Io sono il re

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"Allora?" ringhiò la voce di Thorin. Sobbalzai. Non riuscivo ad abituarmi a questo Thorin. Dentro si me lo chiamavo Smaurin e mi spaventava.

"Qui niente" disse nori

"Nemmeno qui" fece eco Bofur. Erano giorni che cercavamo incessantemente l'Arkengemma, eravamo tutti esausti. Io facevo solo finta di cercare. Avevo paura che trovando la gemma Thorin uscisse completamente di testa. Non che ora non lo fosse già.

Nei rari momenti in cui io e Fili riuscivamo a uscire dalla sala del tesoro, ogni tanto esploravamo Erebor ma più spesso ne aprofittavamo per dormire qualche ora, mai abbastanza visto i nostri cerchi neri sotto gli occhi.

"Cercate! La pietra dev'essere in questa sala!"

I miei occhi stanchi si posarono sullo Hobbit. Sembrava preoccupato come me. Probabilmente anche lui intuiva che c'era qualcosa che non andava.

***

Camminavo con Fili lungo i corridoi. Volevo uscire un attimo da Erebor e sentire il sole sulla pelle. Non ne potevo più dell'oscurità della sala del tesoro. Fili mi prese in giro per questa "attitudine umana" ma sembrava anche lui contento di poter uscire un attimo.

"Aspettatami!" esclamò Kili apparendo nel corridoio dietro di noi. Si affiancò al fratello

"Non ne posso più! Secondo me Smaug ha mangiato l'arkengemma" dichiarò convinto

"Spero di no, Thorin ci manderebbe in fondo al lago a cercare nella carcassa di Smaug" dissi scherzando ma non troppo.

In quel momento stavamo passando in una camera adiacente al trono. Sentendo delle voci scambiammo un veloce sguardo tra di noi e poi ci accostammo alla porta, tentendoci ai lati per nasconderci nell'oscurità

"Sospetti di qualcuno qui?" stava dicendo Balin a Smaurin che era in piedi accanto al trono. Bilbo e Dwalin stavano accanto al sovrano e al fratello, rispettivamente.

"Perché l'Arkengemma non è stata ancora trovata?" ribattè il re con rabbia

"È nostra per diritto di nascita" cercò ancora di farlo ragionare il nano più anziano.

"È il gioiello del re!" urlò Smaurin con una fuoria ceca "Io sono il re!"

Poi girandosi verso il trono aggiunse in una voce bassa e carica di minaccia "Sappiate questo, se qualcuno la trova e me la nasconde...avrò la mia vendetta" e dicendo questo si allontanò. Sentii le lacrime che mi pungevano ai lati degli occhi e corsi via, seguita da Fili e Kili. Salii di volata le scale e uscii sul camminamento. Sentii grata il vento freddo sulle pelle e il leggero calore del sole invernale.

Le braccia di Fili mi avvolsero mentre appoggiava il mento sulla mia spalla e mi cullava dolcemente. Kili si sedette accanto a me, abbatuto. Non avevamo bisongo di parlare. Eravamo spaventati da quello che era diventato Thorin. Mi consolava un minimo vedere che l'oro non aveva presa sulle mente di Fili e Kili.

Non so per quando restammo lì, ognuno perso nei suoi pensieri. Sentii dei passi pesanti salire le scale. Per un attimo m'irrigidii pensando che fosse Smaurin, ma poi mi rilassai vedendo che era mio padre. Fu in turno di Fili di irrigidirsi, senza però lasciarmi. Dwalin ci lanciò solo un occhiata. Lo sguardo colmo di tristezza per Thorin, il suo migliore amico. Si appoggiò al parapetto e guardò fuori, perso nei suoi pensieri.

Poi lo vidi irrigidirsi.

"I sopravvissuti di Pontelagolungo" disse Kili mentre vedevamo delle figure umane avanzare cautamente tra le rovine di Dale.

Mio padre si allontanò velocemente, senza dubbio per avvisare Smaurin. Noi restammo sul camminamento, mentre man mano i nostri compagni, avvisati da Dwalin ci raggiungevano. I superstiti accesero dei fuochi tra le rovine. Evidentemente volevano passare lì la notte.

Alla fine arrivò anche Smaurin. Guardò verso Dale e poi ordino: "Ricostruite il muro che Smaug ha distrutto. Chiudiamo l'entrata!"

Lo guardammo senza parole

"Zio!" tentò Kili "La gente del lago non ha più niente, dobbiamo aiutarla"

"Sono scappati dalla furia del drago. Hanno molto di cui essere grati"

"Hanno perso le loro case a causa del drago che noi abbiamo risvegliato" tentò coraggiosamente lo Hobbit

"Abbiamo riconquistato la montagna, ora la difendiamo" affermò Smaurin sembrando nemmeno sentire Bilbo.

"Thorin" esclamai facendomi avanti. Non poteva essere lui. Mossa da uno strano istinto gli presi la faccia nelle mani e lo guardai dritto negli occhi. Lui ricambiò il mio sguardo con i suoi occhi velati. Cercai nelle profondità dei suoi occhi il famigliare scintillio, e forse lì in fondo vidi qualcosa brillare, un ultimo barlume di sanità. Ma durò poco, poi il suo sguardo si velò di nuovo e mi spinse via malamente. Inciampai e sbattei la schiena contro una pietra divelta.

"Ishi!" esclamarono Fili e Kili ma Dwalin era più vicino a me e mi tirò su prendendomi dalla vita.

"Ma cosa ti salta in mente?" urlò rivolto a Smaurin. Lui mi lanciò un occhiataccia e poi si voltò e tornò alla sala del trono. Mio padre lo seguì furente.

"Ishi?" chiese Kili. Mi accorsi che stavo tremando. Non per il colpo, ma per Smaurin. Fili mi abbracciò dolcemente. Restammo così per qualche attimo mentre intorno a noi i nani cominciavano ad ammassare le pietre e sentivamo Thorin e Dwalin che urlavano dalla sala del trono. Non durò molto. Mio padre tornò, abbattuto ma ancora infuriato, e si mise ad aiutare gli altri.

Prima della mezzanotte un muro alto tre metri di alzava al posto del buco che Smaug aveva aperto. Eravamo chiusi dentro la montagna con un re pazzo.

La riconquista di Erebor (Fili LS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora