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Peter's Pov.

«Ora cosa facciamo?» Domando mentre continuiamo a camminare senza una meta precisa.

«Prima di tutto andiamo in metro. C'è una Linea che ci porterà direttamente nel Queens. »
Mi sbagliavo. La meta c'è, il piano manca.
Anche se Jane ha scoperto di questo tizio che lavora al suo ex lavoro al Zuev, non possiamo mica presentarci così ed iniziare a fare domande come se nulla fosse.

«E poi?»

«Poi aspettiamo.» Risponde con tono calmo.
Ogni volta che è così calma mi spaventa.

«E cosa faremo quando saremo lì? Abbiamo un piano? Non possiamo andare lì e iniziare a fare domande. »
Sto iniziando ad agitarmi. Non so perché, ma credo di avere un brutto presentimento.

«Io andrò lì. Tu entrerai solo se le cose peggioreranno.»
Spero di aver sentito male.

«No. Non ci pensare proprio. Non andrai lì da sola.» Inizio a parlare a raffica e ad alzare il tono di voce.
È definitivo. Sono agitato.

«Non sarò sola. Tu sarai lì, nascosto, a sorvegliare il tutto.»

«No. No. No... No!» Continuo a ripetere, alzando sempre più la voce e aumentando il passo, fino ad arrivare alla stazione.

«Calmati.» Esclama Jane calma, afferrandomi il braccio e facendomi voltare verso di lei.
Mi fermo un attimo, guardandola negli occhi.
Il mio cuore comincia a battere sempre più forte e sento di nuovo quella strana morsa allo stomaco.
«Se le cose si dovessero mettere male tu intervieni, okay? Non mi succederà nulla. Ho già parlato con Mitch, so cosa fare tu non preoccuparti.» Il suo tono di voce, i suoi occhi, la sua espressione calma mi rassicurano e comincio a rilassarmi, anche se il mio cuore non smette di battere forte.
«Adesso prendiamo i biglietti ed aspettiamo.» Conclude lei prima di sorpassarmi per dirigersi verso la biglietteria.

Wrong People. •Peter Parker•Where stories live. Discover now