mi ripetevi sempre: "di sfiga si muore"

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-e che cavolo! non è giusto! ho trovato la prima persona che mi batte a questo maledettissimo gioco!- protesto lanciando il joystick sul divano. siamo qui da 1 ora a giocare, io e noah, e sta vincendo sempre lei. è bravissima. -lei ride a e mi da un bacio sulla guancia. non so ancora definire cosa siamo noi, ma sicuramente è qualcosa di molto speciale. -sei bellissima- sussurro spostandole una ciocca di capelli dal viso. -ti va se metto su un po' di musica?... magari potrei farti sentire qualcosa della mia band.- la guardo - ha un piccolo sorriso, che ha un retrogusto strano. -ok- mi dice, col sorriso che le attraversa la faccia. -Era bello MSN quando,ti amavo di bene- canticchio. -Passano le notti d'inverno!E le Aurore Boreali!Forse anche i supereroi!Sognano di essere normali!- non è la mia voce. è quella di noah. la guardo pieno di stupore. -tu...tu la conoscevi già....- le ridono gli occhi. poi abbassa lo sguardo -io..non volevo pensassi che sto con te solo perchè sei famoso- mi confessa. -beh modestamente, sono proprio una celebrità!.- vado da lei e la bacio. un bacio lungo, che sa di onde del mare, di ghiaccio che brucia sulla pelle. Ho voglia di atterrare su un'isola deserta.Oppure sotto un'onda dove l'aria non mi serva. 

hanno dimesso tonno. stiamo andando a casa sua. -vez come va?- chiedo appena apre la porta. lui mi abbraccia, poi saluta noah e ci fa entrare. ci sediamo sul divano e arriva subito Bilbo a coccolarci. -abbiamo un problema.- dico a tonno. -questi due incidenti non possono essere stati una coincidenza. ma chi può essere stato?- io in fondo in fondo sospetto di Federico...ma non avrebbe molto senso...cosa c'entra noah? espongo la mia idea agli altri. -vez, ci sta, stai ancora malissimo per quello che ti ha fatto, e ti capisco, sul serio, però...non può essere lui!- sospiro e mi rassegno. ma sotto la pelle sento ancora un fremito, il che significa che non ho totalmente abbandonato 'idea. 

salutiamo il Tone e usciamo in strada. ci fermiamo sul marciapiede e ci guardiamo negli occhi. a lungo. poi ci baciamo. senza dire una parola. succede e basta. -ti prometto che andrà tutto ben- le sussurro fra i capelli. e restiamo lì, abbracciati.  

noah torna a casa a piedi, abita lì vicino, io devo raggiungere la macchina. mentre cammino penso ancora alla conversazione che abbiamo avuto con tonno. è tutto così surreale. prendo le cuffiette e mele infilo nelle orecchie. faccio partire la musica dei munford&sons, per svuotare la testa. la macchina è dall'altra parte della strada. poggio un piede sull'asfalto. guardo a destra e a sinistra. faccio atri due passi. nonostante abbia la musica a palla sento un rombo provenire da sinistra. alzo lo sguardo. la vettura è nera. e si avvicina sempre più in fratta. mi butto, come è successo qualche giorno fa. ma per salvare me stesso. sento la macchina sfrecciare dietro di me. le mani sfregano per terra, ferite si aprono sui miei palmi. sbatto violentemente la testa. poi è tutto nero. 


altra chicca di fine capitolo: qualche anno fa sono stata al concerto dei munford&sons perchè piacciono ai miei genitori....ahahah non c'entra niente ma mi piace darvi queste chicche

anche Superman ha le sue debolezze -Nelson Venceslai-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora