15.

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Jade's pov

Perrie...si sta baciando con quella stronza.
Sento il respiro mancare.
Le mani mi sudano, mentre stringo i pugni, senza togliere lo sguardo da quella scena che mi sta spezzando il cuore.
Sento gli occhi inumidirsi.
Continuano a baciarsi, e questa tipa non accenna a voler toglierle le mani di dosso.

"Ehi Jade tutto okay?" mi chiede Leigh, ma cambia espressione non appena si gira verso di loro.
Va bene, ha ragione, me lo merito.
L'ho lasciata andare, e lei ricomincia da capo, senza di me.
No, no non posso.
Non posso lasciarglielo fare.
D'istinto mi alzo dalla sedia e vado verso di loro.
Appena arrivo alle sue spalle la prendo per un braccio, allontanandola da quella sanguisuga che se la stava divorando.

"Che cosa...Jade, che cosa stai facendo?!" mi chiede le, quasi urlando, mentre la trascino via tenendola per mano.
Mi allontano da tutti, mentre lei continua ad urlare alle mie spalle.
Poi mi fermo quando, finalmente, arriviamo in un punto un po' isolato.

"Mi spieghi che cosa ti prende?!"
Mi sta guardando con uno sguardo misto tra il furioso e lo stupito.

"Io...tu...non puoi baciare quella" dico cercando di regolare il respiro.

"Si da il caso che quella si chiami Holly e, per la cronaca, io bacio chi mi pare" dice liberandosi dalla mia presa.

"Avevi detto che provavi dei sentimenti per me" dico senza smettere di guardare quegli occhi color ghiaccio che mi hanno sempre affascinata.

"Già, ti ho detto di essere innamorata di te, ma non mi sembra che tu abbia detto qualcosa a proposito. Cosa dovrei fare Jade? Fare la sottona aspettando che tu cambi idea?"
Abbasso lo sguardo.
Ha ragione, ha fottutamente ragione.
Non so cosa dire, non so cosa mi è preso, non so cosa mi aspettassi.

"Dammi un solo motivo Jade, un solo motivo per cui io non dovrei stare con lei. Un solo motivo e ce ne andremo insieme"
Tengo la testa bassa, aspettando che le parole mi escano da sole dalla bocca.

"Guardami" dice, posando un dito sotto il mio mento e obbligandomi a guardarla negli occhi.
Il suo sguardo speranzoso.
Il mio colpevole.
Il suo deluso.
Il mio codardo.

"Come immaginavo"
Pronuncia quelle due parole con un tono freddo, fin troppo, mentre una lacrima le scivola sul viso.
Si allontana così, senza dire nulla, tornando al suo tavolo e sfoggiando uno dei suoi sorrisi più falsi verso quella Holly.
Mi ha dato un'altra opportunità.
Un'altra opportunità di dirle quello che provavo.
Ma non ce l'ho fatta.
Codarda, sono solo codarda.

Finalmente arrivo a casa.
Per fortuna Leigh ha capito che non ero dell'umore di fare shopping e mi ha riaccompagnata a casa.
Non appena entro corro in camera mia.
Chiudo la porta alle mie spalle e scivolo su di essa.
Dio mio, non posso credere di essere così stupida.
Avevo l'occasione di dirle tutto ma mi sono tirata indietro.
Non ho il coraggio di dirle come stanno le cose.
Per paura forse, non lo so.
E non so nemmeno di cosa dovrei aver paura.
Forse è meglio che mi sfoghi.
Da sempre, da quando ero piccola, quando c'era qualcosa che non andava lo scrivevo.
Scrivevo tutti i miei stati d'animo, le mie emozioni, quello che provo.
Non lo faccio da un po', ma ne sento un'assoluto bisogno in questo momento.
Mi allungo verso il cassetto sotto la scrivania e lo apro, cercando un foglio e una penna.
Non appena li trovo torno nella posizione di prima e comincio a scrivere.

Ormai lo sai, quando non riesco ad esprimermi a voce lo faccio scrivendo.
Che pensandoci un attimo è inutile scrivere quello che vorrei dirti se poi non lo leggerai mai.
Sono codarda lo so, lo sono sempre stata.
Scappo da ogni situazione, facendo del male alle persone che mi stanno accanto e che tengono a me.
Come te, Perrie.
Mi odio per averti fatto questo, mi odio per averci messe in questa situazione difficile.
Ma è tutto nuovo per me, ed è terribilmente spaventoso.
È la prima volta che provo qualcosa di così forte per qualcuno, non mi era mai capitato.
Sentire le farfalle nello stomaco non appena mi sfiori senza accorgertene, il cuore che mi batte all'impazzata quando mi abbracci, il cervello sconnesso quando sento la tua voce.
È tutto così...strano.
Non pensavo si potesse stare così male per una persona, figurati per la propria migliore amica.
Quando ho capito di essermi innamorata di te, ormai un bel po' di tempo fa, non volevo ammetterlo a me stessa.
E a dir la verità lo sto ammettendo davvero adesso per la prima volta.
Sono innamorata di te. Innamorata persa della mia migliore amica.
Bella roba no?
Ho cercato di evitarlo, di nasconderlo, di non rovinare tutto, ma ovviamente non ci sono riuscita.
Quella sera non ce la facevo più.
Le tue labbra sulle mie, le tue mani che esploravano tutto il mio corpo, il tuo respiro sulla mia pelle.
Come avrei potuto resistere a tanto?
Vorrei dare la colpa all'alcool, dire che tutto quello che è successo non era per mia volontà.
Ma sai meglio di me che non sono brava a mentire.
È stata la notte più bella della mia vita, davvero. Quando ci ripenso mi vengono ancora i brividi per tutte le emozioni che ho provato e che non sapevo nemmeno che esistessero.
Mi hai fatta sentire apprezzata, e non potevo chiedere di meglio in quel momento.
Tutta l'agitazione che avevo in corpo te la sei portata via, lasciando spazio ad una tranquillità che non avevo mai provato prima.
E la sensazione di protezione che mi hai trasmesso quando mi hai circondata con le tue braccia mi ha fatto capire quanto fossi stata fortunata ad averti lì con me.
Ma poi ho avuto paura.
Ho avuto paura della tua reazione, di quello che avresti potuto dire, di quello che avresti pensato di me.
E sono scappata.
Scappata da te.
Scappata dalla prima persona che ha detto di amarmi.
È stata la cosa più facile da fare, ma accettare le conseguenze non è stato altrettanto facile.
Ho rovinato tutto. Ho rovinato quello che saremmo potute diventare.
Ti ho fatta star male, ti ho fatta piangere, e non ho potuto nemmeno asciugarti quelle lacrime come ho sempre fatto.
Non me lo perdonerò mai.
Spero che un giorno queste cose riuscirò a dirtele dal vivo.
E spero di farlo in tempo, prima che tu mi dimentichi.
Prima che tu passi oltre e che trovi qualcun altro al posto mio.
Ti amo Perrie, ti amo come non ho mai fatto prima.
Jade

Scrivo tutto di getto, senza badare a errori o alle lacrime che cadono sul foglio, bagnandolo.
Non appena finisco di scrivere piego quel pezzo di carta e lo infilo dentro un quaderno nello zaino.
Alzo la testa, cercando di non far scendere altre lacrime, mentre mentalmente mi ripeto quanto sia stata stupida a non fermarla.
A non farla voltare verso di me e a non baciarla.
Avrei dovuto farlo. Lì, davanti a tutti, dovevo far vedere quando fossi felice, far vedere che Perrie era mia e che del resto non mi importava.
In che razza di casino mi sono cacciata.

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