Nani portafortuna

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Sedevo sul davanti della chiatta con Fili e Kili. Quest'ultimo soffriva ma faceva di tutto per nasconderlo. Non potevamo far altro che offrirgli la nostra solidale compagnia. Tremai di freddo. Fili si staccò dal fianco del fratello e abbracciandomi da dietro mi strinse contro di sé, avvolgendo entrambi nel suo mantello. Mi sentii subito più al caldo e più al sicuro.

"Grazie" dissi girando la testa per guardarlo e dandogli un bacio sull'angolo della bocca. Sorrise il suo sorriso sghembo e il mio cuore perse un battito.

"Attento!" esclamò Bofur all'uomo mentre delle rovine si ergevano dal lago apparendo dalla nebbia.

Il chiattaiolo virò con calma, capii che conosceva a menadito quelle acque.

"Cosa stai cercando di fare, annegarci?" esclamò Thorin arrabbiato

"Se volessi annegarvi, nano, non lo farei qui" rispose l'uomo pacato. Non riuscii a trattenere un sorrisetto.

"Ne ho abbastanza di questo dannato barcaiolo. Buttiamolo fuori dalla barca e proseguiamo" suggerì mio padre a bassa voce. Alzai gli occhi al cielo.

"Bard, si chiama Bard" interloquì Bilbo.

"E come lo sai?" domandò Bofur

"Uhm, gliel'ho chiesto!" disse il mezzuomo come se fosse la cosa più ovvia.

"Non mi piace" brontolò ancora mio padre

"Non deve piacerci, dobbiamo solo pagarlo" intervenne Balin per calmare i bollenti spiriti del fratello "Avanti, tirate fuori le vostre monete. Raccolsi il denario dei fratelli, ci aggiunsi il mio e portai tutto a Balin che iniziò a contare le monete.

Rabbrividii ancora e mi tuffai di nuovo tra le braccia di Fili. L'autunno stava finendo e senza il sole la temperatura era glaciale.

"Abbiamo un piccolo problema" disse Balin a un certo punto "ci mancano 10 monete"

"Gloin" disse semplicemente Thorin incrociando le braccia

"Non guardate me! Sono stato letteralmente dissanguato da questa impresa!" i nani cominciarono a guardare affascinati davanti a loro. Trattenni il fiato e strinsi la mano di Fili che ricambiò la stretta "e cos'ho ricevuto in cambio? Solo sofferenze, e..." si accorse che nessuno lo stava più ascolando e guardò anche lui nella nostro direzione. Tra la nebbia, vicina e maestosa apparve la montagna solitaria. Erebor. Casa. La commozione era grande. Non riuscivo a staccare gli occhi dalla vetta, era così bella.

"Tieni" disse Gloin con la voce rotta. In mano aveva un sacchetto di monete "prendi tutto".

"Presto, datemi i soldi" disse urgentemente Bard

"Ti pagheremo alla fine" ringhiò Thorin

"Se tenete alla libertà farete come vi dico! Ci sono guardie più avanti"

Non avevamo scelta. Così di nuovo ci accomodammo nelle botti. Entrai in una con Fili, non volevo perdere la mia fonte di calore. Lui entrò, si sedette e aprì le braccia sgusciai agilmente dentro, ignorando l'ochiataccia di mio padre, e mi strinsi a lui che mi riavvolse con il mantello. Appoggia la testa sulla sua spalla e restammo così mentre sentivamo la chiatta scivolare dondolando dolcemente in avanti. La nostre botte doveva aver contenuto mele, si sentiva ancora l'odore alleggiare nel legno.

La chiatta si fermò e sentimmo delle voci. Sentimmo i passi di Bard allontanarsi: era sceso dalla chiatta.

"Che succede?" chiese mio padre

"Bard sta parlando con degli altri uomini" sussurrò Bilbo da qualche parte alla mia destra "Sta indicando nella nostra direzione. Ora si sono stretti la mano" sentii il mio corpo e quello di Fili che si tendevano in contemporanea

La riconquista di Erebor (Fili LS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora