5. Il condottiero

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Axel Haynes.
Un nome semplice che risuona nella mia testa troppe volte.
Non riesco a smettere di pensare a lui. È un tormento continuo, incessante.

In questi giorni non ho fatto altro che pensare al suo atteggiamento da strafottente, arrogante e irriverente, al suo sorrisetto beffardo mentre mi guarda da lontano.

Axel è diventato un incubo. Ho provato a scacciarlo dai miei pensieri, a smettere di torturarmi con le mie stesse mani, ma è impossibile. Più provo a distrarmi, più il mio pensiero vola a lui. Me lo immagino mentre si prende gioco di me, mentre racconta a tutti del mio segreto.
Ah Dio! Se avessi un superpotere vorrei poter avere la telecinesi, così potrei spedirlo a fanculo!
Non va bene, non va assolutamente bene. Ho bisogno di parlare con lui, ho bisogno di capire cosa gli passa per la testa.

"Tutto bene fiorellino?" Scott mi affianca con un'espressione dubbia sul volto. Non mi ero nemmeno resa conto della sua presenza o forse, il mio subconscio lo ha deliberatamente ignorato.
"Tutto bene!" strillo e chiudo il mio armadietto in maniera violenta e rumorosa.
Scott strabuzza gli occhi più volte, sicuramente non si aspettava un atteggiamento del genere da parte mia. Devo averlo spaventato.
"Sembri abbastanza agitata" dice mentre inizia a seguirmi per tutto il corridoio.
Sospiro dal nervoso.
Se non invento una scusa, Scott non mi darà mai pace perciò devo pensare in fretta, devo essere veloce ed essere il più convincente possibile.

"Ho litigato con mia mamma questa mattina" affermo. Scott aggrotta le sopracciglia, sembra pensieroso.
"Abbiamo litigato perché mio padre mi ha chiesto di andare da lui questo fine settimana e lei aveva altri programmi" arriccio il naso, ma fortunatamente Scott non se accorge.
"Cerca di capirla.." e con questo, il mio ragazzo inizia il solito monologo sulle responsabilità che dobbiamo assumere nei confronti delle persone.

Scott parla ed io mi annullo. Le mie orecchie smettono di ascoltare le sue parole mentre assumo un'espressione abbastanza scocciata.
Sto per farmarlo, dirgli che ha ragione solo per zittirlo, ma da lontano intravedo Axel in compagnia di un altro ragazzo. Lui non sembra accorgersi della mia presenza, sta chiacchierando con il suo amico e sembra...allegro.

Da quel poco che l'ho conosciuto, Axel e allegria non staranno mai nella stessa frase.
"Scott! Brittany ti cercava per le lezioni di matematica" dico di getto bloccando il suo discorso.
"Adesso?"
"Si! Adesso, ora, subito! Ti conviene andare da lei" detto ciò lo saluto e lo invito ad allontanarsi.

Il mio ragazzo fa come gli dico e non appena è abbastanza lontano, io scatto in direzione del mio stalker.
Axel Haynes.
Cammino velocemente schivando qualche studente che, diversamente da me, non va così di fretta.
Mi avvicino sempre di più al ragazzo che adesso è di spalle, lui non può vedermi.

Meglio così, almeno non può scappare.

Mi perdo qualche istante a fissarlo mentre lo raggiungo.
Indossa una maglia bianca a maniche lunghe da cui si intravedono le sue braccia tatuate. I jeans neri mettono in risalto le sue gambe atletiche e anche oggi, indossa le Dr. Martens nere. I capelli sono ben acconciati, il ciuffo all'indietro lascia la sua fronte libera e così facendo i suoi occhi verdi bramano attenzioni pericolose.

"Axel!" tuono non appena sono alle sue spalle. Tamburello le dita sul suo braccio e in questo modo il ragazzo finalmente si volta verso di me.
Non appena mi vede, sorride sghembo. Si vede dai suoi occhi che è felice di potermi torturare.
"Riley, amica mia..quale onore averti qui!"
"Amica un cazzo!" sbotto infastidita.

Axel inizia a ridere mentre io rimango impassibile.
Non sono stata molto diplomatica, ma qulcosa mi suggerisce che con lui le buone maniere non funzionano. Il suo amico, un ragazzo moro dal viso asciutto, mi osserva con stupore.
"Hai proprio un bel caratterino, sapevo che con te mi sarei divertito" afferma ed io in questo momento ho proprio voglia di colpirlo sul suo bel viso.

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