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Jane's Pov.

«Jane! Ma che ci fai qui?» Qualcuno urla alle mie spalle, riconosco quella voce anche con la musica assordante.
Sta sera nessuno vuole lasciarmi in pace.

«Lynn, che ci fai tu qui?» Chiedo di rimando, fulminandolo con lo sguardo.
Indossa una camicia bianca elegante con un giubbotto di jeans sopra. I capelli biondi sono perfettamente ordinati e sul suo volto c'è un sorriso a trentadue denti.

«Non ti sei fatta sentire durante queste vacanze, poi mi chiama il tuo amico per dirmi che sei scomparsa e alla fine ti trovo qui, viva e vegeta.» Mi spiega lui con enfasi.
Amico? Quale amico?

«Chi ti ha chiamato?»

«Il tuo amico-pseudofidanzato, com'è che si chiama? Patrick?»

«Peter?»

«È uguale.» Dice indifferente.
No, non è uguale.

«Come ha avuto il tuo numero?»

«Non lo so, mostriciattolo, pensavo potessi dirmelo tu. Volevi scaricarlo e non sapevi come fare?» Ipotizza lui con ancora un sorriso.

«Cosa? No, certo che no.» Esclamo indignata.
Ed ad un tratto ricordo tutto. Il mio cellulare è ancora lì, a casa di Peter, con tutte le mie cose. Come si è premesso di frugare tra i miei oggetti personali? Non pensavo che Peter facesse queste cose.

«Beh, sì invece, se la notte della vigilia di Natale scrivi ad uno sconosciuto per sapere dov'è la sua amica.»

Gli ha scritto la notte della vigilia, quando è accaduto tutto.

«Ti ha scritto ancora?» Domando curiosa cercando di essere indifferente.
Devo fare ordine tra i miei pensieri e tutte queste persone attorno, la musica, i drink, non mi sembra più di respirare.

«No.»

Wrong People. •Peter Parker•Where stories live. Discover now