ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟚

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I moschettieri del re

Capitolo 12

Anno: 1610 d.C.

T/n quella sera non avrebbe fatto parte della festa, avrebbe tenuto sott'occhio dai tetti chi sarebbe entrato e chi uscito. Inoltre aveva scoperto, nel mattino di quello stesso giorno, che l'uomo con cui aveva trascorso l'ultima parte della serata precedente, aveva ucciso tre uomini che facevano parte della squadriglia di Namjoon. Il comandante riferì alla donna che i defunti erano coloro che durante il viaggio continuavano a fare commenti osceni sul suo fisico. Da una parte la donna era felice di quella cosa, ma dall'altra...era felice. 

Ella si sedette a bordo del tetto e guardò tutte quelle donne super acconciate che entravano nel palazzo scortate da almeno una decina di uomini, Mylady rise a quella scena perché le ricordava che anche lei quando svolgeva quel tipo di missione aveva tanti ragazzi che le facevano da 'scudo'.

Vicino a T/n vi era posata la famosa spada che le aveva recuperato l'amica Madame Beatris, quando erano ancora a Parigi. La donna accarezzò con attenzione e leggiadria l'arma argentea per poi sorridere e dire sottovoce: "Questa volta c'è la farò, abbiamo due chiavi su quattro...Taehyung riuscirà a prendere la terza ne sono certa!"

Mentre guardava la luna chiuse gli occhi e si godette per qualche minuto, il dolce suono delle onde del mare e del brusio delle persone che stavano sotto di lei. Ad un tratto la donna percepì dei passi avvicinarsi alla sua posizione, in una mossa afferrò il manico della spada e ascoltò nuovamente, cosa la stesse circondando.

Silenzio...brusio delle persone che parlano, onde in lontananza, grilli che cantano, vento che soffia leggero sul suo corpo...passi!

Passo non pesante, leggero come quello di un ballerino, maschio, alto non più di un metro e settanta, ha un mantello di...Velluto, respiro calmo, ha un'arma in mano, la punta a volta fa contatto con il terreno, viene da sinistra.

La donna sorrise e disse voltandosi lievemente verso il ragazzo: "Ci incontriamo un'altra volta!"

Egli ghignò, il volto era coperto dal cappuccio del mantello, successivamente si avvicinò alla donna che nel contempo si alzò e lo fronteggiò. Solo in quel momento parlò: "Le avevo detto che ci saremo rivisti la sera scorsa e poi ha un debito con me...anzi due!"

T/n corrucciò le sopracciglia e gli domandò: "Quali se posso chiedere?!...E poi si levi dalla testa quel coso, odio parlare con le persone mascherate, significa che esse non hanno coraggio di farsi vedere in faccia!"

"Il primo è che vi ho salvata da quella banda di barbari germanici, e il secondo è che si è innamorata di me ed io di voi!" la donna rimase alquanto sconvolta da quella piccola rivelazione, ma in un primo momento non ci credette, ma quando il ragazzo le mostrò il braccio dove vi era inciso con dell'inchiostro nero il suo vero nome sbiancò di colpo e gli chiese dove l'avesse udito, ed egli rispose semplicemente che Namjoon l'aveva detto e lui l'aveva sentito. Dopo qualche tempo Jimin interruppe il silenzio che si era creato tra i due e domando:

"Quindi voi siete cosi tanto coraggiosa? Anche da maneggiare una spada di quel tipo?" indicò l'uomo l'arma con la propria.

"Certo! Questa è la migliore che mi sia capitata, oltre che è degna della mia persona!" Il giovane uomo si tolse il berretto e la donna sgranò gli occhi vedendo chi fosse il suo avversario, ma subito dopo ghignò.

"Mi fa piacere che vi piaccia la spada, sapete ci è voluto molto tempo per farla!" la ragazza non capiva di cosa stesse parlando l'uomo e così il diretto interessato sbuffò per poi togliersi il mantello e dirle: "Quella spada, l'ha acquistata una giovane donna a Parigi, nella nostra bottega e precisando, quell'arma l'ho creata io, con le mie mani!"

𝐈 𝐦𝐨𝐬𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐑𝐞 [𝐉.𝐌𝐱𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora