro che stava leggendo: << Voglio che te ne vada... fuori di qui >> urlò di nuovo

<< Ok, vado via >> raccolsi il libro che mi aveva lanciato e gliel'appoggiai sul letto, uscii da quella stanza e chiusi la porta dietro di me, chiusi gli occhi e sospirai: << Lady Kat? >> aprii gli occhi e di fronte a me c'era Thor: << Ho provato ...

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<< Ok, vado via >> raccolsi il libro che mi aveva lanciato e gliel'appoggiai sul letto, uscii da quella stanza e chiusi la porta dietro di me, chiusi gli occhi e sospirai: << Lady Kat? >> aprii gli occhi e di fronte a me c'era Thor: << Ho provato a parlarci, ma mi ha cacciato fuori e per di più mi ha lanciato un libro addosso >> mi fece segno di spostarmi: << Ci penso io a lui e... grazie >> entrò nella stanza di suo fratello: << Prego >> ma in quel momento il mio cellulare suonò: << Pierce >> mi avviavi verso la mia camera: << Sto parlando con Katherine Pierce? >> mi chiese una voce al telefono: << Sì sono io, con chi sto parlando? >>
<< Mi scusi se la disturbo, sono il notaio Johnson, la chiamavo per chiederle se potevamo vederci? >> di sicuro era un notaio dello S.H.I.E.L.D.: << Certamente, datemi il tempo di arrivare, dove la posso trovare? >> feci finta di niente: << Incontriamoci a Central Park, non voglio che qua allo S.H.I.E.L.D. ascoltano la nostra conversazione >> riattaccò, come pensavo, il notaio era dello S.H.I.E.L.D., ma ancora non sapevo che cosa volesse da me e del perché di tutta questa segretezza, uscii dalla Stark Tower e mi diressi verso Central Park, di tanto in tanto, mi giravo per vedere se qualcuno mi stava seguendo, finché non arrivai a una panchina, dove c'era un uomo seduto e aveva una valigetta 24ore, mi avvicinai: << Notaio Johnson? >> alzò la testa, sì era lui, allungai la mano e quest'ultimo la prese: << Katherine Pierce molto piacere >> mi sedetti di fianco a lui: << Scusate se vi ho fatto venire qua in tutta corsa, ma volevo darle una cosa >> aprii la valigetta e mi passò una lettera: << È da parte dei suoi genitori >>
<< Perché me la sta dando adesso? >> ero curiosa, aveva avuto tutto il tempo per darmela: << Suo padre mi aveva chiesto di darvela quando voi foste stata pronta >> pronta? E per cosa? << Per saperne di più, dovete leggere la lettera, io vi saluto e vi auguro buona fortuna >> lo vidi alzarsi e allontanarsi sempre di più; era passata mezz'ora è ancora non avevo aperto la lettera, avevo paura di leggerla... feci un grosso respiro e l'aprii
"Carissima Katherine,
se stai leggendo questa lettera vuol dire che noi siamo morti e che tu sei pronta di scoprire tutta la verità... io e tua madre siamo delle spie dello S.H.I.E.L.D., abbiamo compiuto molte missioni, missioni semplici e missioni difficili; adesso siamo in missione, siamo sotto copertura insieme a te tesoro, il nostro compito era di apparire dei bravi genitori e amorevoli con la propria figlia, ma sotto sotto, dovevamo scoprire un affare losco dell'H.Y.D.R.A. e ci siamo riusciti, avevano, non so come, dei pezzi del tesseract e stavano producendo armi di distruzione mondiale; io e tua madre siamo riusciti a rubare tutte le armi e tutti i brevetti e li abbiamo nascosti dentro casa; ma nel rubarli ci hanno scoperto, hanno iniziato a darci la caccia per tutta la città, così tua madre ed io abbiamo deciso di partire insieme a te ed andare al lago domani, nascosti in montagna non ci possono trovare; ora che sai la verità tesoro, devi andare a casa nostra e cercare gli indizi che abbiamo lasciato per te, non so se ti ricordi quando giocavamo alla caccia al tesoro a livello avanzato, ce la puoi fare tesoro, noi contiamo su di te e riuscirai a trovare il tutto, mi raccomando appena riuscirai in questa missione, chiama subito Fiury e dagli tutto, compresi i brevetti.
Ti vogliamo bene Katherine, un grosso bacio e abbraccio.... i tuoi genitori."
<< Fantastico, sono passati anni da quando giocavo a quel gioco, chi si ricorda più >> presi fuori l'accendino e bruciai la lettera, non doveva cadere in mani nemiche e soprattutto non doveva leggerla nessuno; quando la lettera fu un mucchietto di cenere, mi alzai e mi diressi verso la mia vecchia casa, dove avevo lasciato i miei ricordi più felici.

I'm off the deep end for youWhere stories live. Discover now