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Entro nel locale dove si dovrà esibire Luca, accompagnata da Lorenzo.
"Giulia vieni!" esclama Ava da dietro la console, io scuota la testa in segno di negazione ma mi sento tirare per il braccio.
"Non penserai che io ti faccia stare in mezzo alla folla, tu vai lì con ava" dice Luca mentre mi trascina dietro la console.
Inizia il concerto, Luca sale sul palco saltellando, saluta il pubblico e parte la base di "Giovane fuoriclasse". Tutti intonano le note della canzone.
"Non sono il tipo che fa queste cose ma a volte ci serve. La canzone che canterò ora è dedicata ad una ragazza, chi mi segue da tanto probabilmente sa a chi mi riferisco, per me era tutto, era un pilastro fondamentale nella mia vita, poi ho fatto una cazzata, ho perso la sua fiducia, ho perso lei. Ora sono qui a dedicarle nuovamente questa canzone. Quindi trattate le vostre ragazze come delle principessa, spesso ci si rende conto dell'importanza di una persona solo quando la si perde" dice guardando le centinaia di ragazzi presenti sotto il palco.
"Questa va a te" mi punta un dito contro e mi sorride successivamente parte la base di "Uno squillo".
Il suo sguardo si sposta dal pubblico a me, da me al pubblico, mi fissa durante i pezzi che mi vuole dedicare e mi sorride.

"È stato una bomba" si congratula Lollo appena finito il concerto.
"Comunque sei troppo fredda nei suoi confronti, cazzo sta facendo il possibile, ti ha dedicato una canzone e tu neanche gli dici 'bello il concerto', neanche quello. Una persona cerca in tutti i modi di farsi perdonare e tu guarda come te ne freghi. Lui ti ama, tu non lo so... Se prima potevo mettere in dubbio i suoi sentimenti ora metto in dubbio i tuoi" dice Lorenzo mentre torniamo a casa.
"Non ti posso permettere di dire certe cose, no. Io lo amo, cazzo se lo amo. So quanto sta facendo per farsi perdonare ma tu sai anche che sono troppo orgogliosa per certe cose" Lorenzo frena di botto.
"Ma che ti sei impazzito" dico posizionandomi bene sul sedile.
"Orgogliosa eh, bene ora io ti porto a casa sua, ti faccio entrare lì con un calcio in culo e se non risolvete meno ad entrambi" io scoppio a ridere. Non è molto bravo con le parole, ma si vede che tiene sia a me che a lui.
Ed eccomi davanti casa di Luca, citofano, prendo l'ascensore e vado al sesto piano.
"Come mai qui?"
"Mi ci ha trascinato Lorenzo"
"Immaginavo, non c'è una volta che prendi l'iniziativa"
"Senti non sono qui per litigare, almeno non oggi. Sai quanto è difficile per me fidarsi, però ho riflettuto questi giorni, ho capito che senza di te io non ci riesco a stare quindi ti do una seconda possibilità. Luca è l'ultima però, non farmi del male anche questa volta" sul suo volto compare un sorriso enorme. Mi prende per i fianchi, per poi azzerare le distanze baciandomi. Un bacio sentito, di cui se ne ha bisogno.
"Mai più, te lo prometto" sussurra nel mio orecchio.
Si siede sul divano, facendomi mettere a cavalcioni su di lui, fa combaciare le nostre labbra, mentre le sue mani scorrono lungo la schiena per poi infilarsi sotto la t-shirt, vanno su fino a raggiungere il reggiseno per poi riscendere, abbassare la zip e slacciare il bottone dei miei jeans.
"Nono, non puoi avere tutto così facilmente" dico alzandomi stuzzicandolo.
"Sei una stronza" fa un finto broncio ed io scoppio a ridere.
Mi era mancato tutto di lui.

|Era tutto perfetto, ma ormai| CAPO PLAZA Où les histoires vivent. Découvrez maintenant