Inizia il viaggio

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Il giorno seguente non vidi né Fili né Kili, indaffarati a prepararsi per la partenza. Il giorno dopo mi svegliai prima dell'alba. Mi vestii in fretta e sgattaiolai fuori, nella luce grigia che precede l'alba. Inspirai a pieni polmoni l'aria frizzante, che sapeva ancora d'inverno e mi incamminai per un pezzo sul sentiero che portava a valle. Al punto d'incontro mi fermai, accoccolandomi sotto una roccia e aspettando i fratelli. Arrivarono un paio d'ore dopo. Avevo deciso di trattare Fili come se la sua sfuriata non fosse mai successa e sembrò grato che lo avessi fatto. Iniziò così il nostro viaggio verso la Contea.

La prima notte Fili accese il fuoco e dopo una cena frugale ci sdraiammo per dormire. Uno vicino all'altro, come facevamo sempre. Eravamo ancora in un territorio sicuro, non c'era bisogno di fare la guardia. Kili si mise subito comodo, abbracciandomi da dietro: "Vieni sorellina, fa freddo" disse assonnato. Essendo per metà umana non avevo il calore corporeo dei nani e quando ci toccava dormire fuori, perché in viaggio o perché a caccia, dormivo sempre tra i due fratelli che mi tenevano al caldo. Fili si sdraiò accanto a me. Chiusi gli occhi per non arrossire, aveva messo il suo viso così vicino al mio. Posò il suo braccio sopra quello del fratello maggiore. "Buona notte, piccolini" disse "Notte Fee" sussurrai sempre a occhi chiusi. Kili non rispose, dormiva già russando dolcemente. Non riuscii a prendere sonno in fretta, non che avessi paura, fra quei due nemmeno un attacco imminente di un drago avrebbe potuto inquietarmi più di tanto. Ero comoda, mi godevo il calduccio e la mano di Fili posata sopra la mia vita. Un momento. Non aveva messo il braccio sopra quello del fratello? Stava già dormendo e il braccio era scivolato? Oppure lo aveva messo di proposito? Il suo respiro sembrava regolare, probabilmente era stato un movimento nel sonno. Mi resi conto che stravo trattenendo il respiro. Ricominciai a respirare e cercai di farlo anch'io in modo regolare, cercando di ignorare la mano e concentrandomi solo sul respiro. Funzionò. Dopo un po' mi calmai e lentamente, scivolai nel sonno.

Ci svegliammo insieme, ai primi raggi del sole. Durante la notte ero scivolata con la testa più vicina a Fili e quando aprii gli occhi mi trovai a pochi centimetri dai suoi azzurrissimi occhi di Durin. Inspirai il suo profumo, sapeva di menta. "Buongiorno Iskra" disse sorridendo. Un sorriso dolce, che raramente avevo visto. Il mio cuore partì a mille sentii che stavo arrossendo. La sua mano era sempre sulla mia vita. Ci pensò Kili a rovinare il momento: girandosi buttò l'altro suo braccio sulla mia testa, colpendo con le dita della mano anche Fili.

"Ehi, dormiglione!" esclamai dandogli un colpo per svegliarlo togliendomi di dosso le sue braccia. Aprì un occhio: "Mmmhh, è ancora troppo presto" mugugno. Fili si alzò e con un movimento rapido gli tolse la coperta di dosso. "Forza, tra 10 minuti partiamo". Kili si alzò sconsolato con un gemito. I capelli gli sparavano in tutte le direzioni. Risi, sembrava un cucciolo abbandonato, lui mi tirò un pugno scherzoso sulla spalla.

Così fu finché non arrivammo alla Contea. Ogni notte dormivano abbracciati. Ogni notte Fili mi abbracciava alla vita, o mi circondava le spalle con il braccio. Cosa che faceva anche Kili, ma non era lo stesso. Ogni notte facevo fatica ad addormentarmi, ma lo facevo felice. Di giorno invece riprendeva il suo ruolo di responsabile fratello maggiore e io quello di pestifera sorella minore. 

La riconquista di Erebor (Fili LS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora