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I moschettieri del re

capitolo 3

Anno: 1610 d.C.

Un uomo di media altezza continuava a battere il proprio pugno sulla porta in legno della casa dei moschettieri. D'artagan udendo quel frastuono si alzò dal proprio letto ancora in calzamaglia color azzurro confetto (la sua preferita) e andò ad aprire, egli si trovò davanti un generale dell'esercito del re che lo guardava scioccato dalla testa ai piedi e la guardia disse schiarendosi la voce: "Vostra altezza reale vi avrebbe mandato questa lettera, arrivederla!"

Jungkook si guardò e poi si accorse del suo vestiario e chiuse la porta immediatamente imbarazzandosi e diventando tutto rosso in viso, per poi accorgersi della lettera che aveva nella mano. Corse dai suoi amici e si buttò sopra Jin per poi dirgli urlandogli nell'orecchio: "Porthos!!!! Il re Luigi XIII ci ha inviato una lettera!!"

Il ragazzo si svegliò di scatto facendo cadere sul pavimento il più giovane e nel mentre aprì le finestre per poi urlare il nome degli altri due, che sentendo il baccano si erano alzati ed erano situati vicino all'uscio della porta mentre si sorreggevano a vicenda.

"Ragazzi il re in persona ci ha invitati a corte per affidarci una missione e dobbiamo andare li tra due ore" esplicitò Seok-Jin riassumendo il contenuto della lettera.

Jungkook udendo quelle parole si mise ad urlare per la gioia e si rinchiuse in bagno.

Jimin si diresse in cucina e fece colazione insieme agli altri due, per poi iniziare a fissare i vuoto e chiedersi: "Perché esisto?", ma appena Jin gli svuotò un bicchiere di acqua fredda in faccia egli si svegliò del tutto e Yoongi gli disse: "Tra due ore dobbiamo essere a palazzo, muoviti!!"

"Cosa?! A PALAZZO?!" domandò Jimin sgranando gli occhi e guardandosi in torno, vedendo che era ancora in pigiama.

Terminò il latte in velocità per poi dirigersi verso il bagno, ma quando aprii la porta vide Jungkook nudo, di schiena, mentre si rasava quel poco barba che aveva.

Il più piccolo gli lanciò degli insulti, ma Aramis se ne fregò e si immerse dentro la vasca per poi iniziarsi a lavare e chiese al più piccolo: "Che completo indosso? Quello nero o     quello argento?"

"Jimin, fai te, io sto pensando solo a me stesso ora, perché voglio essere impeccabile davanti al re, dopo la figuraccia che ho fatto davanti alle guardie" il maggiore si voltò verso l'amico e gli domandò cosa avesse fatto, ma il più piccolo rendendosi conto dello sbaglio commesso deviò il discorso su altre cose.

Una volta pronti, i quattro, si diressero verso la stalla e presero i propri cavalli e si diressero a palazzo, ma prima si fermarono qualche minuto alla bottega dove lavorava Jin e avvisarono il proprietario che sarebbero passati nel pomeriggio per poter svolgere il proprio lavoro.

I moschettieri furono scortati nella sala del trono dove vi trovarono il re insieme alla regina mentre stavano bevendo del the caldo. Luigi XIII notando la presenza dei suoi moschettieri fidati si alzò mettendo in mostra il suo bellissimo abito color smeraldo e disse ai presenti di uscire, perché doveva parlare di una cosa importante con i suoi uomini.

I cinque si sedettero intorno ad un tavolo presente e iniziarono a parlare e il re gli spiegò tutto ciò che dovevano fare e gli diede il nome dei quattro nobili che dovevano "derubare", per poter accedere anch'essi alla Cappella Sestina di Michelangelo.

I giovani ragazzi prima di lasciare il re, egli disse: "Stati attenti miei moschettieri, ho udito che anche il cardinale ha mandato dei suoi uomini la, cercate di prendere ciò che voglio prima di loro"

"Certo sua eminenza, faremo il possibile" rispose Yoongi inchinandosi.

Quando furono fuori dal palazzo Jungkook disse voltandosi verso i suoi compagni felice: "Ragazzi finalmente, aria di avventura"

"Si, ma dobbiamo partire domani per la missione, se no falliremo" rispose Hathos guardando davanti a se.

Nel pomeriggio, mentre stavano affilando le loro spade, pronte per essere usate, entrò nella bottega una giovane donna che con un poco di timore si faceva strada tra tutte le ferraglie presenti.

Seok-jin riconoscendola le andò vicino e le domandò: "Cosa posso fare per lei Madame?"

"Avrei bisogno di una spada..." Jimin e Jeongguk si misero a ridere e il più piccolo tra tutti rispose: "Una donna con una spada? Bella questa..."

Jin si voltò verso il ragazzo e gli lanciò uno sguardo di fuoco per poi voltarsi nuovamente verso la donna e dirle: "Volle scusare D'artagnan, ma sa...E' un giovane ragazzo ancora e a volte non sa cosa dire"

Beatris sbuffò e rispose voltandosi verso Jeongguk e incrociando le braccia sotto al seno: "Non è per me razza di cafone!! Ma per mio marito, lui lavora tutto il giorno e quindi devo prenderla io"

Yoongi le mostrò diversi tipi di spada ed ella gli porse un foglio con su scritte le misure che gli servivano e il ragazzo disse: "Come peso andrebbe bene ad una donna, un uomo porta molto di più"

"Lui preferisce che sia più leggera, in modo da maneggiarla al meglio" rispose Beatris in velocità.

Dopo qualche minuto trovarono l'arma adatta e la donna la fece affilare per poi far modificare anche il manico, Jimin successivamente la lucidò in pochi minuti vi incise la sua iniziale proprio sotto all'impugnatura. Secondo lui c'era qualcosa che non andava, perché un uomo non si sarebbe mai fatto fare delle decorazioni maestose sull'impugnatura, oppure non se l'avrebbe mai fatta fare così leggera.

Detto questo Jungkook posò la spada all'interno di un contenitore apposito e lo consegnò alla donna ed ella li pagò per poi salutarli ed uscire dalla bottega.

𝐈 𝐦𝐨𝐬𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐑𝐞 [𝐉.𝐌𝐱𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫]Where stories live. Discover now