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La sveglia indica l'inizio di una nuova giornata. Oggi Luca partirà per Milano e mi sta accompagnando a scuola. Il BMW verde si ferma davanti l'ingresso principale attirando l'attenzione degli studenti. Il moro scende dalla macchina e si appoggia allo sportello, io lo raggiungo e lui apre le braccia in tal modo da abbracciarmi.
"Non devi essere triste, tra tre giorni ci rivediamo" dice mentre mi stringe a sè.
"Lo so, lo so... Però mi mancherai" dico sbuffando.
"Anche tu" mi guarda negli occhi per poi prendermi per i fianchi e baciarmi.
Il suo della campanella indica l'inizio delle lezioni.
"Mi sa che devi andare" mi posa un bacio sulle labbra, mi guarda negli occhi per poi asciugarmi un lacrime che riga il mio volto.
"Devi stare tranquilla, capito?" chiede cercando il mio sguardo. Io annuisco per poi baciarlo nuovamente.
Successivamente saluto Lollo che ci ha raggiunto e mi dirigo in classe.
"Rossoni non è possibile che lei è sempre un ritardo"
"Mi scusi prof., ho avuto un imprevisto" mento.
"Ah, l'imprevisto è baciare il mitico Plaza fuori scuola?" chiede Camilla. Questa ragazza non la sopporto, ha sempre da ridire, crede che il mondo giri intorno a lei solo perché è "popolare" qui a scuola.
"Non ti riguarda sinceramente" dico prendendo posto di fianco a Melissa.
Le prime tre ore passano velocemente, forse perché c'era il professore di italiano che ci lascia fare ciò che vogliamo.
"Allora, da quanto tempo stai con plaza?" chiede Camilla venendo verso il mio banco dato che è suonata la ricreazione.
"Ma cosa te ne frega" sputo acida.
"Era per sapere, so che tipo di ragazzo è...di certo non da relazione seria, anche io 4 mesi fa mi ci son data da fare" dice con un ghigno.
"A quanto pare non lo conosci bene, comunque mi fa piacere che ti dai della 'ragazza dai facili costumi' da sola" ribatto cercando di mascherare la rabbia.
"Sisi parla che nel frattempo le corna in testa si fanno sempre più grandi" risponde Camilla per poi andar via.

"Vuoi venire a pranzo da me?" chiedo a Melissa una volta uscite da scuola.
Prendiamo l'autobus e arriviamo a casa mia. Neanche il tempo di varcare la soglia che squilla il mio telefono.
Luca❤️
L: Amò
G: ehi, sei arrivato?
L: sisi ora stiamo in studio per finire delle cose io e Francesco, tu sei uscita da scuola?
G: sono appena tornata a casa e con me c'è Melissa.
Lui ride per poi continuare a parlare.
L: metti un attimo il vivavoce che le devo chiedere una cosa.
G: ok fatto.
L: strega ma sali anche tu a Milano, c'è uno che ti vuole conoscere.
La mia amica alza un sopracciglio.
M: no, non posso rospo. Ma chi sarebbe e poi come mi conosce?
L: è di Salerno anche lui ecco il perché ora però sta a Milano per lavoro
M: immagino che cesso
Luca ride e io tolgo il vivavoce.
G: senti ma tu conosci una certa Camilla?
Non so perché gliel'abbia chiesto anche perché ciò che è successo in passato non dovrebbe riguardarmi.
L: Camilla?
G: Di Leonardo, viene a scuola a mia.
L: mh, si può essere... L'ho vista qualche volta se non mi sbaglio. Perché?
G: Niente, niente.
L: lo sai che mi puoi dire tutto.
G: bho oggi mi si è avvicinata e mi ha detto che sa che non sei un ragazzo serio dato che lei un po' di mesi fa con te si è divertita.
L: dai Giù mi conosci forse meglio di chiunque altro, lo sai anche tu che io non credevo nell'amore fino a quando non sei arrivata tu, quindi si sarà successo che ci ho fatto qualcosa...
G: sisi lo so Lu.
L: comunque devo andare, ci sentiamo dopo. Ti amo.
G: anche io...
Dico per poi mettere giù.
"Madonna quanto sei acida" dice con tono sarcastico Melissa.
"Mi ha dato fastidio quello che ha detto Camilla"
"Ma lasciala perdere, poi tu e Luca mica stavate insieme" precisa la mi amica.

...

È arrivata sera, mi sono buttata sul divano e scoppio in un pianto. Non so bene il perché, so che non si tratta di Luca, lui mi fa stare bene. Forse per troppo tempo ho represso la rabbia e riesco a sfogarmi soltanto piangendo.

|Era tutto perfetto, ma ormai| CAPO PLAZA Where stories live. Discover now