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"Una storia da raccontare"

<<F I R E N Z E>> 
Chuuya fece in maniera più chiara possibile lo spelling della parola al terzo o quarto passante che aveva fermato per chiedere informazioni,ma ovviamente gli era uscito nel suo giapponese stretto di Yokohama,perciò quelli avevano fatto una faccia confusa alla parola "Firenuze" o "Fairenuze" pensando che fosse pazzo. 
Ormai il rosso stava iniziando a perderci le speranze; era sceso dall'aereo ormai dieci minuti prima e non aveva minimamente calcolato che ci sarebbero state ben quattro uscite diverse dall'aeroporto che conducevano a punti diversi della città. 
<<Dazai,pezzo di merda...>> borbottò,prendendo il cellulare dato che come ultima soluzione gli rimaneva quella di chiamare il bastardo. 
<<Si?>> una voce alle sue spalle lo fece sussultare come si fa con i gatti.
Il suddetto bastardo stava in piedi dietro di lui con un sorriso sul volto e le mani incrociate dietro la schiena.
<<Idiota! Da quanto eri qui?!>> gli gridò contro lui facendo girare giusto un paio di turisti. 

Dazai non gli rispose,invece si limitò ad avvicinarsi troppo in fretta perchè lui potesse controbattere ed abbracciarlo. Chuuya rimase completamente sconvolto; il suo primo istinto fu quello di allontanarlo,ma non fece in tempo perchè il bendato si era già staccato. 
Gli sembrò di sentire un "sono felice che tu sia vivo", ma il brusio degli arrivi intorno a loro non permise al più basso di capirlo con chiarezza. 
<<Che diamine sta succedendo,Dazai?>> chiese,incrociando le braccia. 
Doveva rimanere a distanza di sicurezza,non lo aveva perdonato e non aveva intenzione di farlo. 
L'unico motivo per cui si trovava lì era... beh,che era più al sicuro in mezzo alla gente che stavano cercando di fare fuori che da solo...? Suonava come una grossa stronzata se detta in questo modo. 
<<Andiamo>> gli fece semplicemente cenno l'altro,avviandosi verso una delle uscite dell'aeroporto. 

[...]

<<Quanto ci mette Dazai?>> si lamentò Victor,steso sul divanetto del salotto.
<<Si sta ricongiungendo con la sua dolce metà,lascialo fare!>> ridacchiò Bea,che adesso sembrava sentirsi più a suo agio una volta che gli altri l'avevano finalmente accettata per la sua vera identità. 
James,o meglio adesso il capo della D.A.N.T.E,era chiuso nel piccolo studio da circa tre ore,sostenendo di dover elaborare una strategia d'attacco e una di difesa nel caso che fossero attaccati per primi. 
Hermann non era per niente convinto,ma non aveva aperto bocca. 
<<Non credo che avremmo dovuto lasciare andare Herr Dazai da solo..>>
Victor scoppiò a ridere. 
<<Ma hai capito di chi stai parlando? Quello lì mi ha fatto una paura tremenda dalla prima volta che l'ho visto!>>
Saffo spuntò dall'ingresso della porta con aria infuriata e un pacchetto di patatine vuoto in mano. 
<<CHI É STATO? GLIELO FACCIO INGOIARE ADESSO! ERA L'ULTIMO!>>
Ci fu silenzio generale,ma qualcuno si tradì distogliendo lo sguardo e subito si trovò le mani della ragazzina al collo che lo strangolavano con furia omicida. 
<<BRUTTO PERVERTITO MANGIABAGUETTE! ORA VAI A RICOMPRARLE! NON ABBIAMO PIU' NULLA DA MANGIARE!>>
Victor riuscì a liberarsi dalla presa rotolando giù dal divano.
<<V-va bene,va bene!>> si affrettò ad alzare le mani in segno di innocenza <<ora vado a fare la spesa...>>
Hermann sembrò risvegliarsi dal suo stato assorto mentre fissava il muro. 
<<Ti accompagno>> disse soltanto,per poi passargli davanti per andare a prendere il cappotto. 
L'atmosfera era decisamente migliorata,forse perchè ci stavano provando tutti,anche se il cadavere della loro amica era ancora stesso in quella cameretta che nessuno si degnava di aprire,in attesa che i suoi genitori la venissero a prendere come una bambina alle scuole elementari. 
Victor guardò i suoi compagni ed accennò un sorriso,per una volta sinceramente. 
"La mia famiglia" pensò. 

[...]

La mattinata era calda,ormai ci si avviava verso l'estate e camminare sotto il sole non era la miglior cosa da fare in una città in cui le bottigliette d'acqua costano un euro e cinquanta e tu hai in tasca sono Yen. 
<<Dicevi sul serio quando mi hai detto che non sapevi cosa fare?>> si degnò a chiedere Chuuya interrompendo il silenzio,mentre cercava di stare al passo del più alto ed evitare i turisti che gli davano continuamente spallate. 
<<Si>> ammise Dazai,sorridendo amaramente <<ma è durato poco. Un'esperienza da cui imparare,suppongo>>
Il rosso gli tirò un'occhiataccia. 
Dazai non si era mai mostrato umano,sentirlo insicuro gli aveva fatto pensare per un secondo che potesse esserlo,ma adesso stava dubitando di nuovo. 
Si mise una mano sul cappello e notò che era bollente,chissà quanto era lontana ancora questa suddetta casa dove il suo ex partner aveva trascorso tutto questo tempo... chissà con chi. 
<<Quindi sai chi è che sta provando ad ucciderci>>
Il bendato scrollò le spalle,era il suo modo di dire "forse". 

C'era circa mezzo metro di distanza fra solo,solitamente camminavano molto più vicini ma in quel momento Chuuya sentiva che l'altro gli stava lasciando lo spazio di cui aveva bisogno.
Dazai? Così premuroso? Così emotivo? Impossibile. 
Lo avevano scambiato con qualcun altro nel periodo in cui non lo aveva visto,sicuramente. Il vero Dazai era rinchiuso da qualche parte e stava per scappare,lanciandogli contro tutte le bestemmie e le maledizioni che conosceva. 
Per ora si sarebbe goduto il finto Dazai,magari era addirittura un automa. Avrebbe potuto farlo a pezzi e rimontarlo a suo piacimento,sarebbe stato molto rilassante a detta sua. 

<<Quando abbiamo risolto l'omicidio,c'era una cosa nel dossier greco che mi ha fatto accendere una lampadina>> gli confidò il più alto, lui lo guardò con sguardo interrogativo,come a chiedere di cosa si trattasse. 
<<Riguarda...>> 
La sua voce fu sovrastata da uno sparo. 
I due scattarono subito all'erta mentre la folla che prima c'era intorno a loro cominciò a disperdersi urlando e tirandosi spallate a vicenda. In tutta quella confusione,nel mare di persone, Dazai vide ai suoi piedi alcune macchie di sangue e un corpo di donna. Gli era passata davanti giusto un secondo prima ,se c'era un cecchino che lo stava puntando e quella stava andando di fretta,allora il moro doveva avere sicuramente qualche angelo dalla sua parte. 
<<Chuu,il vicolo!>> gli indicò una strettoia fra due palazzi e i due si misero a correre in quella direzione separandosi per non essere individuati più facilmente. 
Seguì un altro sparo seguito dalle sirene della polizia in lontananza. 

[...]

<<Ci servirebbe un rappresentante della Spagna,mi piacciono i Doritos>> commentò il francese mentre ne metteva un altro pacco nel carrello. 
Hermann pensò quanto fosse stupido lui a star guardando cibi salutari come verdure o pasta,il più piccolo non gli avrebbe mai prestato attenzione. 
<<Non mangi proprio nulla di sano?>> gli chiese scetticamente,buttando comunque un barattolo di sugo nel carrellino per sicurezza. 
<<Tutto quello che mangio è sano!>> rispose quello indignato,prendendo due barattoli di Nutella dallo scaffale.

Dapprima si sentì un brusio provenire dal lato delle casse,poi una voce femminile cacciò un urlo. 
Subito Victor ed Hermann si nascosero dietro uno degli scaffali sul fondo,preparandosi a reagire. 
"Una rapina?" si chiese il moro. In ogni caso loro erano un'associazione internazionale,se c'era un pericolo dovevano intervenire in ogni caso.
Il tedesco non era dello stesso avviso,i rumori poco udibili dall'ingresso facevano presagire che non era all'introito della cassa quello che stavano puntando; suoni di scarpe dalla suola lucida si facevano sempre più vicini,forse erano due o tre che stavano ispezionando il luogo alla ricerca di qualcuno. Di loro. 
<<Scappiamo>> sussurrò al più piccolo porgendogli la mano <<se ti concentri e non usi la tua abilità forse posso nasconderti con la mia>>
Victor non sembrava per nulla convinto. 
<<E se facessero del male alle persone qui?>> 
Il soldato scosse la testa. 
<<Non succede->>
Uno sparo li fece sussultare,accovacciandosi dietro degli scatoloni. 
<<Voi fuori,nessuno più muore>> una voce probabilmente al megafono stonò i loro timpani,parlando in un giapponese stentato. 
"Voi" si riferiva chiaramente a loro. 

[...]

Entrambi col fiatone,riuscirono ad incontrarsi nuovamente nel vicoletto,sporco e malmesso,dove ogni tanto un topo passava pericolosamente vicino alle loro gambe. 
<<Chuuya,come ti senti? Ce la fai a cammina->>
Chuuya si fece aria col cappello,rispondendo aggressivamente. 
<<Quella pazza della tua amica dottoressa,mi ha rimesso a nuovo! Dimmi chi devo picchiare e lo picchio senza problemi!>>
Dazai si guardò intorno facendogli segno di tacere,chiaramente il vicolo non era cieco ma aveva un'altra entrata. 
<<Stanno arrivano>> disse soltanto. 
Il rosso fissò il pavimento cementato sotto di lui per un secondo. 
Era una pazzia. 
Una totale pazzia. 
Stava davvero per passare dal "bastardo esci dalla mia vita" al "bastardo ti affido la mia vita"? 
Il suono di un caricatore che veniva inserito innescò il suo istinto di sopravvivenza,e senza nemmeno guardare il suo e partner in faccia si tolse velocemente i guanti. 

<<"Oh, Grantors of Dark Disgrace,Do not Wake me Again">>

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)Where stories live. Discover now