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Peter's Pov.

Siamo quasi arrivati nel Queens.
La metro è quasi vuota e Jane sta dormendo beatamente sulla mia spalla.
Dovrei svegliarla ma vorrei farla riposare un po'. Ha lavorato tutta la notte e non le farà male dormire, soprattutto perché ricomincia la scuola tra poche ore.
A

vrei dovuto dormire anche io ma avremmo potuto perdere la fermata.

Tolgo le cuffie e le rimetto nella tasca del giubbotto. Accedo il cellulare per controllare qualche eventuale minaccia o avvistamento ma non sembra ci sia nulla anche perché ormai sono le quattro del mattino.

Quando l'altoparlante annuncia la prossima fermata, la nostra, decido di svegliare Jane, cautamente. Ricordo ancora il pugno di quando l'ho svegliata la prima volta a casa mia.

«Ehi, siamo arrivati.» L'avverto quando la vedo alzarsi dalla mia spalla per poi stiracchiarsi e sbadigliare.

Quando le porte si aprono usciamo fuori. Ci ritroviamo in strada e sarà meglio sbrigarsi. È pericoloso stare nel Queens da soli, di notte.
Il cielo è sempre più scuro fin quando non si vede un gran lampo, seguito, pochi secondi dopo da un tuono.
Perfetto, ci manca solo che si metta a piovere.

«Dove andiamo?» Le chiedo poi mentre ci incamminiamo.

«Al Motel. Non è sicuro stare per strada. » Mi informa lei, con voce ancora assonnata.

«Tra poco pioverà, muoviamoci.»

Camminiamo per cinque minuti in silenzio fin quando non sento una goccia sul mio viso e poi un'altra e un'altra ancora.
Stupendo.
In pochi secondi si scatena un forte temporale.
Iniziano a correre sotto la pioggia ed i lampi fin quando non arriviamo al Motel.

Jane estrae la chiave dal giubbotto e apre la stanza, entriamo dentro, bagnando il pavimento.

«Ora mi prenderò anche un raffreddore, dannazione!» Impreca lei e a me scappa una sorriso nel vedere la sua espressione corrucciata.

Wrong People. •Peter Parker•Where stories live. Discover now