7.

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Jade's pov
Mi sono svegliata da un po' ormai, non riuscivo più a dormire.
Il silenzio che c'è in questa stanza rimbomba nella mia testa, facendomi impazzire.
Decido di andare a fare una passeggiata, devo distrarmi.
Lentamente scendo le scale e prendo le chiavi, per poi chiudermi la porta alle mie spalle.
Cammino sul marciapiede, testa bassa e passo lento.
Passo davanti a casa sua.
Mi fermo un attimo, come se guardando la sua casa qualcosa potesse cambiare.
Ma ad un certo punto sento un rumore.
Mi avvicino lentamente e il rumore si fa più intenso.
Entro nel suo giardino, attraversando il vialetto, e riesco a sentire meglio.
Non è un rumore.
È qualcuno che sta piangendo disperatamente.
A passo svelto vado verso la porta, e lì il cuore mi si spezza.
È Perrie.
Sta piangendo, singhiozzando. Non l'avevo mai sentita piangere cosi.
Mi fiondo subito davanti al vado che c'è di fianco alla porta.
Sua madre lascia sempre delle chiavi di scorta qui dentro.
Le prendo e poi vado davanti alla serratura.
Le mani mi tremano mentre apro la porta.
La spalanco, facendo rumore, e non appena la vedo spalanco gli occhi, mentre un altro pezzo di cuore si rompe.
Il rumore della porta la spaventa, ma tiene ancora gli occhi chiusi.

"No ti prego, basta" urla, mentre con le braccia cerca di coprirsi.
Non riesco a capire.
Perchè è a terra?
Che cazzo è successo?
Senza aspettare ancora corro verso di lei, inginocchiandomi davanti al suo corpo.
Poso una mano sulla sua spalla, ma si dimena, cercando di tirarmi dei pugni deboli.
Non ha ancora aperto gli occhi, continua ad urlare e a piangere.

"Vattene ti prego! Lasciami stare"
Cerco di calmarla, bloccandole le braccia.

"Ehi, sono io Perrie, guardami"
Apre gli occhi lentamente. Sono completamente pieni di lacrime.
Sembra che ancora non abbia capito chi ha davanti, come se non volesse crederci, infatti cerca di spingermi via da lei.

"Vai via, non ce la faccio più"
Altre lacrime scendono sul suo viso.

"Perrie non me ne vado da qui. Guardami, sono io, sono Jade" la scuoto, tenendola per le spalle.
Apre di nuovo gli occhi.
Smette di dimenarsi e di urlarmi contro e mi guarda.
Spalanca gli occhi, evidentemente ha realizzato chi fossi.
Dopo due secondi me la ritrovo addosso.
Mi circonda il collo con le sue braccia, attirandomi a se.
Poso le mani dietro la sua schiena, stringendola forte.
Sento la sua pelle fredda e scossa da brividi sotto le mie mani.

"Cos'è successo?" le chiedo senza staccarmi da lei.
Non risponde e piano piano si allontana da me, tenendo la testa bassa.
Evidentemente si accorge di non star indossando nulla, e alza la testa in preda al panico, guardandosi intorno in cerca di qualcosa.
La blocco ancora, è fuori di se.

"Ehi, calma, tieni questa"
Per fortuna avevo addosso una felpa abbastanza larga.
Me la sfilo e gliela porgo.
Lei all'inizio indugia un po', ma poi cede, prendendola dalle mie mani.
Se la mette di fretta, cercando di coprirsi il più possibile tirandola verso il basso.
Continua a non guardarmi, a cercare di evitare il mio sguardo.
Appoggio una mano sulla sua gamba, facendola sussultare a quel tocco.

"Devi dirmi cos'è successo Perrie" dico con tono calmo, anche se in realtà sono tutto il contrario.
Alza la testa e i nostri sguardi si incrociano.
Riesco a vedere che ha gli occhi lucidi.
Sta per piangere, ancora.
Prende un grande respiro, senza smettere di guardarmi.

"Avevi ragione"

"Su cosa?" continuo a non capire.

"Su...Alex"
No.
No cazzo.
Io lo ammazzo.

"Ti...ti ha toccata?" chiedo in preda alla rabbia, stringendo i pugni.
Annuisce debolmente, abbassando di nuovo la testa.
Sento la rabbia crescere dentro di me.
Lo sapevo cazzo, lo sapevo.
Non dovevo lasciarla andare, non dovevo lasciarla da sola con lui.

"Io giuro che lo ammazzo" dico alzandomi di scatto e girarmi verso la porta.
Si alza anche lei e mi blocca il polso con la mano.

