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Jade's pov
Perrie non è ancora passata a prendermi.
Dio, è sempre in ritardo, e sa quanto odi arrivare tardi a scuola.
Prendo il telefono le scrivo forse il decimo messaggio per dirle di muoversi, ma lo spengo non appena la vedo uscire dal suo garage in macchina.
Accosta davanti a me, tirando giù il finestrino.
Inclino la testa da un lato, guardandola.
"Riuscirai mai ad arrivare in orario per una volta?"

"È l'ultima volta, promesso" dice, mentre apro la portiera ed entro in macchina.
Mi giro verso di lei.
Sta facendo gli occhi dolci, sbattendo ripetutamente le ciglia.
"Non mi intenerisci, sappilo" dico fulminandola con lo sguardo.
La sento sbuffare, mentre mette in moto e fa partire l'auto, diretta verso la scuola.
Durante il tragitto appoggio la testa al finestrino, cullata dalla voce di Perrie che canta una canzone in radio.
Ho sempre amato la sua voce.
Abbiamo sempre festeggiato Natale insieme, con le nostre famiglie, e quando eravamo bambine i nostri genitori ci facevano cantare le varie canzoni natalizie.
A volte però si trovava a cantare da sola, perchè rimanevo letteralmente incantata dalla sua voce, e questo non cambierà mai.
Tra un pensiero e l'altro siamo arrivate a scuola.
"Siamo arrivate, andiamo che siamo in ritardo Jadie"

"Eh chissà come mai vero?"
Mi fa la linguaccia, mentre mi prende la mano e mi trascina dentro l'edificio.
Arriviamo davanti alla classe, e ovviamente la porta è chiusa.
Sono già tutti dentro, ti pareva.
"Entra prima tu" mi dice, spingendomi per un fianco.

"No tesoro, siamo in ritardo grazie a te. Muoviti"
Esita un po' e poi mi supera, bussando.
Apre lentamente la porta ed entra in classe.
La seguo, sentendo tutti gli occhi dei nostri compagni puntati su di noi.

"Thirlwall, Edwards, ormai non mi sorprendo più. Andate a sedervi, veloci"
Fantastico, mi ero anche dimenticata di avere matematica alla prima ora.
Ci andiamo a sedere velocemente, sentendo qualche risatina provenire dal fondo della classe.
Mi siedo e tiro fuori il quaderno, cominciando a copiare quello che c'era scritto alla lavagna.
Mentre sto scrivendo vedo con la coda dell'occhio la mano di Perrie avvicinarsi al mio banco e lasciare un bigliettino su di esso.
Senza guardarla lo prendo e lo apro.
'Sei arrabbiata?'
Mi scappa un sorriso e poi mi giro verso di lei.
Mi guarda con una faccia da cane bastonato, non pensavo ci fosse rimasta male.
Giro il biglietto e ci scrivo sopra.
'Non riesco ad essere arrabbiata con te' e glielo passo.
La guardo mentre lo legge, e vedo spuntare un sorriso sul suo viso.
Poi posa la mano sulla mia gamba sotto il banco, accarezzandola.
A quel contatto mi manca quasi il respiro.
Aspetta...cosa? Perchè?
Cerco di non far caso a quel gesto e torno ad ascoltare la lezione, mentre la sua mano rimane nella stessa posizione fino alla fine della lezione.
Appena suona la campanella mi alzo di fretta e la lascio lì, dicendo un semplice "devo andare in bagno", senza darle il tempo di rispondere.
Esco a passo spedito fuori dalla classe ed entro nel bagno, chiudendomici dentro.
Dio, ho il cuore a mille e non so nemmeno perchè.
Perchè ha tenuto la mano lí per tutto il tempo?
Perchè non l'ha tolta?
Perchè mi ha fatto quest effetto?
E perché sto dando così tanto peso a questa sciocchezza.
Mi appoggio con la schiena alla porta, respirando lentamente.
Poi mi sistemo meglio, calmandomi un po', e apro la porta.
Mi spavento non appena me la trovo davanti a me, con le braccia incrociate e uno sguardo interrogativo.
"Voglio sentire che scusa hai adesso?"

"Nulla, dovevo andare in bagno"

"E per farlo dovevi scappare via così?"

"Era urgente" dico, non guardandola negli occhi. La supero e vado verso il lavandino.
Mi sciacquo la faccia e poi alzo lo sguardo, guardando attraverso lo specchio.
Vedo dal riflesso che è dietro di me, e mi guarda senza capire.
"Da bambina eri più brava a mentire sai?" mi dice, avvicinandosi a me.
Posa la mano sul mio fianco, delicatamente, facendomi sussultare.
Per fortuna non l'ha notato, ma non sembra che voglia togliere la mano da lì.
"Dai andiamo Pez, la prof sarà già in classe"

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