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[N/A] Ultimo capitolo, prima dell'epilogo. Lo dedico a tutti voi, che avete letto questa storia e mi avete sempre supportata con i vostri commenti ^^. Perdonatemi se il capitolo è corto e sicuramente meno bello di altri, ma avevo il bisogno di terminare la storia <33.

Ps. Vi consiglio di ascoltare una canzone poco allegra :)

Y - S E O N G H W A

Dopo Natale giunse Capodanno, e con lui l'amarezza accumulata in un anno intero. Per quanto mi stessi impegnando a mostrarmi il più radioso possibile, non potevo evitare di preoccuparmi riguardo al mio passato, al nostro futuro. Mi svegliai una mattina divorato dalla nostaglia di casa. Aprire gli occhi fu di una difficoltà inaudita, il peso della consapevolezza appesantiva le mie palpebre. Non percepivo l'appartenenza ad un qualcosa a me familiare, e l'ansia mi assalì. Scesi dal letto ancora scalzo, rammollito dalle ore di sonno ed assonnato per la loro piccola quantità, scendendo in modo quasi automatico le scale. I piedi mi guidarono controvoglia in cucina, dove trovai Hongjoong profondamente addormentato sopra il tavolo da pranzo.

Si era dimenticato nuovamente dove fosse il letto.

Sentirmi a casa divenne d'improvviso più difficile. Mi avvicinai cauto al mio ragazzo, momentaneamente al sicuro tra le calda braccia di Morfeo, lontano dalle attuali difficoltà della vita. Osservai Hongjoong in silenzio e con rispetto, ammaliato dal ritmo regolare del suo respiro, proprio come si ammira il più bello dei quadri. Non lo sfiorai, evitai persino di guardarlo per un tempo sin troppo prolungato per timore di consumarlo. Sospirando, mi sedetti su una sedia accanto a lui, chiedendomi se fosse realmente lì con me.

Questa volta si era dimenticato anche come fosse fatto, un letto.

Al suo risveglio non dissi nulla. Semplicemente gli lanciai un rapido sguardo, carico di amarezza e sentimenti mai espressi. Mi dispiacque accogliere il suo risveglio in quella maniera, ma non fui in grado di evitarlo. Hongjoong stava lentamente svanendo sotto ai miei occhi, ed io mi ostinavo a combattere una battaglia già persa in partenza: come fosse fumo tra le mie dita, lui fuggiva alla mia presa. Nel perderlo perdevo me stesso, ed io mi ostinavo a sorridere di fronte alla sofferenza di entrambi.

Anche oggi, non hai dormito con me...》il mio fu un semplice sussurro. Fievole, tremante, incerto. Hongjoong parve non capire, e ci mise qualche attimo a riconoscermi. Appena recuperata coscienza, mi sorrise imbarazzato, e semplicemente mi baciò. Ricambiai esitante il bacio nonostante sapessi che quelle labbra non gli appartenessero più, che la sua bocca non avesse più lo stesso sapore, che il suo amore avesse un altro valore.

Quando avrei dovuto dirgli effettivamente addio? Una settimana fa? Un mese fa? Il giorno stesso dell'incidente? Hongjoong si sistemò tranquillo sul mio bacino, ignaro gli riuscisse così naturle solamente perché lo aveva fatto mille altre volte prima, divorandomi le labbra. Finsi di star cercando quel che cercava lui, e mi costrinsi a ricambiare quel bacio che ormai non sapeva più di casa.

Volli festeggiare Capodanno comunque. Hongjoong mi chiese come stessi, dal momento che si era accorto del mio malumore. Mi propose di rimanere a casa, ma avevo la necessità fisica di allontanarmi da quell'appartamento. Lo costrinsi ad indossare una delle felpe che gli regalai a Natale, sperando protegesse anche un piccolo vago ricordo che aveva di me, e lo guidai nella parte alta di Seoul.

Il sole era già tramontato, la città iniziò ad illuminarsi lentamente sotto ai nostri occhi. Un senso di infinito mi pervase il petto, mentre la fredda aria che respiravo cullò il mio animo incerto. Negli occhi di Hongjoong, momentaneamente seduto in equilibrio sulla staccionata, si riflettevano in silenzio le stelle. Lo osservai incerto, rigirandomi nervoso il pacchetto di sigarette nella tasca del cappotto. Avevo il bisogno di fumare, ma sapevo a lui non piacesse. O comunque, non sarebbe piaciuto.

《Che bel panorama...》sussurrò Hongjoong d'un tratto, lo sguardo rivolto verso la distesa di stelle sopra di noi. Lo osservai meglio, in silenzio, assottigliando leggermente lo sguardo. I miei occhi si fecero inspiegabilmente lucidi, e non seppi spiegare se la causa fosse il freddo o l'emozione. Il suo volto era rilassato, sereno sotto i delicati raggi lunari, ignaro della tempesta che divampava nel mio petto. Ormai naufrago nella mia tristezza, volli semplicemente piangere.

Sciocco, mi ritrovai a pensare, mentre le lacrime che mi ostinai a non versare si acculumarono lentamente nel mio diaframma. Il mio cuore se ne accorse rapidamente, lasciandosi annegare da quelle calde gocce d'acqua amara. Per un attimo mi mancò il fiato, e dovetti serrare le labbra per non farmi sfuggire un grido di puro dolore. Ed Hongjoong rideva, rideva incosciente, contando insistentemente le stelle nel cielo. Come dinanzi ad una vetrina, me le indicava di continuo, ridendo con ancor più gusto non appena ne trovava una più luminosa delle altre.

Ed io, stanco ed affranto, mi ritrovai a specchiarmi in quell'oscuro manto serale. Ma non vidi alcuna stella ad illuminare la mia notte. Al mio fianco avevo semplicemente Hongjoong, la cui luce si stava affievolendo lentamente. Volli stringerlo a me un'ultima volta: desiderai ardentemente che le sue piccole e delicate mani si aggrappassero alle mie spalle anche solo qualche secondo, consapevoli dell'immenso amore di cui ero ormai schiavo da qualche mese. Desiderai quello e tanto altro, ma mi costrinsi a mentire.

《Seonghwa?》mi chiamò dunque Hongjoong, non avendo avuto mia risposta. Lo vidi voltarsi verso di me, ed io evitai il suo sguardo. Non ero in grado di affrontare il volto di uno sconosciuto, e mi mancò per una seconda volta il fiato. Il mio cuore iniziò a sanguinare lacrime sofferenti, i miei occhi a piangere addolorati. Pregai che non parlasse, né mi guardasse, ma il suo sguardo gravava su di me in modo asfissiante. Pesante come un macigno, l'occhiata di Hongjoong mi privò di ossigeno.

《È un piacere conoscerti, Seonghwa. Io sono Hongjoong.》disse dunque Hongjoong, sorridente come mai prima d'ora. Si ammutolì subito, di fronte alle mie lacrime.

In quel momento, scoccò la mezzanotte.

Auguri, Seonghwa.

THE END.

𝐔𝐓𝐎𝐏𝐈𝐀 [Ateez]Where stories live. Discover now