ma così io non respiro più

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apro la porta pianissimo per non farla cigolare. al buio mi dirigo verso il bagno. non metto la musica come al solito. è tardi, e non voglio svegliare Noah. entro nella doccia, appoggio il piede sul piatto gelido che mi fa rabbrividire. apro l'acqua. aspetto che diventi calda. le gocce bollenti scorrono fra i miei ricci e sulla mia pelle, lavando via, almeno per un po', i ricordi della serata. e della mia vita in generale. il vapore inizia a salire intorno a me e definitivamente non vedo nulla. meglio così. 

adoro la sensazione di una maglietta pulita poggiata sulla pelle appena lavata. ha uno strano sapore di freschezza. alzo leggermente il piumone e mi infilo nel letto, accanto a noah, sempre facendo attenzione a non svegliarla. lei si gira verso di me. a quanto pare i miei sforzi non sono serviti a nulla. -adoro ascoltare il flusso silenzioso dei tuoi pensieri mentre fai la doccia- mi dice. -com'è che sei così poetica la notte?- chiedo guardandola e perdendomi per l'ennesima volta nei suoi occhi scuri.  -sorride e mi poggia un bacio delicato sulla guancia. -va meglio?- chiede. -si, un po' meglio- ammetto. è la verità.  mi sento veramente meglio. per la serata passata sul prato con Dario. per la doccia calda. per il sorriso di noah. -allora anche io sto meglio- ammette. chiudo gli occhi con il suo viso dolce impresso nella mente e mi addormento.

-nelson, non ci puoi fare niente. siamo fatti uno per l'altra.- si lo so. ma non lo ammetterò mai. -nelson, ho ragione, e tu lo sai- si, so anche questo. -scusa. io ho fatto un errore. è stato un periodo difficile.- smettila. stai zitta cavolo. -nelson dimmi qualcosa!- continuo a stare zitto. - Nelson scusa. sistemerò tutto, ok? tornerà tutto come prima. anzi meglio di prima!- onn ne posso più . io voglio disperatamente credere alle sue parole, pendere dalle su labbra. ma sono tutte bugie, bugie, bugie. lo ripeto. solo bugie. mi sto convincendo che sia così. -beatrice io...- mi prende per le spalle, si avvicina e, cavolo, lo fa di nuovo. mi bacia. e io mi perdo nei suoi baci. 

-buongiorno- mi saluta noah appena entro in cucina stropicciandomi gli occhi da sotto gli occhiali. -ciao- rispondo con voce assonnata. -io esco- mi dice prendendo la borsa. -ok a dopo- la saluto, aggiungendo un bacio.  inizio a scaldare la macchinetta del caffè mentre penso al sogno di questa notte. poi cerco di scacciarlo dai pensieri, ma invano. ovviamente più ci provo mio ci riesco. penso a Beatrice mentre inserisco la cialda. penso ai suoi baci mentre la macchinetta eroga il caffè. penso alle sue parole mentre lo bevo, nonostante sia bollente.

decido di uscire anche io, per fare compere. prendo il giaccone ed esco accendendo la videocamera -ma salve a tutti! oggi andiamo a fcomprare un po' di roba!- questa volta nascondo  tutto dentro cercando di distrarmi. 

-tornato a casa vi mostrerò cosa ho deciso di comprare alla fine!- dico alzando la borsa. sposto lo sguardo verso sinistra. appoggiata al muro, qualche metro più in là c'è la mia ragazza. ma il problema è che appoggiata alle sue labbra c'è una persona. una persona che tiene le mani al muro. e che le sposta pericolosamente sul suo petto. una persona che conosco  fin troppo bene. 


anche Superman ha le sue debolezze -Nelson Venceslai-Where stories live. Discover now