9. Complotti e tradimenti

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Devo ammettere che i suoi occhi verdi vispi, attenti, magnetici mi mettono un po' di soggezione.
Axel non stacca le sue pupille da me. Mi osserva con estrema serietà, con le labbra serrate e gli occhi vigili.

"Ho bisogno di parlarti" dice e in quel momento sento il mio cuore perdere un battito.
"E c'era bisogno di rapirmi?" affermo risoluta. Nonostante lo strano effetto che provoca in me senza nemmeno sfiorarmi, deve assolutamente smetterla con i suoi modi poco convenzionali.

Prima l'appostamento e adesso questo! La prossima volta cosa farà?

"Non voglio che qualcuno ci veda" sussurra. Arriccia le labbra come se fosse in imbarazzo ed inizia a mordicchiare l'interno della sua guancia. Visto così mi fa quasi tenerezza. In questo momento Axel è privo della sua corazza dura e impenetrabile, lascia aperta la visione di un ragazzo pensieroso e preoccupato.
"Dimmi" cedo alla fine e invito il moro a parlare.

Lo osservo abbozzando un sorriso incoraggiante ed io sciologo le braccia che ricadono morbide sui miei fianchi. Dovrei essere arrabbiata con lui per tutto ciò che ha fatto e ha detto contro di me, ma dopo la scoperta di ieri non riesco a vederlo con cattiveria.

"Hai detto di aver visto un uomo sulla tomba di mio nonno.." si avvicina a me esitante, la stessa esitazione la riconosco nel suo tono di voce.
"Sai dirmi com'era fatto? Io.." sospira, "io ho bisogno di capire."
"Non credo di poterti essere utile, aveva dei grandi occhiali da sole e un cappello che gli copriva la testa" sussurro pensierosa.

Con la mente torno indietro nel tempo per ripercorrere quegli istanti, ma niente mi sembra così importante da portergli raccontare.
Era alto, ben vestito, ma il suo viso per me rimane un mistero.
"Dimmi di più Riley, ti prego..ho bisogno di sapere."
Axel mi afferra le mani in un momento di disperazione. Il suo tono di voce è alterato, ben diverso da quello a cui sono abituata. Stringo le sue mani con forza ricambiando il suo gesto.
"Ecco lui..era vestito bene. Un bel cappello, dei mocassini.." mordicchio le labbra provando a ricordare, provando ad esplorare gli angoli più remoti della mia memoria.

E poi un dettaglio mi ritorna in mente!

"Camminava male! Lui..zoppicava, era come se avesse un problema alla gamba destra."
So che quello che gli sto dicendo non ha alcun valore, moltissime persone hanno questi problemii, ma nonostante ciò Axel si illumina. Spalanca gli occhi e si apre in un sorriso.

"Ieri hai detto di volermi aiutare..sei ancora disposta?"
"Dipende di che si tratta, non voglio cacciarmi in nessun guaio Axel."
"Ti prometto che non ti caccerai in nessun guaio, devi solo farmi un favore" dice.
Lo guardo titubante.
"Prima però devi rispondere ad una mia domanda."
Il ragazzo aggrotta le sopracciglia incredulo, fa un passo indietro e scioglie la presa delle nostre mani.
"Ti ascolto."
"Perché dormi da Ben se tuo zio abita qui?" chiedo lasciandolo a bocca aperta.
"Vedo che hai fatto i compiti a casa.."
"Se vuoi una mano da me, voglio che ci sia sincerità fra noi! Ed io voglio sapere perché non sei con la tua famiglia."

Axel scuote la testa sorridendo nervosamente. Credo che la situazione gli si stia ritorcendo contro e questo non gli piace affatto.
"Sono stato affidato a loro, ma fra me e i miei zii non scorre buon sangue. Conoscevo già Ben e gli ho chiesto questo favore, ma non posso restare da lui per sempre."
"Perché non scorre buon sangue?"
"Avevi detto una domanda, non due!" dice alzando leggermente il tono di voce. Ha indossato di nuovo la sua corazza, adesso mi sembra di nuovo il ragazzo freddo e distaccato di sempre.

Mi avvicino a lui senza paura. Tendo un braccio nella sua direzione, fino a sfiorare il suo viso con la mia mano.
"Voglio aiutarti Axel, non sono qui per giudicarti.."
Il suo sguardo si fa più docile. Le mie parole, pronunciate con sincerità, arrivano dritte al cuore del ragazzo che adesso mi osserva con stupore.
Nel frattempo accarezzo il suo viso dolcemente ma dopo un po' mi stacco da lui in preda all'imbarazzo.

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