8.

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Jade's pov
Mi sono svegliata verso le tre di notte.
Non sono più riuscita ad addormentarmi.
L'immagine di Alex che toccava Perrie continuava a ripetersi nella mia mente, senza darmi tregua.
Un senso di nausea mi ha invaso, una cosa che non avevo mai provato prima verso di lei.
Ho sempre sentito il bisogno di proteggerla, quello si, ma non mi sono mai infastidita al pensiero di lei insieme a qualcun'altro.
Ma adesso pensare a Perrie nelle braccia di un ipotetico ragazzo, tralasciando Alex e tutta questa storia, mi fa impazzire.
Adesso è qui fra le mie braccia, raggomitolata fra le coperte e avvinghiata al mio corpo.
Ha un espressione turbata in viso.
La fronte leggermente corrucciata e non ha il suo solito sorriso che ha quando dorme.
Dio, anche solo pensare al suo sorriso fa sorridere anche me, scatenandomi qualcosa all'altezza dello stomaco.
Cosa mi sta succedendo?
Distolgo lo sguardo dal soffitto quando mi accorgo che due occhioni color cielo mi stanno fissando, spaventandomi.

"Madonna Perrie, mi hai spaventata" dico portandomi una mano sul petto.

"A cosa stavi pensando?" chiede lei biascicando un po' a causa del sonno.

"A...a nulla. Come mai sei giá sveglia?"

"Dovrei farla a te questa domanda" dice alzando leggermente la testa per guardarmi meglio.

"Non sono riuscita a dormire" dico abbassando il capo.

"Perchè?"

"Ecco...avevo paura"

"Paura di cosa?" chiede accigliandosi di più.
Prendo un grande respiro.

"Paura che ti accadesse qualcosa mentre dormivo e che non mi svegliassi in tempo" ammetto continuando a non guardarla.
Dopo un attimo di silenzio sento la sua mano posarsi sulla mia guancia, accarezzandomi e facendomi sussultare.
Mi costringe così ad alzare lo sguardo verso di lei, facendo incontrare i miei occhi con i suoi.
Rimango incantata, sono peggio di una calamita.
Dio mio, devo smetterla.
La vedo sorridere lievemente.

"Grazie per essere rimasta. So che dopo quello che ho fatto te ne saresti voluta andare e..." la blocco subito.

"No, basta parlarne. Abbiamo fatto entrambe una cazzata. Tu ad allontanarti e io a lasciarti andare, ma non mi importa, davvero. Non riusciamo a stare lontane, ci farebbe solo del male e questo l'abbiamo capito" dico con sicurezza, che sinceramente non so da dove l'ho tirata fuori.

"Va bene, meglio così" dice ridendo e facendo ridere anche me.

"Però ora dobbiamo andare a scuola Jade"

"Se non te la senti stiamo a casa"

"No voglio andarci, non voglio fargli pensare che mi abbia distrutta o cose così, non voglio dargli questa soddisfazione" dice in modo serio.
Annuisco soltanto, non sapendo cos'altro dire.
Lentamente ci alziamo e ci prepariamo.
Mi da qualche suo vestito, dato che perderei troppo tempo ad andare a casa mia a prepararmi.
Poi usciamo da camera sua, ma quando sto per arrivare davanti alle scale mi blocca per un braccio, riportandomi indietro.

"Ma sei impazzita?" dico cercando di mantenere l'equilibrio.
Posa prontamente una mano dietro la mia schiena, così da non farmi cadere.

"Non lo voglio dire a mia mamma"
Ah, cazzo.

"Ne sei sicura? Magari potrebbe farti stare meglio"

"No, voglio dimenticare questo episodio, non è mai successo"
Annuisco, per poi prenderle la mano e trascinarla al piano di sotto.
Entriamo in cucina e non vediamo nessuno. Mi avvicino al bancone e ci trovo un bigliettino sopra.

'Perrie oggi sono tutto il giorno fuori, devo fare alcune commissioni. Ho visto che Jade è rimasta a dormire qui sta notte, vi ho lasciato la colazione pronta. Fate le brave e non fate tardi a scuola, mi raccomando. Vi voglio bene'
Leggo il biglietto ad alta voce per farlo sentire anche a Perrie.

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