Mannari di Gundabad

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Sentii vagamente qualcuno che mi prendeva delicatamente la testa e mi girava sulla pancia. Gemetti quando sentii qualcuno premere un panno contro il punto della mia nuca su cui avevo sbattuto prima.

"Iskra?" chiamò mio padre

"Non è un taglio profondo" disse Oin, un po' di cicatrizante e sarà guarito in un attimo".

"I troll?" chiesi

Sentii un sospiro di sollievo

"Pietra" disse mio padre, laconico.

"Un bello spettacolo sorellina" sentii la voce allegra di Kili "Gandalf ha spaccato il sasso su cui era, i troll sono stati illuminati dal sole e si sono trasformati in pietra! Potevi aspettare un attimo a svenire, è stato divertene da vedere".

"Meno divertente invece trovarti a terra con un lago di sangue sotto la testa" disse Fili. "Stavo per avere un colpo". Uno strano calore mi pervase il corpo. Poi Oìn applicò una crema sulla mia ferita e un altro tipo di bruciore mi pervase il corpo. Feci una smorfia "Pizzica" mi lamentai

"Evita i sassi la prossima volta" scherzò Kili. Cercai di tirargli una manata ma si scostò in tempo e presi il vuoto. Tutti ridacchiarono. Tutti tranne Fili.

Dwalin mi aiutò ad alzarmi. Troppo in fretta. Tutto per un momento girò e afferrai con forza il braccio di mio padre. Lui capì e non mi lasciò. Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi finché la testa non smise di girarmi. Li riaprii cautamente.

"Meglio?" chiese Dwalin

"Meglio" confermai alzandomi in piedi. Mi faceva male ogni singola parte del corpo.

Gandalf e Thorin stvano parlando.

"I troll dovevano stare nascosti di giorno, ci dev'essere una caverna da queste parti" disse lo stregone. Ci dividemmo per cercarla.

"Qui" sentì Oin chiamare dopo un po'. Il fetore era orribile. Mi tappai il naso ed entrai. Bauli di monete, spade, freccie, archi...ogni tipo di tesoro era accumulato nella caverna dei troll. Thorin prese una spada, e Gandalf un'altra.

"Sono spade elfiche" sussurrai guardandone la forma. Il mio sussurro venne amplificato dalla caverna e Thorin mi sentì. Con uno sguardo disgustato fece per rimetterla via.
"Non essere stupido, Thorin. Non troverai una spada migliore. Sono state forgiate a Gondolin durante la prima era" Lo informò Gandalf, decifrano le rune incise sulle spade.

Gondolin...mi sembrò di essere catapultata in un'altra dimensione mentre pensavo alla bianca città nascosta. Davvero quelle spade provenivano da lì? Mi sembrava incredibile. Pensai che magari anche la nostra ricerca sarebbe stata un giorno una leggenda. Certo, se fossimo sopravvissuti. Gondolin era caduta anche a causa di un drago...ruminavo su questi pensieri mente ritornavo fuori alla luce.

"Niente di interessante?" chiese Fili che era rimasto all'esterno

"Spade elfiche e tesori vari, ma continueranno a puzzare di troll in eterno"

Fili sorrise. Era un sorriso strano, non da lui.

"Cosa succede?" chiesi

"Bé...stavi per morire prima. Mette le cose in prospettiva"

Corrugai le sopracciglia: "Cosa intendi?"

Si morse il labbro inferiore.

"Arriva qualcuno!" gridò Dwalin. Sguainammo le spade, pronti a combattere quando una slitta, trainata da conigli apparve alla vista. Su di essa un umano che urlava frasi sconnesse. La slitta di fermò davanti a noi.

"Radagast" sentii Gandalf dire dietro di me a mò di presentazione. Sembrava sorpreso quanto noi di vederlo apparire.

–Che strano stregone- pensai mentre i due Istari si allontanavano dal gruppo per parlare.

La riconquista di Erebor (Fili LS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora