Imladris 60 anni dopo

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"Mamma, quanto manca?" chiese Bili. Lo avevo preso in sella con me, se ne stava rannicchiato felice tra le mie braccia leggendo un libro.

"Poco piccolo mio" dissi stringendolo un po' più a me.

Isah e Dili correvano avanti e indietro in groppa ai loro pony, anche loro non stavano nella pelle. Avevano sentito parlare di Gran Burrone solo dai miei racconti (e da quelli molto più stringati di Fili. Thorin se poteva non ne parlava mai).

"Perché tanta eccitazione?" scherzò Legolas "Non è la prima volta che vedete degli elfi"

"Ma gli elfi silvani sono meno saggi e più pericolosi dei loro parenti del Nord" recitarono tutti insieme i miei figli, citando una delle mie massime preferite. Noi nani ridacchiammo, Legolas e la sua scorta si limitarono ad alzare gli occhi al cielo.

Arrivammo al guado del Bruinen.

"Questa volta entriamo dalla porta principale" sorrisi sorridendo a Fili e Gloin, ricordando il viaggio di 60 anni addietro.

"Chissà come mai non mi sorprende..." disse Legolas sottovoce e non potei fare a meno di sorridere. Il sentiero dopo il guado proseguiva in discesa e presto davanti a noi vidi brillare le luci della casa di Elrod, maestosa e bellisima come sempre al crepuscolo. Dili, Isah e Bili si guardavano intorno meravigliati. Lasciai che un sorriso si dipingesse sul mio viso mentre ricordavo gli avvenimenti di tanti anni prima.

"Benvenuti a Gran Burrone, principi" disse Lindir chinando il capo. Io e Fili e soprattutto Gloin avevamo qualche ruga in più e qualche capello bianco, ma lui non era cambiato di una virgola. Questa cosa mi scombussolava sempre.

"Lindir" dissi chinando la testa a mò di saluto. Sia lui che i miei compagni mi guardarono, sopresi che mi ricordassi il suo nome. Alzai gli occhi al cielo, scendo dal pony e prendendo in braccio Bili.

"Vi conduco alle vostre stanze" disse l'elfo incamminandosi verso la casa.

Sorrisi quando aprì la porta della nostra camera. Era la stessa in cui ero stata l'ultima volta, solo che al posto del letto singolo c'era un letto matrimoniale. Mi feci un appunto mentale di ringraziare Lord Elrond.

"La cena sarà servita a breve, vi verremo a chiamare" disse Lindir richiudendo la porta dietro di noi.

"Giusto il tempo per un bagno" dissi felice addocchiando la vasca fumante.

"Lasci a che ti aiuti" disse Fili abbracciandomi da dietro, iniziando a slacciarmi la cintura. Dopo settimane in viaggio in compagnia non avevamo avuto molto tempo per noi.

Non cenammo sulla solita veranda ma in una sala molto più grande. C'era molta gente a Gran Burrone. Vidi uomini, elfi e soprendentemente anche quattro giovani hobbit. Sfortunatamente non ci fu occasione di parlare, io e i nani eravamo seduti da un altro lato del tavolo. I miei figli mangiarono poco, distratti da tutte le cose nuove che li circondavano e degli elfi e li ammalliavano. Guardando le loro facce felici sentivo di aver fatto la cosa giusta a portarli con noi.

"Mamma, ci canti una ninna nanna?" Chiese Isah quella sera mentre rimboccavo loro le coperte.

Dili sbuffò e si girò dall'altra parte del letto. Sapevo che gli piaceva, ma evidentemente voleva dimostrare di essere grande. Ridacchiai e poi intonai dolcemente per loro:

"Lay down
Your sweet and weary head
The night is falling
You have come to journey's end
Sleep now
And dream of the ones who came before
They are calling
From across the distant shore

Why do you weep?
What are these tears upon your face?
Soon you will see
All of your fears will pass away
Safe in my arms
You're only sleeping

La riconquista di Erebor (Fili LS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora