𝐔𝐓𝐎𝐏𝐈𝐀 [Ateez]

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[N/A] Buongiorno stelle! Per allietarvi questa quarantena, godetevi questo capitolo Seongjoong. O quasi :) Studiate e riguardatevi!

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Mi affrettai a seguire Seonghwa sino al magazzino, senza osare fiatare. Non sembrava essere di buon umore, né aveva degnato più di uno sguardo il boquet che mi ero cimentato a comprare con tanto sacrifcio. Non ci rimasi male, ma mi infastidiva notare di aver speso inutilmente la mia paghetta mensile. Costretto ad accellerare il passo, quasi mi ritrovai a correre per potergli stare dietro. La sua felpa mi ingombrava, e di certo neanche il mazzo di rose era di grande aiuto. Lui non sembrò neanche considerarmi, mentre tentava di sbloccare l'arruginita serratura del magazzino. Storsi il naso.

《Non mi aiuti?》chiese dunque Seonghwa, lanciandomi una delle sue solite occhiatacce. Come posso aiutarti, deficiente? Mi morsi le labbra, non volendo dargli l'opportunità di irritarsi ancor di più, accennando semplicemente alle mie mani occupate. Lui mi guardò male, tuttavia senza ribattere, dando una violenta spallata alla porta, che si aprì di scatto con uno stridente cigolio. Sussultai, esitante.

《Ti sei fatto male?》chiesi timidamente, stringendomi il mazzo di rose al petto. Mi ignorò totalmente, entrando nel magazzino, tappandosi il naso con due dita. Lo guardai confuso, sporgendomi al di sotto del suo braccio, teso a tenere aperta la porta, starnutendo istintivamente. Lasciai il mazzo a terra, poco fuori dall'ingresso, affiancando Seonghwa nella penombra del magazzino.

Consisteva in un'unica stanza di medie dimensioni, piena strabordante di scatoloni vecchi ed impolverati. Starnutii nuovamente, portandomi il gomito a coprirmi la bocca. A quanto pare, anche oggi la fortuna non era a mio favore: ero allergico al polline, agli acari, e soprattutto alla polvere. Probabilmente anche ad altro. Se esistevano altre allergie, avevo sicuramente anche quelle.

Seonghwa mi lanciò un'occhiata circospetta, limitandosi a sollevarmi il collo della felpa sin sopra il naso, stringendo i lacci in modo che non calasse nuovamente. Lo guardai stupito, senza riuscire a non arrossisre. Un forte odore di colonia invase le mie narici, facendomi girare la testa. Percepivo le guance in fiamme, e imbarazzato mi domandai il perché di quella reazione. Si stava forse preoccupando per me?

《Se starnutisci ancora, ti ammazzo.》Ah, ecco. Sbuffai scocciato, incrociando le braccia al petto. Seonghwa mi guardò nuovamente, soffocando a stento una mezza risata. Lo guardai di nuovo, sempre più sorpreso, accigliandomi.

《Cosa c'è da ridere?》ringhiai, sulla difensiva. Lui mi poggiò semplicemente una mano sul capo, sottolineando con quel semplice gesto la nostra differenza d'altezza. Mi sentii leggermente a disagio.

《Nulla. Fai ridere, con indosso i miei vestiti.》

《Se non taci, starnutisco sulla tua felpa.》

《Piccoletto, taci.》mi ammonì, stranamente tranquillo, avvicinandomi con un piede uno dei secchi situati in un angolo. Al suo interno vi erano pezze e detersivi di diverse misure e colori, e a quella visione mi venne solamente da piangere: ero allergico anche al sapone. Già percepivo la pelle delle mie mani sgretolarsi e rovinarsi. San, se ti prendo...

《Ho dei guanti nelle tasche della felpa.》mi avvertì semplicemente Seonghwa, cogliendomi di sorpresa. Aveva iniziato a pulire gli scaffali, scostando gli scatoloni e riposizionandoli in ordine alfabetico. Non mi degnò neppure di uno sguardo. A disagio, infilai le mani nella tasca della sua felpa, domandandomi perché dovesse avere dei guanti con sé, essendo solamente Settembre. Confuso, mi ritrovai a stringere tra le dita due piccole scatolette. Riconobbi subito un pacchetto di sigarette, e uno di...

Spalancai gli occhi, arrossendo bruscamente, inciampando nel secchio e ruzzolando a terra. Gemetti dolorante, e non mi accorsi di Seonghwa, che era accorso subito in mio aiuto. Vidi il suo enorme viso fare capolino nel mio campo visivo, mentre agitava una mano, tentando di capire se la mia vista funzionasse correttamente.

《Due dita...》borbottai, mentre mi afferrava per un braccio, aiutandomi a rialzarmi. Mi spolverò i jeans e le maniche, mentre troppo imbarazzato non osavo ancora dire nulla. Doveva tenerci particolarmente a quella felpa, altrimenti non mi spiegavo quella sua preoccupazione. Arrossii ancor di più, trattenendo il fiato. Il pacchetto di preservativi era sparito al di sotto l'armadio, e mi ritrovai a deglutire per l'agitazione. Cazzo, speriamo non se ne accorga.

《Cosa credevi di fare?》mi guardò male, scrutandomi attento.

《...Volevo aprire la finestra. C'è aria di chiuso.》inventai abilmente sul momento, sorridendo nel modo più convincente possibile. Lui parve darmi ascolto, annuendo istintivamente.

《Metti i guanti.》mi ordinò. Non osai disobbedire, guardandolo confuso. Lui si limitò ad afferrarmi i fianchi, sollevandomi facilmente fino all'altezza della finestra. Strillai spaventato, agitandomi subito, colpendolo per sbaglio con un gomito.

《Hongjoong!》mi riprese, infastidito. Balbettai subito una raffica di scuse, spaventato, riuscendo dopo qualche attimo ad aprire la finestra. Osservai soddisfatto il giardino sotto di me, leggermente più rilassato alla luce del sole, mentre Seonghwa mi ripoggiava cautamente a terra. Non seppi come mai, ma percepii una strana sensazione di vertigini. Seonghwa non disse nulla, lo sguardo puntato verso la finestra, riprendendo soddisfatto a lavorare.

《Sei davvero piccolo, piccoletto.》commentò solamente, divertito. Evitai di ribattere, rosso in viso, mentre entrambi finivamo rapidamente di risistemare il magazzino. Una volta terminato, Seonghwa richiuse la porta con rapidità, più che soddisfatto. Mi riabbassai la felpa, tossendo appena, guardando esitante il mazzo di rose a terra, sospirando appena. Lui parve sentirmi, mentre cauto si chinava a raccogliere il boquet, guardandomi esitante.

《Ho intenzione di scusarmi con Yeosang, cosa ne pensi Kim?》

[N/A] Sono sempre meno soddisfatta dei miei capitoli. How is it possible? Comunque, buonaserata stelle! Al prossimo capitolo🥰