42. Ti amo

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"Axel... dove stiamo andando?" ansimo mentre a fatica continuiamo a scalare un piccola pendenza rocciosa. Il ragazzo segue attentamente i miei movimenti, controlla dove metto i piedi e se per caso possa inciampare accidentalmente su dei tronchi in mezzo al sentiero. Durante il tragitto in moto si è rifiutato categoricamente di dirmi dove mi stava portando e quando siamo arrivati in prossimità della salita, ho temuto davvero che volesse uccidermi. Come i vecchi tempi.
"Riesci a stare zitta per due secondi?" sbuffa. "Ti ho detto che è una sorpresa!"
"Non mi piacciono le sorprese" mi lamento bloccandomi in mezzo alla strada.

Axel, che non sente più i miei passi seguire i suoi, si ferma. Scuote la testa quando mi nota con le braccia conserte e il viso imbronciato, ma non appena mi tende la mano tutto passa. Stringo le dita alle sue e proseguiamo insieme per ancora qualche metro.
Effettivamente le sorprese non mi sono mai piaciute. Non so cosa aspettarmi e questo per me significa farmi cogliere dal panico, preferisco di gran lunga prepararmi psicologicamente alle cose in modo tale da riuscire a vagliare tutti i possibili scenari ed aspettarmi sempre di tutto. Ovviamente queste con Axel è successo davvero poche volte. Con lui anche l'evento più banale si è trasformato in qualcosa di unico e irripetibile, che non potrei rivivere nemmeno nei miei sogni. Axel alla fine è tutto ciò che io sono sono: avventura, coraggio, sicurezza.
È voglia di vivere con spensieratezza la propria giovinezza, libero dalle costrizioni e dal pensiero altrui. Io ci provo e in quest'ultimo periodo posso affermare con certezza di esserci riuscita, ma devo ammettere che a darmi la spinta è stato sicuramente lui.
Non so come ci sia riuscito, eppure dovrei ringraziarlo per avermi reso la Riley che ho sempre voluto essere. Sia chiaro, la maggior parte del lavoro l'ho fatta io... sono stata io a liberarmi di questo peso, a decidere di ignorare i pettegolezzi dei nostri coetanei, non lui eppure so per certo che se non fosse entrato nella mia vita avrei vissuto ancora e ancora giorni grigi e infelici.

"Siamo arrivati" sussurra voltandosi verso di me. Noto un timido sorriso fiorire sulle sue labbra ed anch'io ne accenno uno quando sento la sua mano stringere ancora di più la mia. Scosta con un braccio un cespuglio alto e robusto, mantenendo lo spiraglio aperto per permettermi di attraversarlo. Davanti a noi, una piattaforma naturale fatta esclusivamente di rocce si espande verso l'infinito del cielo. Tutto intorno a noi è buio, ma il chiarore della luna e la luminosità delle stelle rende tutto più splendente. In lontananza a fare da cornice a questo spettacolo naturale ci sono le luci della città, le sirene delle pattuglie di polizia e qualche altro suono artificiale che a tratti stona con la bellezza naturale di questo paradiso.
Vorrei esprimere a parole quando bello sia questo posto, ma sembrano bloccate in gola. È questa la definizione perfetta di panorama mozzafiato ed io ne sono la testimone vivente.
Osservo quello che ho di fronte con stupore e contentezza, con gli occhi di una bambina a cui viene mostrato per la prima volta la bellezza dell'infinito.

"Ti piace?" domanda mentre si posiziona alle mie spalle. Le sue braccia mi circondano i fianchi mentre il suo viso si poggia con delicatezza sulla mia spalla, permettendo quindi di far accarezzare le nostre guance.
"È bellissimo..." riesco a dire a filo di voce. "Non sapevo nemmeno dell'esistenza di questo posto!"
"Perché non cerchi bene, cara Riley" mi pizzica il fianco con le dita facendomi quasi ridere per la scossa che mi provoca.
"Lo conoscevi già?" chiedo.
Axel scioglie il suo tenero abbraccio ed io mi giro per poter guardare il suo viso, i suoi occhi e cogliere le emozioni che mi trasmette con un solo sguardo. Allunga una mano verso di me, verso le ciocche dei capelli che ricadono ribelli davanti al mio viso. Col pollice accarezza la mia pelle in modo delicato, quasi sensuale, e poi mi incastra la chioma dietro il lobo.

"Cerco sempre un posto in cui pensare e schiarirmi le idee..." afferma malinconicamente, come se nella sua vita avesse sempre avuto bisogno di un posto da cui sfuggire alla realtà.
"... di un posto in cui potermi fermare a pensare lontano da tutta la confusione del mondo."
"Quindi questo è il tuo posto segreto?" azzardo accennando un sorrisetto. Anche Axel sorride ed annuisce debolmente in segno di risposta.

Fake HopesWhere stories live. Discover now