Capitolo 7

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MARTINA

La porta del mio appartamento si apre, Mechi con un gran sorriso sul volto si fionda vicino a me sul divano, dove mi sto guardando le puntate di una serie tv. << Ho una notizia per te >> batte le mani entusiasta, io mi volto a guardarla, perché so che quando fa così c'è da aver paura, << Spara >> le dico, << Sono stata invitata ad un party di un famoso stilista e posso portare chi voglio >> mi sorride lei, << Buon per te >> sono contenta per lei e torno a guardare la televisione, << Non hai capito >> si schiarisce la voce << La persona che posso portare... sei tu >> specifica lei. Io metto in pausa Netflix e la guardo ancora, << Non credo Mechi, prima di tutto non sono posti adatti a me, non faccio parte di quel mondo e poi ho avuto una settimana pesante >> le spiego io per declinare l'invito in modo gentile, almeno ho dei motivi validi per non volerci andare, << Dai Tini >> mi fa gl'occhi dolci lei, << Appunto perché hai avuto una settimana di lavoro pesante dovresti venirci, sarà bellissimo, non vorrai stare qui a pensare al tuo capo che ti molla per strada per farsi una giornalista >> blatera lei entrando nello specifico, io la guardo male, << Scusa >> borbotta poi << Ma è vero, non chiuderti qui in casa, la fuori c'è un mondo immenso che ti aspetta... e che ne sai magari troverai il tuo uomo >> ammicca lei e poi si mette a ridacchiare, scuoto il capo. << No Mechi preferisco stare qui >> insisto io, << Invece verrai con me senza se e ma... basta deciso >> chiude il discorso lei e si alza per andare a prendere un bicchiere d'acqua dal frigorifero. E' impossibile farle cambiare idea, se si mette in testa una cosa è quella e a questo punto mi toccherà andarci davvero. Forse non sarà poi così male, questa settimana di lavoro mi ha davvero sfiancata, ho speso più energie a gestire la situazione con il mio capo che per il lavoro stesso. Mechi si risiede in parte a me, ferma sulla sua idea di portarmi con se. Il telefono suona e quando rispondo la voce squillante di una delle persone più importanti della mia vita, risuona nelle mie orecchie. << Sorella non agitarti >> le dico io, << Non vedo l'ora di venire a trovarti >> sento la sua emozione nella voce, << Il prossimo weekend sarai qui con me >> sorrido anche se non può vedermi, << Ci divertiremo un mondo, ho davvero bisogno di una pausa >> brontola, << Hai appena iniziato l'università >> le faccio notare, << Si ma è davvero stancante, tutti quei libri, quelle lezioni e studiare >> spiega, << Ci sono passata prima di te, so benissimo come funziona, ma vedrai che appena troverai il tuo ritmo e il modo giusto di organizzarti sarà tutto più semplice >> la tranquillizzo, << Spero perché se vado avanti così tempo un mese e avrò l'esaurimento nervoso >>, le sue parole mi fanno ridacchiare. << E a te come va il nuovo lavoro? >> chiede poi, vorrei smettere di parlare di quel posto, di quell'azienda, di quell'uomo, ma tutti sembrano interessati a sapere. << Potrebbe andare meglio, ma mi accontento >> le dico semplicemente, << Quando vengo lì mi racconterai tutto per filo e per segno >> mi avverte lei << Voglio sapere tutto >> specifica, << Ti racconterò ogni cosa rompi palle >> le dico teneramente, << Non dire così, so che in realtà ti manco e anche molto >> fa la spavalda lei, << Si mi manchi e spero che questa settimana passi presto per vederti >>, << Pure io non vedo l'ora... devo salutarti, devo studiare >> lo dice con pochissima enfasi, << Buono studio allora, ci sentiamo più tardi e chiama la mamma altrimenti chiama me, papà crede che tu sia stata rapita dagli alieni perché non ti fai mai sentire >> la rimprovero, << Chiamo te apposta così dici a loro che sto bene >> ridacchia lei, << Non fare la furba >> rido anche io e poi la saluto. << Mechi sei impazzita? >> le chiedo la sera stessa, quando apro il porta abiti con dentro il vestito che si è procurata per me, << E' stupendo >> mi fa notare, << Ma non è adatto a me >> le dico, << Invece si, ti starà perfettamente >> insiste, << E' corto >> ribatto, << E' giusto >> continua lei. E' una lotta infinita, alla fine decido di infilarmelo, << Dobbiamo indossare i vestiti di questo stilista capisci? Quindi indossalo senza storie >> mi sgrida come se fossi una bambina. Mi guardo allo specchio, le mie gambe sono in bella vista, anche fin troppo, il colore rosso aranciato però si intona perfettamente alla mia pelle, le spalline sottili cadono sulle mie spalle magre. << Sapevo che ti sarebbe stato alla perfezione, cadranno tutti ai tuoi piedi >> sorride soddisfatta. Apre l'armadio delle scarpe e sceglie un paio di stivaletti bianchi da abbinarci, con un tacco non troppo alto. Lei è già pronta, ed è splendida nel suo vestito lunghissimo e rosso, con uno spacco vertiginoso che le lascia scoperta l'intera gamba e una scollatura a V che la rende tremendamente sexy, lo porta con una semplicità che mi lascia senza parole, infondo fa la modella è più che abituata ad indossare certi abiti, a portare certe scollature e spacchi vari. Decide di lisciarmi i capelli e di truccarmi leggermente anche se le labbra me le fa rosse come il fuoco. << Perfetta >> esclama una volta che ha finito e mi fa alzare davanti a lei, << Potresti fare la modella... non scherzo >> mi squadra, << No grazie, un lavoro mi basta e avanza >> ribatto io. Mi guardo allo specchio ancora, non mi sento molto a mio agio così, ma devo dire che non è niente male, sembro davvero appena uscita da una rivista di moda. Prendo una borsetta dove ci infilo le cose essenziali, cioè quello che riesco a farci stare e poi la bionda mi avverte che l'auto è arrivata a prenderci, i benefici di essere una modella conosciuta. Arrivati sul posto rimango incantata da tutto quello che mi circonda. Sembra di stare quasi sotto acqua, dal soffitto pendono enormi lampadari con delle pietrine che riflettono la luce, vasi pieni di pietre e coralli colorati, l'atmosfera tenue e sulle tonalità dell'azzurro. Fiori ovunque, che cadevano come cascate dai tavoli. << Te l'avevo detto che sarebbe stato spaziale >> sorride lei, << La nuova collezione si baserà sui colori dei fondali marini, dei coralli >> mi spiega poi per farmi capire come mai era stato decorato tutto in quel modo. Molta gente saluta Mechi, gente che mi pare di aver visto su giornali e forse in qualche programma televisivo, lei si ambienta bene in mezzo a queste persone, mentre io mi sento fuori luogo. Mi guardo intorno spaesata mentre stringo un sacco di mani di gente che la bionda continua a presentarmi, molti mi chiedono se io sia una modella o cose simili, rimangono scioccati quando racconto di non esserlo e che mi occupo di tutt'altro. Finiamo al bancone dove ordiniamo qualcosa da bere e Mechi insiste perché sia almeno un po' alcolico, pure i bicchieri hanno forme particolari e hanno i colori che richiamano il tema di questa serata. Mechi si allontana un attimo per parlare con una donna che la abbraccia e le sorride dolcemente, mentre io al bancone non so che fare. << N'è vuole ordinare un altro signorina? >> mi chiede gentile il barista, vorrei rifiutare, ma siccome non so cosa fare accetto, << Si grazie mille >> dico infine. Ho una strana sensazione addosso, come se due occhi mi stessero guardando, mi volto di scatto per capire se sono pazza o è come dico io. Rimango di sasso quando davanti a me trovo lui, l'amministratore delegato dell'azienda per cui lavoro. Anche lui si blocca a guardarmi, scioccato dalla mia presenza. Non posso crederci, anche qui.


Autore: Eccoci qui con un nuovo capitolo. Speriamo che vi piaccia. Ora cosa succederà, come reagirà Jorge al loro incontro? Lo scoprirete domani nel prossimo capitolo!! 

 Ora cosa succederà, come reagirà Jorge al loro incontro? Lo scoprirete domani nel prossimo capitolo!! 

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My Dear Boss (Jortini)Where stories live. Discover now