"Jade ti prego...rimani qui, non andare" mi prega, con un filo di voce.
Mi fermo dopo quelle parole e ragiono.
Non posso lasciarla da sola, non di nuovo.
Mi giro lentamente verso di lei, e senza aspettare ancora accorcio le distanze e l'abbraccio, stringendola forte a me.
All'inizio sussulta, forse non se l'aspettava, ma poi ricambia l'abbraccio e comincia a piangere, di nuovo.
Singhiozza sulla mia spalla.
Mi allontano un po', giusto per guardarla negli occhi.
Le asciugo una lacrime, accarezzandole il viso.

"Non piangere, ti prego. Non posso vederti così"
Annuisce, asciugandosi le ultime lacrime con la mano.

"Andiamo di sopra, prendi freddo così" annuisce ancora e poi lentamente andiamo di sopra, mano nella mano.
Si siede sul bordo del letto e guarda un punto fisso verso il basso.
Non oso nemmeno immaginare come si sia sentita in quel momento.
Vado verso il suo armadio.
Apro alcuni cassetti e prendo delle mutande e e una tuta abbastanza larga.
Poi torno la lei.
È fin troppo debole, lo vedo.
La aiuto a vestirsi, infilandole gli indumenti, reggendola per non farla cadere.
Poi si sdraia sul letto.
Mi sistemo accanto a lei, facendola mettere sotto le coperte.
Si allontana da me, è comprensibile.
Ma non mi interessa, non mi interessa quello che è successo tra di noi in questo momento.
Sollevo un braccio, invitandola ad appoggiarsi a me.
Lei mi guarda un po' indecisa, ma poi lentamente si avvicina.
Si sistema su di me, appoggiando la testa sul mio petto.
La circondo con il braccio, mentee lei si stringe di più a me.

"Ti ha fatto male?" le chiedo.

"Si. Non la smetteva più. Continuava a spingere, senza fermarsi, senza preoccuparsi di vedere come stessi. È stato orribile" dice con un filo di tristezza e paura nella voce.

"Io...io dovevo ascoltarti Jade. Ho preferito seguire lui che stare con te, la mia migliore amica. Avevi ragione, avevi fottutamente ragione, ma come al solito ho voluto fare di testa mia. Scusami"

"Non ci pensare neanche. Non devi scusarti, non in questo momento soprattutto.
Volevi credere che fosse una persona diversa, avevi tutto il diritto di farlo, e non è colpa tua si poi si è rivelato il contrario di quello che pensavi"

"In quel momento non riuscivo a muovermi, ero immobile, incapace di reagire. Continuava senza sosta, mi ha consumata. Mi sentivo impotente sotto il suo tocco"
Le sue parole mi provocano un brivido.
Il solo pensiero di Perrie trattata così da quel pezzo di merda mi fa venire voglia di andare lì e picchiarlo con tutta la forza del mondo.
Se solo non fosse per lei probabilmente l'avrei già fatto.

"Ti prometto che non succederà più. Se oserà toccarti con un dito, o anche solo guardarti, si troverà direttamente all'ospedale. Ci sono io con te adesso, e non me ne vado" dico, stringendola di più a me.

"Grazie, davvero. Non potrei vivere senza di te, e giuro che nessuno mi allontanerà più da te"
Sorrido sentendo dire quelle cose.
Delicatamente le lascio un bacio sulla guancia, cercando di tranquillizzarla.

"Adesso riposati, ne hai bisogno"

"Stai qui con me sta sera? Ti prego"

"Te l'ho detto, non me ne vado" dico mentre alza la testa, guardandomi negli occhi.
Siamo a pochi centimetri di distanza.
Riesco a sentire il suo respiro confondersi con il mio.
Il cuore mi batte all'impazzata, senza darmi tregua.
Per un momento mi viene in mente di avvicinarmi e posare le labbra sulle sue, per la prima volta.
Ma scaccio subito quei pensieri che mi hanno provocato una scarica di brividi da capo a piedi.
Distolgo lo sguardo, mentre lei si appoggia di nuovo a me.

"Ti voglio bene, non hai idea di quanto te ne voglia Jade"
Sorrido, anche se forse avrei voluto che mi dicesse qualcos'altro.

"Ti voglio bene anche io. Ora dormi, mi ritroverai qui quando ti sveglierai"
Si stringe di più a me, circondandomi il bacino con il braccio.
Lentamente sento il suo respiro farsi regolare, segno che si era addormentata.
Le accarezzo un po' i capelli, pensando a come si sia sentita qualche pra prima.
Un senso di ribrezzo nei confronti di quello stronzo mi invade, ma cerco di distrarmi per non pensarci.
Dopo un po' sento gli occhi farsi pesanti, e piano piano la raggiungo nel mondo dei sogni.


Oookay due capitoli nel giro di un'ora e poco più. Era per farmi perdonare, lo ammetto🙈

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