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Domani sarà Natale e abbiamo deciso di passarlo in famiglia quindi scendere a Salerno per poi tornare a Milano per capodanno.
I miei due amici sono già riparti, mentre io andrò con Luca in macchina. Ci aspettano quasi 9 ore di viaggio e pensare che odio stare in auto per più di 30 minuti.

"Appena arriviamo a Salerno ti devo portare in un posto" afferma il moro mentre è concentrato a guardare la strada.
"Non mi puoi far stare sulle spine per altre 8 ore"
"È invece lo farò" dice facendo un ghigno
"Comunque voglio conoscere tua madre" continua Luca spostando lo sguardo su di me.
"Come mai?" chiedo
"Bhe tu la mia l'hai conosciuta" risponde
"Avrei preferito conoscerla in un altro contesto, chissà cosa avrà pensato!"
dico diventando rossa in faccia
"Bhe effettivamente... Sicuramente non pensa che io ti sia venuto a prendere nel cuore della notte, sta di fatto che voglio conoscere tua madre"
"Luca è troppo presto, in fondo noi due non siamo niente" dico con tono triste. Lo sguardo del moro è cupo, le sue mani stringono così forte il volte tanto da far diventare le nocche bianche.
"Hai ragione... Non siamo niente" ripete.

Siamo arrivati a Salerno, ho dormito per quasi tutto il tragitto e ora Luca mi ha riaccompagnato a casa.
Da quelle ultime frasi, Luca era distaccato e davanti casa mi ha salutato con un banale bacio sulla guancia. È ormai sera e sono sola, come sempre d'altronde.
Qualche mese fa avrei chiamato o Lorenzo o Melissa e avrei chiesto loro di venire ora, invece, vorrei affianco a me Luca. Lui non ha mi ha cercato e questo rende i miei dubbi delle certezze. Per lui io non sono nessuno.

"Buon Natale tesoro!" esclama mia madre entrando in casa. La ringrazio e l'abbraccio, successivamente saluto il suo compagno Marco e faccio gli auguri anche a lui. Oggi restaranno a pranzo mia madre e la famiglia di Mrarco, ovvero i due suoi figli di 11 e 9 anni.

"Allora noi andiamo" dice mia madre subito dopo aver finito il pranzo, io faccio un finto sorrido e saluto tutti.
Non ci posso credere, neanche a Natale lei resta qualche ora in più con me. Non chiedo molto ma solo un po' più di tempo per stare insieme.
Quando c'era mio padre si riuniva tutta la famiglia, si mangia poi si giocava a carte, tombola, zompa cavallo e poi si cenava, infine ci si scambiava i regali e la cosa più bella era vedere le facce dei bambini felicissimi per aver ricevuto il regalo desiderato. Invece ora mia madre viene, pranza, si scherza come se andasse tutto bene e dopo 2 ore torna a casa.
Ripensando a tutto ciò mi viene da piangere e, infatti, scoppio in lacrime. Il suono del campanello mi riporta alla realtà, mi sistemo e apro la porta. Davanti i miei occhi c'è Lollo che mi abbraccia e mi fa gli auguri.
"Cos'hai fatto?" mi chiede
"Niente perché?"
"lo vedo che hai pianto"
"niente di che, mia madre non c'è mai e ciò mi rattrista" rispondo
"e basta? Sicura che non centrino altre persone?"
"sicurissima"
"e con Luca?" domanda lui
"io e Luca non siamo niente"
"a me non sembrava, ho visto il modo in cui lo guardi" dice Lorenzo sorridendo
"che ti devo dire? A me Luca piace, ma lui non ricambia, non mi ha neanche scritto oggi"
"fidati che lui è interassato, pensa che è stato lui a dirmi di farti restare a Milano a dormire da lui"
"forse cercava qualcos'altro" ribatto acida
"Giulia fidati no, non cercava altro" dice il mio amico alzando gli occhi al cielo.
Il campanello suona nuovamente e Lorenzo si alza per aprire la porta.
"Come si dice, parli del diavolo e spuntano le corna" dice ridendo il mio  amico.
Vedo Luca sull'uscio della porta, viene verso di me e mi saluta con un bacio sulla guancia.
"posso parlarti?" chiede per poi guardare Lorenzo e aggiungere "da soli". Il nostro amico ci saluta e va via.
"Ti dovevo portare in un posto, se ti ricordi" continua il moro
"si ricordo"
"e allora preparati" dice ridendo

|Era tutto perfetto, ma ormai| CAPO PLAZA Where stories live. Discover now