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"Corri vivacemente verso l'Abisso"

Fu un riflesso istintivo quello di aprire la porta della casetta di legno con violenza e fiondarsi dentro.
Chuuya si guardò velocemente intorno,ma non ebbe bisogno di cercare tanto: le due ragazze stavano in piedi proprio di fronte a lui,attorno al tavolo di legno dove avevano pranzato. Il rumore di vetro frantumato era probabilmente dovuto ai piatti che erano adesso ridotti a cocci sparsi a terra,dato che il tavolo era rovesciato su un lato.

<<Saffo.. Ora basta. Ci stanno guardando>> Lesbia sibilò,mantenendo comunque il suo contegno e il tono docile che aveva sempre usato.
Guardando meglio la più giovane,Chuuya sussultò. I suoi capelli corti alle spalle,mossi sulle punte,cambiavano repentinamente colore dal verde al rosso,come una lampadina rotta che sta per fulminarsi. I suoi occhi brillavano di luce iraconda ed erano fissi sulla padrona di casa vestita di bianco,ignorando palesemente l'intruso. Quest'ultimo teneva gli occhi fissi sulla testa di Saffo,chiedendosi se il motivo di quel fenomeno fosse dovuto alla situazione in cui si trovava o ad altro.

<<Su,su,non serve agitarsi>>
Fu un'altra voce ancora a parlare,proveniente dalla soglia della porta; era fin troppo familiare.
<<Dazai?!>> fu la prima cosa che,in quella strana situazione,il rosso riuscì a gridare.
Il bendato passò tranquillamente attraverso la porta: aveva le mani libere, non più legate con le catene e un'espressione incuriosita ma al contempo fiduciosa,come quando si realizzava un evento che aveva previsto da tempo. Chuuya la conosceva bene quell'espressione,e ne era non poco irritato.

<<Come ti sei liberato,idiota?>> sbuffò,frustrato.
<<Come al solito>> lo liquidò il moro.
Lesbia sospirò,sembrando affranta.
<<Lo sapevo che sarebbe stato inutile rinchiuderti...ma era un lusso che volevo permettermi..>>
Saffo sbattè il piede a terra.
<<Me ne vado>> disse soltanto,per poi girarsi velocemente e dirigersi verso la porta,ma fu bloccata dal moro che le si pose davanti.
<<Vedo che ti succede ancora,quando sei su di giri>> ridacchiò,indicando i capelli che cambiavano ancora colore di tanto in tanto.
<<Non posso farci niente>> rispose lei,freddamente <<lasciami passare>>

<<Perchè non vuoi ascoltarmi?>> la donna dall'altro lato del tavolo strinse i pugni <<sono colei che ti ha cresciuta!>>
<<Sei anche colei che mi ha abbandonata!>> in un moto di rabbia,Saffo lasciò una forchetta caduta a terra verso la porta d'ingresso,ma questa percorse la direzione esattamente opposta verso lo spazio interno,sfiorando Lesbia sulla guancia.
<<Che diamine..>> il più basso sembrava confuso.
Dazai gli sussurrò,spiegandogli.
<<È l'abilità di Saffo, "Vivemus et amemus",lei può invertire qualsiasi cosa: direzioni,vettori,colori,posizioni..>>
Ora era decisamente più chiaro anche il cambio dei capelli, il rosso era il colore opposto al verde,probabilmente era uno scambio involontario.

<<Non mi hai nemmeno chiesto perchè sono sparita>> la padrona di casa aveva alzato la voce per sovrastare quella dell'altra ragazza.
<<Non mi interessa,non voglio saperlo>> fece un passo avanti nella sua direzione,puntandole minacciosamente il dito contro <<sai quanti giorni ti ho pianta? Quanti giorni ti ho cercata? Quanto io abbia sofferto e sperato per vent'anni che tu fossi viva?>> la sua voce si ruppe sul finale,ma era chiaro che aveva ancora altro da dire.
<<Mi dispiace Saffo ma...>>
<<Sai quanti giorni ho avuto paura?!>> la interruppe ancora <<dov'eri quando mi hanno diagnosticato la malattia di mamma? Dov'eri tutte le volte che ho avuto paura di impazzire come lei? Di avere una crisi come lei? Di fare una strage e poi uccidermi come lei!>>
L'ultima parte la urlò con quanto fiato aveva in gola,e stavolta aveva davvero finito.

Chuuya non sapeva che dire,ma la capiva. Si ricordava bene dei due anni passati senza Dazai,di quanto dolore avessero portato e di quanto fosse stato difficile accettare che il partner fosse ancora vivo. Saffo ne aveva passati più di venti senza quella persona a cui sembrava tenere molto,la sua reazione era completamente giustificata.
E poi,inaspettatamente,Lesbia scoppiò a ridere. Una risata genuina,ma anche triste,una risata che nascondeva milioni di lacrime versate di nascosto per la mancanza e per il dolore,ma anche una pesante consapevolezza che nè lui nè il moro sapevano ancora interpretare.
Poi la donna greca smise di ridere e sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi,stavolta negli occhi aveva solo sensi di colpa.
<<Mi dispiace di essere scomparsa,ma anche se non lo capisci era la mia unica opzione..>>
<<Stronzate>> scrollò le spalle Chuuya,intromettendosi <<non si ha mai solo un'unica opzione>>
Dazai degludì,come se lo avesse trapassato una lama invisibile. Si stava chiaramente riferendo a lui.

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)Where stories live. Discover now