Capitolo 24

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JORGE

Il rientro a casa non è stato dei migliori. Martina ha cercato di parlarmi il meno possibile, se non per esigenza, altrimenti non avrebbe spiccato nemmeno una parola. Io ho deciso di fare come mi ha detto, cioè far finta che niente sia successo, non è quello che voglio, ma è quello che vuole lei. Ho visto la disperazione nei suoi occhi dopo che siamo finiti a letto insieme, mi sono sentito toccato mentre lei si rimproverava per quello che era successo, nessuna e dico nessuna ha mai avuto un comportamento simile dopo. Non volevo farlo in realtà, ma poi d'istinto sono andato da lei, senza più pensare alle conseguenze, pensando che mi avrebbe potuto anche prendere a pugni eppure quando ho deciso di buttarmi, mi sono trovato di fronte ad una Martina diversa, ad una Martina che si è lasciata completamente andare, che si è abbandonata nelle mie mani. E non posso nemmeno spiegare come mi sentivo in quei momenti, quando le mie labbra hanno toccato le sue, ho percepito una scossa dentro, quel suo sapore buono che mi invadeva e ancora faticavo a credere che stesse succedendo. Non so per quante notti ho sognato di baciarla, di assaporarla, era una frustrazione per me non poterlo fare, e ora che l'ho fatto è una frustrazione non poterlo più rivivere. Si, perché lo rivivrei altre milioni di volte, per come mi sono sentito, per quello che ho provato, una cosa inimmaginabile, sensazioni che non sapevo nemmeno esistessero. E il suo corpo caldo sotto le mie mani, mi hanno fatto andare in estasi, mi sembrava di essere finito in paradiso e non avrei mai voluto far ritorno. Pensavo che mi sarebbe passata in qualche modo, andare a letto con lei non era nei miei piani, era un pensiero, un semplice desiderio che avevo, anche se spesso e volentieri odiavo come mi trattava c'era sempre l'altro lato della moneta, la volevo, la desideravo proprio perché non era come tutte le altre. E ora che quel desiderio è stato in qualche modo esaudito, la voglio ancora, come se non potessi farne a meno. Il sesso con Victoria, o con qualsiasi altra ragazza abbia incontrato non è paragonabile a quello che c'è stato questa notte. Forse perché ci scontriamo spesso, forse perché c'è tutta questa tensione tra noi e allora è stato fantastico, superlativo, speciale. Fatto sta che la voglio ancora, ma non credo che lei voglia ancora me, o che mi abbia mai voluto. Nei suoi occhi ho visto una scintilla di desiderio, ma è svanita la mattina seguente, quando si è resa conto di quello che era successo. Non credo che lei si lascerà mai più andare così, non credo che abbasserà ancora i suoi muri per me. << Ben tornato signor Blanco >> mi saluta Anita, afferra il mio trolley e lo porta in lavanderia e subito dopo torna a da me, << E' andato bene il suo viaggio? >> chiede con dolcezza, << Si è andato bene, grazie Anita >> rispondo semplicemente, << Deve cenare? >> mi domanda, << No ho già cenato, non ho bisogno di nulla >> le dico e lei si congeda con un sorriso. Mi verso un bicchiere di qualcosa di forte e il telefono inizia a suonarmi, << Ciao Fratellone >>, << Ciao Lodo >> ricambio il saluto, << Allora come è andato il viaggio? Mamma è qui con me, ti saluta e anche lei vuole sapere come è andata >>, sento la sua voce allegra e un po' mi sento meglio, ma in realtà vorrei che Martina fosse qui, non so perché, non ho mai voluto che qualcuno restasse con me, ma lei, la vorrei semplicemente qui con me, anche per litigare, anche per essere sgridato, poco importa. << E' andato tutto benissimo Lodo >> ometto tutta la storia con Martina, perché conosco Lodo, so che partirebbe subito all'attacco e non ci penserebbe due volte a contattare Martina, insisterebbe sul fatto che dovrei stare con lei e tutte quelle stronzate che non mi va di sentire. << Martina? >> chiede e mi si chiude la gola, << Martina cosa? >> domando io, << Come sta? Si è divertita? L'hai trattata bene? >> inizia a chiedere, << Lodo non sono affari tuoi >> ribatto, << Lo chiederò a lei quando domani verrò a trovarti >> la sento sorridere al di là del telefono, << Vorrai dire che vieni a trovare Diego >> la punzecchio io, << Non dire sciocchezze, vengo a trovare il mio caro fratello >> sento il suo sarcasmo attraversare il cellulare. Il rumore dell'ascensore mi costringe a voltarmi, Fran fa capolino accompagnato da James e mi raggiunge. << Ora Lodo devo andare è appena arrivato Fran, ci vediamo domani mattina, sono sicuro che vorrai ordinare un caffè >> la prendo in giro io e sento una pernacchia << A domani >> borbotta poi infastidita e riaggancia. << Finalmente sei qui, è stato un inferno in azienda questi due giorni >> si lamenta Fran << Victoria si sta montando un po' la testa sappilo, siccome ha rapporti intimi con te pensa di poter comandare tutti >>, guardo il mio migliore amico, mi innervosiscono le sue parole perché il comportamento di Victoria non mi piace, non è che siccome me la porto a letto deve pensare di poter comandare. << Ci penso io domani >> lo tranquillizzo, << Certo e per farla contenta te la farai ancora? >> chiede sarcastico, non so perché ma ora pensare di andare a letto con Victoria non è più allettante come pensavo, in confronto a quello che ho vissuto la scorsa notte non ha niente a che fare, con nessuna in realtà, pensare di andare a fare qualsiasi cosa con un'altra che non sia lei, non mi sembra più così divertente come lo era prima. << Spero sia andato tutto bene a New York? >> dice poi distogliendomi dai miei pensieri, << Si è andato tutto bene >> faccio un finto sorriso, << Strano, pensavo che Martina ti avrebbe rimproverato o anche ucciso >> ridacchia lui, << No, non è successo niente del genere >> guardo fuori dalla vetrata e nella mia testa scorrono le immagini di questa notte, nella mia bocca sento il suo sapore e sulla mia pelle il suo profumo. Non dico niente a Fran, in primis perché ho promesso a Martina di non raccontare nulla e poi perché voglio tenerlo per me, come se fosse una cosa preziosa che non voglio condividere con nessuno, una cosa personale che deve rimanere solo mia. Passo la serata con Fran, che mi racconta di quello che sta organizzando per l'appuntamento con Mechi, purtroppo lei è sempre molto impegnata e anche Fran ha molto lavoro quindi si sono accordati per la settimana prossima, sono contento per lui e spero che questa volta sia quella buona, anche se fa sempre così, crede che sia quella giusta e poi quella strana magia sparisce. Per questo io non ho una ragazza fissa, per evitare queste cose assurde. Il giorno seguente torno in ufficio in ansia più che mai, non credo di esserlo mai stato in vita mia, oggi sembra che tutta l'ansia di questo pianeta si sia riversata dentro di me. Saluto Alba che con un sorriso caloroso mi accoglie e subito vado nel mio ufficio. Mi blocco quando, attraverso il vetro, la vedo, lei alza gl'occhi su di me e subito li riabbassa sul suo lavoro. Mi metto alla scrivania sperando che il tempo passi alla svelta, non riesco a stare qui, mi manca il respiro e non posso fare a meno di guardarla, di scrutarla oltre quella parete trasparente che ci divide, vorrei abbatterla e andare là ad assaporare ancora le sue labbra. Lei si alza, si ferma davanti alla vetrata, ci scambiamo uno sguardo pieno di tensione che avverto sulla mia pelle, fa un gran sospiro prima di entrare nel mio ufficio. << Questi sono i contratti, li ho controllati e sono perfetti >> mi allunga i fogli che ha in mano e le nostre mani entrano in contatto, quella scintilla in un millesimo di secondo divampa nel mio corpo e ci guardiamo a vicenda, occhi negl'occhi in silenzio. << Eccomi qui >> urla la voce di Lodo che mi, anzi, ci riporta con i piedi per terra e il contatto fra noi svanisce, << Ciao Martina che bello rivederti >> l'abbraccia lei, << Ciao tu >> dice semplicemente verso me, << Sei arrabbiata? >> le chiedo, << Si con te fratello! >> dice con ferocia, << Che ho fatto? >> brontolo io guardandola, << Sai benissimo quello che hai fatto >> mi scruta, non credo che possa sapere davvero quello che ho fatto, ma è Lodo e ho sempre pensato che avesse dei superpoteri telepatici. Io la guardo confuso, ma anche impaurito, << Non mi hai portato i miei dolci preferiti, della mia pasticceria preferita di New York, non so se ti perdonerò mai per questo >>, mi tranquillizzo alle sue parole, << Mi dispiace Lodo ma non avevamo tempo per prenderti i tuoi dolci preferiti, sarà per un'altra volta >> le spiego, << Non ti credo >> brontola lei, << E' vero siamo stati molto indaffarati >> interviene Martina. Mia sorella guarda lei e poi me, << Ok va bene, ti credo solo perché lo dice Martina, ritieniti fortunato >>, io scuoto il capo e ridacchio alle sue parole, con uno sguardo ringrazio Martina che poi ritorna nel suo ufficio e io rimango a guardarla come uno scemo. << Ora per scusarti del fatto che non sei potuto andare a prendere i miei dolci preferiti... mi offri un caffè >>, un ottima scusa per ottenere ciò che vuole, cioè vedere Diego, << Sei incredibile Lodo >> scuoto il capo io, << Lo so, lo so >> sorride come una bambina lei. 

Autore: Per prima cosa vi ringrazio perchè mi sono appena resa conto che siamo a 1k visualizzazioni e non mi ero nemmeno resa conto! Poi seconda cosa ho quasi finito di scrivere la storia, in questo giorni la porterò a termine e pubblicherò di più se riesco! Ora passiamo al capitolo, dove vediamo che c'è un po' di tensione tra Jorge e Martina, scopriamo quali sono i pensieri di Jorge e di come il suo modo di essere piano piano sta cambiando! Ora cosa succederà? A domani con il prossimo capitolo! <3

Autore: Per prima cosa vi ringrazio perchè mi sono appena resa conto che siamo a 1k visualizzazioni e non mi ero nemmeno resa conto! Poi seconda cosa ho quasi finito di scrivere la storia, in questo giorni la porterò a termine e pubblicherò di più...

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My Dear Boss (Jortini)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz