Capitolo 14

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JORGE

Mi gira la testa, quando alle sette in punto suona la sveglia. Mi alzo a sedere sul letto e mi torna in mente il volto di Martina, ieri era qui e io sono un coglione. Come ho potuto ubriacarmi solo perché quella ragazza rompi scatole mi ha rimproverato per aver fatto sesso con Victoria? Come si sono arrivato a questo punto. Mi passo le mani sul viso e ricordo ancora quando le ho sfiorato il suo, il calore della sua pelle, quella elettricità che mi avvolgeva il corpo, una sensazione che ricordo perfettamente, perché mi ha svuotato i polmoni, mi ha svuotato lo stomaco. Devo inventarmi una scusa per il mio comportamento, altrimenti darà le dimissioni sul serio e non mi va proprio che lei se ne vada, anche se mi fa incazzare, anche se mi fa uscire di testa io la voglio lì, con me, nel mio ufficio. Pensare di non vederla più gironzolare con quel suo sguardo severo e audace mi fa storcere lo stomaco. Sto letteralmente andando fuori di testa e me ne rendo conto, non capisco come quella ragazza riesca a farmi sentire così confuso, a farmi provare emozioni contrastanti. Ieri avrei voluto rimproverarla per come mi ha trattato in ufficio, ma poi me la sono ritrovata li, così vicino. Ho osservato il suo viso come non avevo mai fatto prima e ho impresso ogni minimo dettaglio nella mia testa. Mi vesto lentamente e scendo a fare colazione, dove trovo Anita già all'opera ai fornelli. << Buongiorno >> mi saluta lei con un sorriso strano, << Buongiorno Anita >> borbotto e mi siedo su uno sgabello al bancone, lei mi passa un bicchiere con dentro qualcosa che non so identificare e la guardo stranito, << E' un integratore, non ha dormito molto >> mi fa notare lei, senza dire una parola lo bevo perché ne avrò bisogno. James mi accompagna all'azienda e quando sono alla mia scrivania tendo la porta dell'ufficio di Martina, in attesa che lei arrivi. Devo scusarmi con lei, ho fatto una pessima figura, mi sono lasciato andare e ho perso il controllo, un controllo che dovrei avere, soprattutto con lei, che non è come le altre donne che ho conosciuto. Sono agitato ed è strano per me esserlo. Decido di iniziare a firmare dei fogli perché l'attesa mi sta uccidendo, ma poi la vedo arrivare. Sembra tranquilla, rilassata, riposata. Guarda verso di me e con un cenno mi saluta, mentre io rimango lì a guardarla, pensando a cosa dirgli. Sistema alcune cose sulla sua scrivania e poi si accomoda iniziando a lavorare. Ci metto un po' per trovare il coraggio di chiamarla qui nel mio ufficio, ma poi lo faccio. Quando fa capolino noto che anche lei è un po' nervosa, che in realtà è agitata per quel che è successo. << Ha bisogno? >> chiede facendo finta di nulla, io mi alzo dalla mia sedia e la guardo, << Devo chiederti scusa >> borbotto quasi in imbarazzo << Io non so davvero cosa mi sia preso ieri, solo che ho molti problemi in questi giorni e mi sono sfogato, sono pieno di lavoro, sono stressato e mi dispiace averti disturbato >> cerco di spiegarmi, << Ok, non si preoccupi >> dice, ma distoglie lo sguardo dal mio, si sente in imbarazzo forse, per quel che ho fatto, << Dimentica quel che è successo, non ricapiterà mai più >> la tranquillizzo, << L'importante è che ora stia bene >> borbotta, << Si, ora è tutto ok >> le faccio un piccolo sorriso e mi infilo le mani in tasca << Puoi tornare a lavoro >>. Lei sorride piano e poi si volta per tornare nel suo ufficio, << Martina >> la chiamo io e non so perché pronunciare solo il suo nome mi accende qualcosa dentro, << Si? >> lei si volta e inchioda i suoi occhi enormi nei miei << Grazie >> le dico semplicemente. Torno a lavoro cercando di occupare la mente, ma ogni tanto viaggia in quel posto sconosciuto, dove dentro di me prendono vita sensazioni strane che non conosco. Ho incontrato Victoria che ha cercato di sedurmi ancora, anche se avrei voluto ho rifiutato la proposta, avrei bisogno di sfogarmi un po' con una donna, ma non posso farlo qui, altrimenti Martina se ne andrà davvero. Victoria ci è rimasta un po' male, perché da quando facciamo sesso non l'ho mai rifiutata una volta, ma proprio non posso rischiare. << Solo perché non vuoi cacciare quella mocciosa dal suo ufficio >> ha brontolato << Cos'è ti fai mettere i piedi in testa ora Jorge? Sei tu il capo, lei deve stare zitta e obbedire >> mi ha detto poi, ma io le ho risposto che devo avere rispetto per chi lavora con me e che non posso sempre farmi i comodi miei soprattutto mentre siamo qui dove c'è gente che sta lavorando per me. Il motivo principale però rimane il fatto che non voglio che Martina si licenzi per questo, ma a lei non lo dico, altrimenti inizierebbe a fare altre scenate di gelosia. Sono le tre di pomeriggio quando vedo Diego entrare nell'ufficio di Martina e passarle il caffè, gli sorride dolcemente come sempre e la cosa mi disturba, non mi va che mentre lei sta lavorando lui venga qua a fargli gl'occhi dolci, non mi va proprio che flirti con lei mentre è occupata a lavorare. Non mi piace per niente. Parlano per qualche minuto, lui la mangia con gl'occhi e lei sembra non accorgersene, anche se con lui ha un atteggiamento diverso, più sciolto, più normale. Ridacchia e il mio cuore perde un battito, poi finalmente lui se ne va. Sono innervosito da questa cosa anche se non ne so il vero e proprio motivo. Esco dal mio ufficio per far fare delle fotocopie ad Alba e siccome lei sa molte cose decido di indagare. << Il ragazzo del caffè... Diego... ha una ragazza? >> domando io e lei mi guarda confusa, << No >> risponde poi, << Credi abbia un debole per Martina? >> vado diretto poi, << Chi non ha un debole per Martina? >> ribatte lei e io la guardo male. << Non saprei Jorge >> borbotta << Sicuramente le piace, ma magari è solo una questione di estetica... ma poi perché ti importa? >> chiede curiosa, << Perché non voglio che la importuni mentre sta lavorando >> dico ed è vero, ma non credo sia solo per questo. << Credo che Martina non si lasci importunare da nessuno, evidentemente anche a lei piace >>. Ed è come se qualcuno mi avesse appena tirato un pugno dritto nello stomaco, non avevo messo in conto che a lei potesse piacere, << E a lei piace Diego? >> chiedo facendo finta di nulla, serio e formale, come se queste informazioni mi servissero solo per sapere cosa fanno i miei dipendenti, << Non saprei Jorge, non le ho mai chiesto chi fosse il suo tipo ideale, ma Diego è un bel ragazzo, simpatico, gentile ed educato... sarebbe perfetto per lei quindi potrebbe anche piacergli >> spiega, << Non credo sia perfetto per lei >> brontolo senza pensarci e non mi va di pensare che a lei potrebbe anche piacere, se non le piaccio io come può piacergli lui, questo mi innervosisce, mi fa incazzare. << Perché? >> domanda dubbiosa mentre appoggia sul bancone davanti a me le fotocopie che le ho chiesto, << Perché... >> non so cosa inventarmi << Perché mi sembrano incompatibili... ma poi cosa ne so io delle relazioni >> cerco di sviarmi << Fammi solo un favore, tienimi aggiornato su quello che succede qui, devo tenere sotto controllo anche queste cose, siamo nella mia azienda e queste cose potrebbero creare problemi >> dico anche se in realtà è perché voglio sapere cosa succede tra quei due, << Vale anche per te e il tuo specie di rapporto con Victoria... potrebbe creare problemi >> mi fa notare, << Si ma il problema è mio in caso >> e chiudo il discorso afferrando i fogli e andandomene sotto lo sguardo confuso della riccia, che stranita ritorna a lavorare. Non faccio altro che osservarla, studiare il suo atteggiamento, anche nei giorni successivi. Sembra che tutto si sia calmato, anche se lei comunque mi tiene testa questi giorni sono trascorsi in modo tranquillo, Diego si è fatto vedere poco e quelle poche volte lo tenevo d'occhio, mentre Martina sembra sempre più a suo agio con lui, gli riserva sempre sorrisi e dolci sguardi, che mi innervosiscono parecchio, perché invece con me fa la strafottente e la dura. E' una situazione che mi fa impazzire, però non riesco a farne a meno, perché potrei semplicemente licenziarla e tornare alla mia vita senza problemi, ma qualcosa dentro di me mi dice di non farlo, di non lasciarla andare, di tenerla qui con me, anche se è complicato, anche se mi fa ribollire il sangue nelle vene e non mi fa stare tranquillo, non posso pensare di non averla qui con me. Come se fosse diventata ossigeno, come se fosse diventata vitale per questa azienda o per me. Lei è una sorpresa continua, mi stupisce sempre e non so come faccia, è l'unica ragazza al mondo che è riuscita a farmi uscire di senno con il suo modo di fare. E' come una bomba che è esplosa e ha ribaltato ogni cosa, ha cambiato ogni cosa. Non ci capisco più nulla nemmeno io, so solo che rimarrei qui ad osservarla al di là di quella parete di vetro che ci separa per ore senza mai stancarmi.


Autore: Eccoci qui con un altro capitolo, spero che vi piaccia!! Notiamo come le cose piano stanno cambiando, Jorge inizia ad indagare su Diego, forse inizia ad essere geloso? Cosa succederà ora, i due avranno realmente chiarito la situazione? A presto con il prossimo capitolo <3

Autore: Eccoci qui con un altro capitolo, spero che vi piaccia!! Notiamo come le cose piano stanno cambiando, Jorge inizia ad indagare su Diego, forse inizia ad essere geloso? Cosa succederà ora, i due avranno realmente chiarito la situazione? A p...

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My Dear Boss (Jortini)Where stories live. Discover now