quando la ritrovi non ti ci vedi più

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faccio un respiro profondo. -aspettatemi fuori- dico ai miei amici e alla mia ragazza. dopo averli rassicurati apro la porta e muovo un passo dentro la stanza. lui è lì, sdraiato nel letto, fissa il soffitto. lacrime di rabbia inizino a farsi strada sulle guance, passando sotto gli occhiali, cadendo sul pigiama. -ti aspettavo.- mi dice senza nemmeno girare la porta. -che..io..- inizio. cerco di calmarmi. -Marco, ma che cacchio ti è venuto in mente?!- gli urlo. marco, il batterista della mia band, l'amico a cui confidavo cose quando non avevo nessuno a cui dirle, quello che mi confortava, lui, esattamente lui ha cercato di uccidermi. e anche tonno...e noah...cosa c'entra lei? -glielo chiedo. -quella stupida schifosa traditrice!- sputa lui -mi ha lasciato senza motivo. solo perchè ero sbronzo. sono riuscito a scappare prima che mi prendessero- mi appoggio al muro per non cadere. -tu..tu sei Gabriele..- dico con voce flebile. -wow ma che investigatore che sei!- mi ride in faccia. poi torna a contemplare il soffitto. -mi fai schifo!- gli urlo. -che c'entra tonno??? che c'entro io???- le lacrime continuano a cadere, assorbendosi nella stoffa della maglietta. -tu..hai pure il coraggio di chiederlo?- fa una smorfia di disgusto e rabbia per poi continuare. -un giorno siamo migliori amici, passiamo un sacco di tempo insieme, ci diciamo tutto e il giorno dopo , puf, non rispondi alle chiamate, non ti fai vedere, te ne stai coi tuoi bei amichetti di Space Valley ignorandomi del tutto. ho pensato che se il tuo amico tonno fosse stato k- o mi avresti considerato di più non ho parole. -non fare l'infantile!tu sei pazzo!- gli urlo, ma sotto sotto capisco che ha ragione. sono stato io. crollo a terra per l'ennesima volta, ormai ho perso il conto delle volte che mi sono ritrovato sul pavimento di quel maledettissimo ospedale. sono scosso dalle lacrime di vergogna. Marco mi ignora, come se non ci fossi. la porta si spalanca, non guardo nemmeno chi entra, chi mi prende e mi porta via, chi mi fa risedere sul mio letto per poi andarsene di nuovo. non guardo. è solo colpa mia.


sia chiaro non ho niente contro Paga, anzi, ma avevo bisogno di un colpevole ahaha

anche Superman ha le sue debolezze -Nelson Venceslai-Where stories live. Discover now