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[N/A] Godetevi questo capitolo, perché presto tornerò all'angst :D Lasciate una stellina a fine capitolo e un commento, se vi è piaciuto! ♡

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T - H O N G J O O N G

Le giornate trascorsero tranquille. Nonostante fosse inverno, il sole brillò al di sopra della città per una settimana intera. Mi sentivo inspiegabilmente alleggerito, privo di un peso sin troppo opprimente. Andare a scuola non era più una costrizione, e stare con Mingi non mi appariva più come un obbligo. La mattina lasciavo mi accompagnasse a scuola, mentre il pomeriggio dipingevamo assieme. Era una routine tranquilla, che non mi agitava particolarmente. In casi eccezionali, lo aiutavo persino a studiare. Si stendeva accanto a me sul divano, poggiando il capo sulle mie gambe, e lo aiutavo a svolgere qualche esercizio di analitica.

Avevamo una relazione mediamente stabile, a cui sapevo avrei dovuto porre fine rapidamente: non amavo Mingi, e sicuramente Mingi non amava me. Tra di noi non vi era l'affiatamento adatto, né mai si era accesa una qualche scintilla particolare, talmente abile da infiammare la nostra relazione. Ammettevo di essere minimamente coinvolto con lui, ma in modo fraterno. Ero riconoscente del fatto che mi volesse bene, e che me lo dimostrasse quotidianamente, ma non potevamo illuderci che fosse amore.

Che in qualche modo Seonghwa influenzasse quella mia relazione, era innegabile. Nonostante fossi diventato leggermente più sicuro di me stesso, in sua presenza ogni mia certezza crollava. Da quando avevo ammesso a me stesso che mi piaceva, il mio cuore non aveva smesso neanche un attimo di dolermi ogni qual volta lo pensavo. Oramai tutto aveva un senso diverso, e un retrogusto delle sue labbra condiva il fine di ogni mia azione. Mi chiesi se anche lui, a suo modo, ricambiasse i miei sentimenti, e il solo pormi quella domanda mi agitava spaventosamente. Ero un tipo introverso, non amavo mettermi in mostra. Tuttavia solamente con lui avevo l'ardente desiderio che guardasse solo me, baciasse solo me, amasse solo me.

Durante l'intervallo uscivo in giardino, approfittando del bel tempo. Mimetizzandomi con il resto degli studenti, mi limitavo a sorseggiare in silenzio il mio succo di pera, osservando solitamente il curioso vagare delle nuvole in quell'ammaliante manto azzurro. D'improvviso, una mano scivolava nella mia, e già sapevo di chi si trattasse. Riconoscevo ormai la forma delle sue dita, e l'affascinante modo in cui si intrecciavano alle mie. Mi lasciavo trascinare sul retro della scuola, e spesso facevamo a gara su chi fosse il primo a baciare l'altro. Talvolta non riuscivo a contenere le mie risate, mentre Seonghwa tra un bacio e l'altro mi raccontava qualche aneddoto divertente della giornata, ed allora era costretto a tapparmi la bocca con la sua. Erano brevi attimi di qualche minuto, eppure ero certo di svegliarmi la mattina solamente per quei piccoli momenti. Se avessi dovuto descrivere la felicità, avrei parlato di quegli intervalli.

A volte nelle nostre conversazioni sfuggivano i nomi di Yeosang e Mingi. Era il gelo ogni volta. Ci ammutolivamo immediatamente, vergognandoci come ladri. Quel che più mi spaventava, era il fatto che nessuno dei due sembrasse geloso dell'altro. Sapevo di appartenergli incondizionatamente, perciò comprendevo se in qualche modo non riusciva a lasciare il suo attuale ragazzo. Sapevo inoltre che Yeosang lo avesse aiutato particolarmente con la sua personalità, e non potevo che ammirarne il risultato, al sicuro tra le sue braccia. Ci stendevamo di solito sul giardino inferiore della scuola, dietro ad un imponente albero, e Seonghwa osservava il cielo con me. Mi lasciava sistemare tra le sue gambe, incastrando perfettamente i nostri corpi.

Forse, in minima parte, Seonghwa era l'unico ad essere geloso. Odiava che Mingi mi baciasse in pubblico, e detestava ancor di più il fatto che Mingi fosse comunque un suo caro amico. Aveva smesso di parlarci a causa di questa insolita situazione, e non aveva idea di come affrontare il loro rapporto. Mingi spesso mi chiedeva come mai Seonghwa non lo frequentasse più, ma spesso lasciava cadere il discorso, dal momento che credeva non ne potessi sapere nulla. E il cuore mi doleva a quella scena. Mi sentivo talmente piccolo, talmente vulnerabile dinnanzi a quella situazione.

Quel giorno in particolare, non mi sentivo particolarmente bene. Distratto, mi feci male durante l'ora di educazione fisica. Yunho, un alunno di un'altra classe, mi era caduto in tutta la sua altezza sulla caviglia ed ormai non riuscivo quasi più a muoverla. Non volli piangere, non lo feci neanche quando San affettuosamente mi portò con sé negli spogliatoi. Wooyoung poco dopo ci raggiunse con del ghiaccio. Li cacciai entrambi, frustrato. Non volevo tardassero a tornare a casa per colpa mia, sarebbero stati costretti a rimandare il loro appuntamento. Solamente quando fui certo di esser solo, iniziai pateticamente a piangere, divorato dal dolore e rimpiangendo la caviglia ormai inutilizzabile.

Smarrito nella mia sofferenza, non mi accorsi dello scroscio provenire dall'angolo delle doccie. Tirai su col naso, sollevando cauto il capo. Solo in quel momento mi accorsi di Seonghwa, immobile di fronte a me. Probabilmente stava per farsi una doccia, dal momento che indossava solamente i jeans. Mi ritrovai ad avvampare, mentre il mio sguardo cadde sul suo petto nudo. La gola mi si seccò, mentre lo fissavo in silenzio, sbigottito. Ai miei occhi, seppur stanchi ed appannati, era la persona più bella che avessi mai visto. Mi chiesi se i sentimenti che avevo per lui stessero deviando la sua reale immagine.

《Hongjoong, perché piangi?》mi chiese allora, con lentezza, reclinando appena il capo. Aveva incrociato le braccia al petto, e con una spalla si stava appoggiando alla parete. Mi irrigidii appena sulla panca, distratto dal suo atteggiamento. Soffocai qualche singhiozzo nel mio stomaco, lasciandomi sfuggire un verso imbarazzato.

《Sei bellissimo...》mi ritrovai a sussurrare invece, come uno sciocco. Mi lasciai sfuggire un altro singhiozzo, frustrato, dimenticandomi momentaneamente della mia caviglia. Qualcosa nel petto mi doleva, e mi mancò per un attimo il fiato. I sentimenti che provavo per lui d'improvviso esplosero nel mio stomaco, e mi venne da vomitare. Seonghwa sorrise appena, probabilmente intuendo quale fosse il problema, chinandosi su di me. Mi accarezzò dolcemente i capelli, senza invadere il mio spazio personale. Lentamente mi calmai, e nel frattempo lui si era inginocchiato di fronte a me, arrivando alla mia altezza.

《Non ti ho chiesto questo, piccolo.》 sussurrò al mio orecchio.

《Sono tanto triste.》ammisi allora, con tono lamentoso. Sapevo avessi assunto un atteggiamento infantile, e sperai egoisticamente che Seonghwa non ne fosse infastidito.

《No, ti fa solamente male la caviglia.》disse solamente, rassicurante. Mi tolse delicatamente le scarpe, mentre gli lanciavo un'occhiata confusa. Non disse nulla, poggiando il ghiaccio sulle panca. Sorrise semplicemente, aiutandomi a sfilare la maglietta. Le sue dita fredde sfiorarono la mia pelle, il mio cuore rabbrividì di conseguenza. Mi strinse tra le sue braccia, sollevandomi facilmente per le cosce. Non mi sorpresi quando mi accolse con dolcezza contro il suo petto nudo, era una posizione che ormai ci apparteneva. Potevo percepire il suo battito contro il mio, e i suoi gomiti spigolosi contro i miei fianchi. La sua pelle sembrava essere di velluto, e levigata sfiorava la mia: mi protesse in uno dei suoi accoglienti abbracci, e finalmente il mio cuore rallentò il proprio battito, di nuovo a casa tra le sue braccia.

Senza dire una parola, immerse i nostri corpi al di sotto del caldo getto della doccia. Mi lasciai sfuggire una genuina risata, sorpreso, mentre l'acqua portava via con sé le mie ultime lacrime. Seonghwa sorrise sotto di me, mentre mi osservava in silenzio. Perle lucide andarono a bagnargli il capo, incastrandosi tra i suoi capelli. Sorrisi a mia volta, intrappolando una goccia d'acqua tra le nostre labbra, baciandolo ancora una volta. Come se fosse la prima. Il vapore lentamente ci nascose al resto del mondo.

[N/A] Non vi allarmate, ancora niente smut😌 Sono troppo puri e casti </3. Mi sono appena accorta che non ci sono molti dialoghi, ma okay. Odio i dialoghi :( Btw, scusate se questo capitolo non è molto interessante, ma è un capitolo di passaggio UwU.

𝐔𝐓𝐎𝐏𝐈𝐀 [Ateez]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora