Giganti di pietra

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"In piedi" Thorin che bussava alla porta ci fece sobbalzare. Per fortuna non entrò. Mi alzai e notai che nella notte gli elfi ci avevano portato i nostri vecchi vestiti. Lavati e riparati.

-Quando saranno entrati?- pensai sentendomi violata nella mia privacy. Poi scrollai le spalle. Probabilmente non avrei più rivisto Cuivienen. Mi rivestii in fretta, ritrovando la comodità dei miei indumenti e soprattutto dei pantaloni.

Passammo nella camera di Fili e Kili, che negli ultimi giorni era stata solo di Kili. Entrammo senza busssare. "Ehi!" Protestò lui. Si stava infilando la tunica. "Avrei potuto essere nudo!"

"Sarei sopravvissuta alla vista" dissi

"E io ti vedo da quando sei nato" aggiunse Fili

Kili brontolò qualcosa di non udibile, somigliava molto a un'imprecazione.

Raggiungemmo gli altri che ci aspettavano in giardino. Era ancora buio, ma seguendo Gandalf davanti a noi c'incamminammo verso le montagne.

Pioveva a dirotto. Ero bagnata fin nelle ossa. Battevo i denti tremando. Fili mi stava dietro, preoccupato. Il sentiero era stretto e scivoloso, dovevo badare bene a dove mettevo i piedi, non ci tenevo a cadere nell'abisso, ma era difficile: non c'era quasi luce. Cercavo di mettere i piedi dove li metteva anche Kili che era davanti a me. Ad un tratto sentimmo uno schianto sopra di noi e delle rocce ci caddero addosso. Ci addossammo contro la parete rocciosa e per fortuna nessuno venne colpito.

"È una battaglia tra giganti!" urlò Balin e sopra le nostre teste, sul nostro versante sia su quello in faccia, vedemmo alcuni giganti di pietra che si tiravano massi che staccavano direttamente dalla montagna con le loro lunghe mani di pietra.

"Dobbiamo trovare riparo" urlò Gandalf.

"Fili, Ishkra, Kili" ci chiamò Thorin "voi siete i più veloci, andate avanti, cercate un riparo!"

"Resta qui" mi sussurrò Fili mettendomi una mano sulla spalla mentre già seguivo Kili che si era incamminato spedito "sei sfinita!"

"No, vengo con voi!" dissi decisa. Poi aggiunsi con un sorriso "Non ti liberarai così facilemente di me!" Lui replicò con il suo sorriso storto e mi affrettai a seguire Kili, la cui schiena stava già scomparendo nel buio.

Fortunatamente non dovemmo cercare a lungo, qualche svoltà più avanti c'era una grotta. Sembrava troppo bello per essere vero: era grande abbastanza per alloggiarci tutti. Il pavimento era di sabbia fine. Dal soffitto pendevano stallattiti. Lo esplorammo per quanto potemmo con la poca luce disponibile. Sembrava disabitato. Fili e Kili corsero indietro a riferire. Io restai lì e aprofittai dei pochi minuti d'intimità che avevo per mettermi qualcosa di asciutto: gli elfi ci avevano dato alcuni abiti in più. Rabbrividii mentre il vento mi sferzava la pelle nuda. Trovai una tunica più o meno asciutta (i nostri sacchi, grazie a Mahal erano cerati) La indossai velocemente. Strizzai il mantello e lo appesi a uno spuntone di roccia per farlo asciugare il prima possibile.

I nani entrarono grati nella grotta, togliendosi i mantelli. Appena anche Fili si mise una tuinca asciutta mi attaccai a lui, infilando le mani sotto la sua maglia e lo tenni stretto. Rabbrividii di piacere mentre sentivo il calore del suo corpo sul mio.

"Sei gelata Ishi" disse con un brivido circondandomi con le braccia

"Mezza umana" gli ricordai, appoggiando la guancia contro il suo petto muscoloso e sospirando soddisfatta.

Lo sentii ridacchiare.

"Bene, accendiamo un fuoco" disse Gloin. Aveva avuto la geniale idea di portare un po' di legna nello zaino. Non era molto ma sarebbe bastato per scaldarci e asciugare i nosti mantelli. Si diede da fare con miccia e acciarino.

La riconquista di Erebor (Fili LS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora