Io sono fuoco. Io sono morte.

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Improvvisamente sentimmo la terra tremare. La casa, appiggiata sul fondo melmoso del lago oscillò paurosamente. Ci scambiammo uno sguardo preoccupato: sapevamo cosa significava. Smaug.

Sigrid e Tilda si guardarono in giro preoccupate.

"Prendi i tuoi figli e scappa" intimò Fili a Bard

"Per andare dove? Non c'è nessun posto dove andare" replicò lui

"Moriremo Da?" disse Tilda con il pianto nella voce

"Nessuno morirà" disse lui abbracciando la figlia. Sentii una stretta al cuore. Anche la bambina capì che erano parole vuote.

"Il drago ci ucciderà" piagnucolò.

D'impovviso vidi un lampo attraversare il volto di Bard. Una luce nuova vi brillava. Si alzò e non potei fare a meno di notare come sembrasse più alto, anni di una vita di stenti gli erano caduti dalle spalle.

"Non se lo uccido io prima" affermmò deciso e allungando un braccio e staccò qualcosa dal soffitto.

Trattenni il respiro: una freccia nera! Doveva essere una reliqua della famiglia di Lord Girion.

"Vieni con me Bain" esclamò Bard uscendo di casa "Voi restate in casa" e in un attimo i due furono andati. Gli augurai fortuna di tutto cuore ma non potei evitare di pensare ai nostri compagni nella montagna in compagnia del drago.

Afferrai la mano di Fili, i nostri sguardi si incrociarono e ci gettammo uno nella braccia dell'altra scambiandoci un bacio lungo e appassionato. Come se fosse l'ultimo finché un debole gemito di Kili ci fece voltare.

"Lo stiamo perdendo" esclamò Oin angustiato. Il senso delle sue parole non fece in tempo a raggiungere il mio cervello perché in quel momento il tetto tremò. Non era il movomento tipo terremoto che c'era stato prima, era come se qualcosa fosse saltato sul tetto. Quel qualcosa si rivelò poco dopo quando un orco spalancò la porta ed entrò in casa seguito da altri orchi. Uno saltò giù direttamente dal tetto alla casa.

Agimmo senza pensare. Afferrai Sigrid e Tilda che urlavano terrorizzate e le spinsi sotto il tavolo sguainando le mie spade e raggiunsi Fili e Oin che già mulinavano spade e ascia tagliando arti e testa di orchi. Ma erano troppi! In più dovevamo proteggere le figlie di Bard e Kili, impossibilitati a difendersi.

Poi per la seconda volta in poco tempo gli elfi, ironia delle sorte, arrivarono in nostro soccorso, questa volta nella forma di Turiel e Legolas che fecero la loro comparsa con una pioggia di freccie e il bianco mulinare di lame elfiche. In breve non restò un solo orco in vita.

"Li avete uccisi tutti" sussurrò Sigrid con un misto si ammirazione e orrore uscendo da sotto il tavolo, la sorella aggrappata alla sua gamba con gli occhi rossi di pianto.

"Tauriel, andiamo, ce ne sono altri" disse Legolas uscendo dalla porta senza nemmeno degnarci di uno sguardo. Lei fece per seguirlo ma un gemito di Kili la fece voltare, esitando. Quello fu il momento che Bofur e Bain scelsero per arrivare. Il primo sventolando trionfante la foglia di re. Si bloccarono guardando la scena davanti ai loro occhi: La casa mezza distrutta, tre nani con le lame sguainate e sporche del sangue degli orchi, innumerevoli cadaveri e arti degli stessi stesi a terra, freccie elfiche che spuntavano qua e là, le due sorelle abbracciate in un angolo, un elfa in piedi in mezzo alla stanza. Certo, non era una vista usuale. Tauriel sbloccò quel momento di stallo strappando la foglia di re dalle mani di uno stupefatto Bofur.

Bain corse dalle sue sorelle stringendole in un abbraccio.

"Athelas" sussurrò Tauriel porandosi la foglia di re al naso

"Cosa sai facendo?" domandò Bofur guardandola ancora sotto shock

"Lo sto salvando" sorrise lei guardando verso Kili. Girando la testa verso i ragazzi disse: "Ho bisongo di acqua calda" Sigrid annuì e staccandosi dal fratello si afrettò a mettere una ciotola di ghisa sul fuoco per scaldarla. Nel frattempo Tauriel tolse la benda dalla ferita di Kili.

La riconquista di Erebor (Fili LS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora