non si torna indietro come il VAR

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la borsa mi cade, i miei piedi scattano, senza che il cervello debba mandare il comando, perchè non c'è tempo. 

mi butto sulla ragazza. se avessi ancora un briciolo di ironia e se non mi trovassi qui veramente penserei -come nei film-. la colpisco e la spingo lontano dalla traiettoria della macchina.i miei piedi si spostano un secondo prima che la macchina passi sfrecciano in quel punto. il mio gomito e le ginocchia si sfracellando a terra. i pantaloni si strappano, la pelle sfrega contro l'asfalto, il quale sembra più ruvido che mai. anche la faccia sbatte a terra, gli occhiali cadono. tutto sembra a rallentatore. 

raccolgo gli occhiali che per miracolo non si sono rotti e mi alzo. tendo una mano alla ragazza che ho di fronte. non troppo alta. occhi castani profondi, capelli neri spettinati , pelle scura. sulle labbra avevi il vento. è bella, è il mio primo pensiero. -stai bene?- il secondo. sembra un po' stordita. del resto lo sono anche io. -ehm...s..si,io..grazie, non so cosa..tu come stai?.- mi sento stranissimo. come se una piccola scintilla fosse riaffiorata nel cuore. -tu..io...no, non ti preoccupare, io sto bene..- dico mentre passo le mani sui vestiti per togliere la polvere -ehm, Nelson, piacere- mi presento con un piccolo sorriso dopo non so quanto tempo. -Noah, piacere mio...posso..ehm...offrirti un caffè?- mi chiede, ancora un po' confusa. -ehm, si sicuro, grazie- accetto -nononno! grazie a te, sarei già morta a quest'ora se non fosse stato per te!- mi dice spalancando gli occhi. -beh, si, forse è vero....quello lì non dovrebbe avere la patente!-  -lo penso anche io....domani alle 11 in piazza maggiore?-  -ok, a domani...ah, se ci fossero problemi ti lascio il mio numero!- mi faccio dare il telefono e inserisco il mio numero nella rubrica. -a domani allora!-  la saluto e mi avvio verso a casa ancora con le gambe tremanti per quello che è appena successo. 

mangio velocemente quello che ho comprato e poi mi dirigo in camera. mi fermo sulla porta. oggi è la giornata dei pensieri strani. -forse dovresti mettere a posto, vivi in un porcile...- mi dico. e di nuovo assecondo il pensiero. beh, in fondo se oggi non avessi assecondato il primo.... raccolgo i vestiti da per terra e li metto da lavare. lavo i piatti.  poi mi faccio una doccia e mi metto una maglia e dei boxer puliti. mi stendo sul letto. nonostante io sia stanchissimo  non riesco a dormire ma rivivo i momenti della giornata, come succede sempre quando succede qualcosa di importante. Troppe cose ormai sono passate, e non le possiamo cambiare.


 direi che il nels di questo capitolo rispecchia proprio quello della copertina...mhhh dai che lo avete capito tutti che qualcosa si è acceso....vedremo come va il caffè....ahahah io che continuo a parlare come se non sapessi come va la storia...vabbè..spero vi piacciaaaaaa


anche Superman ha le sue debolezze -Nelson Venceslai-Where stories live. Discover now