Epilogo 2

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3 anni più tardi - Annabeth

"D'accordo, niente panico! Facciamo il riassunto di quello che abbiamo: qualcosa di vecchio?"

Jill sollevò una tiara e la sventolò neanche fosse una dannata bandiera. Corsi a strappargliela dalle mani prima che sciupasse quei bei diamanti e le scoccai un'occhiataccia. "Qualcosa di blu?"

"Ehm...ho la giarrettiera che mi ha regalato Geneviève" rivelò la futura sposa, praticamente porpora dalla vergogna. Povero tesoro. Si penserebbe che a ventotto anni una ragazza abbandoni il proprio eccessivo senso del pudore. Invece no.

"Ottimo. Qualcosa di prestato?"

"Gli orecchini di mamma!" esclamò Rose, la sorellina di Rowan nonché custode delle fedi nuziali, mentre era intenta a strappare dalle fauci di Roxy la sua coroncina di fiori finti. Non mi premurai di aiutarla, rendendosi conto che non si trattava di cibo, la cagna l'avrebbe mollata da sé.

"Qualcosa di nuovo?"

"Vuoi dire a parte il vestito costato uno sproposito?" proruppe Rowan quasi piagnucolando al ricordo di quando aveva letto il prezzo sul cartellino. Alzai gli occhi al cielo e le passai il braccialetto d'oro bianco che il padre aveva comprato per l'occasione.

"Sei l'unica ragazza al mondo che si lagna perché sposa un riccone" la rimbeccai prontamente.

"Non è ricco. Solo benestante"

"Sì e mio marito è un morto di fame che si guadagna il pane facendo tatuaggi"

Mi guardò interdetta, non sapendo come rispondere.
Detestava discutere di quanto i nostri uomini fossero più ricchi di noi, ma io la reputavo una questione ridicola. Si trattava di un dato di fatto puro e semplice, inoltre entrambe eravamo delle donne indipendenti e lavoratrici. Che senso aveva sentirsi a disagio?

Da parte mia, dovevo ammettere che me la stavo godendo non poco: farla innervosire il giorno delle sue nozze era un vero spasso. Tuttavia cercai di non esagerare.

Lei e Adam avevano desiderato quel momento per anni, attendendo pazientemente la fine degli studi e la ricerca di un lavoro decente e vagamente stabile, così da poter finalmente coronare il loro sogno d'amore da perfetti sposini iper-organizzati.

Bradley mi aveva raccomandato di fare la brava e limitare i miei dispetti al minimo e, sebbene fosse difficile, gli avevo fatto una promessa e intendevo mantenerla.

Rowan sbuffò cercando di allacciarsi il braccialetto con dita tremanti. "Quanto vorrei che non ci fosse così tanta pressione, la gente che aspetta impaziente, il ricevimento in grande stile...quasi preferirei sposarmi in segreto come hai fatto tu"

Sfortunatamente la mamma di Rowan sarebbe arrivata solo più tardi, con tanto di nuovo marito al seguito, perdendosi i nostri grandiosi e per niente nevrotici tentativi di tranquillizzare la figlia. Mentre suo padre William era passato giusto qualche minuto prima per lasciarle il bracciale di Cartier, rischiando di singhiozzare alla sola vista della sua bambina in abito da sposa, ed era uscito a razzo borbottando qualcosa sul bisogno di assicurarsi che in chiesa tutto fosse in ordine. Tenero, ma poco affidabile nel calmare i nervi tesi di Row.

"Ehi, rilassati" le intimai, togliendole dalle mani il gioiello e aiutandola con il gancio. "Siete tu ed Adam. Non tu, lui e gli altri. È il vostro giorno, là fuori ci sono solo persone che vi vogliono bene. Nessuno è qui per criticare o giudicare" dissi, facendola sorridere. "Beh, a parte forse mia madre" aggiunsi, riflettendoci meglio. "Perché hai voluto invitarla?"

Rowan ridacchiò. "Dopo tutti i pranzi di Ringraziamento a cui abbiamo partecipato, mi sembrava doveroso. E poi siamo tutti una grande famiglia, anche se tu la eviti come la peste per la maggior parte del tempo"

Let It All Go [sequel di Both Sides Now]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora