IL VERO CAPITOLO 8.

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08.

TRE ANNI DOPO.

LUKE'S POV.

Forse quando Ashton mi disse "se l'ami lasciala andare" dovevo ascoltarlo. Perché l'amore è bello e le cose belle finiscono. Devo dimenticarmi una volta per tutte di quella bellissima ragazza mi fece perdere la testa, so che sarà difficile, ma deve esserlo, tutte le cose brutte sono tristi e difficili da superare. Mi manca, ma ora lei è chissà dove con suo marito e suo figlio, magari ora vivono belli e felici ma si sa che le belle cose sono le prime ad andarsene.

JESSICA'S POV.

"Dove posso mettere questi scatoloni?" mi chiese varcando la soglia di casa con alcuni scatoloni tra le mani.

"Mettili sul tavolo, dopo vedremo dove mettere le cose." Risposi annoiata.

"Jessica, lo so che tutto ciò non ti piace," sospirò "ma ricorda che l'abbiamo fatto per Robert."

"Occorreva un matrimonio? Occorreva trasferirsi?" domandai quasi isterica.

"Dobbiamo solo cambiare vita, aria. Vedrai che New York ti piacerà." Rispose calmo, venendo a sedersi accanto a me sul divano.

"Ritieniti fortunato che mio padre sia venuto a sapere di tutto ciò. E' grazie a lui se viviamo qui, altrimenti saremo per strada," cambiai argomento, dando un occhiata all'appartamento che mio padre ci aveva gentilmente regalato, mobili compresi.

"Ci ha messo a disposizione anche una cameriera che sarà fruibile 24 ore su 24, ci manderà 100.000 dollari ogni due mesi, quindi possiamo vivere senza preoccuparci del lavoro. La governante potrà accudire Robert, così avremmo un po' di tempo per noi due." Mi informò sorridendo.

"Quando hai parlato con mio padre di tutto questo?" chiesi sbalordita.

"Ha chiamato l'altro giorno, chiedendomi di cosa volessimo a nostra immediata disposizione. Inoltre è contendo che tu ti sia lasciata con il giardiniere da cui ho potuto facilmente dedurre che fosse Luke." Rise.

"La mia vita con lui era di gran lunga migliore." Dissi con malinconia, guardandolo.

"Non fare così, piccola. Ricorda che solo ora la tua vita sarà migliore, con me e con i soldi di tuo padre, non con lui e con il suo..ehm... beh niente."

"Esco." Mi limitai a rispondergli. "Torno verso ora di cena, dì alla domestica di dare da mangiare a Robert, - in dispensa ci dovrebbe essere del latte in polvere, le istruzioni sono dietro la confezione, da servire non troppo caldo.- fammi trovare la cena pronta." Quasi gli ordinai, prendendo il mio Woolrich e uscendo di casa. Presi l'ascensore per non fare quattordici piani a piedi. Giunsi alla hall, chiedendo alla signorina della reception se c'era posta.

"Questa è per suo marito, passi un buon pomeriggio signora Clifford." Mi salutò porgendomi una lettera per Michael. Pensai al mio nuovo cognome, ormai ero la signora Clifford. Sposata per obbligo a nemmeno ventitré anni, che merda.

Sono in momenti come questi che sento la mancanza di Luke. Mi manca come passavamo interi pomeriggi seduti nella sua macchina, viaggiando verso una meta indefinita. Mi manca sul serio, come al giorno manca il Sole: ha bisogno della sua luce e del suo calore. Vedevo la luce negli occhi e nel sorriso di Luke ad ogni mio "Ti amo", sentivo il suo calore in ogni suo bacio o abbraccio. Lucas Robert Hemmings mi manca più di quanto io stessa possa ammettere.

Mi accorsi di star piangendo solo quando un negozio attirò la mia attenzione, facendomi alzare lo sguardo . notai le lacrime sulle mie guance, guardando la mia immagine riflessa sulla vetrina di Chanel. Scossi la testa, dimenticandomi per qualche istante di Luke, quando notai una borsa nera con le frange attaccata al braccio del manichino Chanel. Entrai nel negozio dando un occhiata a tutti quei stupendi abiti, la collezione invernale era a dir poco stupenda.

"Serve aiuto?" chiese gentilmente una voce maschile.

Alzai lo sguardo, notando un ragazzo abbastanza alto, con due grandi occhi verdi, i suo capelli castani erano intrecciati da un lato, era rigorosamente vestito di nero e sulla parte sinistra della sua giacca vi era una targhetta con sopra inciso "Harry."

"Sì grazie Harry, vorrei questo vestito, però è disponibile in nero?" gli mostrai un vestito color crema interamente ricamato in pizzo.

"Certo, mi aspetti qui un secondo, se vuoi può dare un occhiata alle borse." Mi sorrise facendo spuntare due adorabili fossette dalle guance. Aspettai Harry divorando con gli occhi quella magnifica borsa con le frange.

"Ho portato il suo vestito in cassa. Ha bisogno d'altro?" domandò.

"Uh sì, mi sono completamente innamorata di questa borsa con le frange, può portare anche questa in cassa, per favore?" chiesi

"Certo, se vuole sono disponibili altri colori oltre al nero." Mi informò

"Nero va benissimo." Sorrisi. "C'è anche un reparto bambini?" domandai pensando a Robert.

"Certo, in fondo a sinistra. Vado a portare anche la borsa in cassa, mi aspetti là." Parlò mentre si avviava verso la cassa per mettere da parte il mio ennesimo acquisto.

Arrivai al reparto bambini, notando un sacco di cose graziose: pigiamini, magliettine, jeans..

Un maglioncino attirò la mia attenzione, era davvero dolcissimo, ritraeva un orsacchiotto. Era semplice ma davvero incantevole.

"Le piace?" domandò Harry alle mie spalle, facendomi sobbalzare per lo spavento. "E' di lana cotta [un tipo di lana molto pregiata.]"

"Sì, è davvero carino." Risposi toccando il tessuto con il pollice e l'indice.

"Lo vuole comprare per il suo fratellino?" domandò curioso.

"Oh no! Ehm, è per mio figlio." Risposi impacciata, cominciando a gesticolare nervosamente. Mi riusciva ancora strano da ammettere: avevo un figlio.

"Glielo porto in cassa?" chiese cambiando argomento, dal tono della sua voce dedussi che era a disagio.

"Sì grazie, Harry." Annuii ringraziandolo. Seguii Harry fino alla cassa, dove passò tutti gli articoli.

"Contante o carta?"

"Carta." Proferì, porgendogli la mia carta di credito.

"Potrebbe darmi anche un documento?" chiese. Frugai nel mio portafoglio, presentando la mia carta d'identità.

"Hai solo ventidue anni?" domandò incredulo. "Credimi tesoro, ne dimostri almeno diciotto." Affermò porgendomi le porse con i miei documenti.

"Grazie." Sorrisi imbarazzata.

Spostai lo sguardo altrove, osservando i vari reparti, il negozio era quasi vuoto, notai solo qualche dipendente piegare qualche capo.

"Luke?"

VIVA LE UOVA.👌👌👌👌👌👌👌

Ciao gente, i'm backkk! Come state? Io tutto a posto, la scuola mi piace e non vedo l'ora che sia sabato così potrò fare la verifica di spagnolo, yee. Okay, tornando alle cose serie; scusate tanto per l'attesa ma scrivere questo capitolo è stato un vero e proprio parto. Non avevo nessuna idea, infatti scusate per la qualità del capitolo. Se riesco entro stasera pubblico anche Bloodstream. Ve se ama!

-Fede xx

Remember me. // he looks so perfect sequel. [completa]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz