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Non ho molto da dire, solo non ho mai trovato la voglia di scrivere.

Nelle ultime settimane ho scritto quattro mini capitoli e per ora vi chiedo di accontentervi di questi, perché qualche giorno fa ho avuto un lutto in famiglia.

Grazie

XXXX

[Kayla]

"Merda"

Quella parola era un ottimo riassunto di come mi sentivo in quel momento e, dalla faccia di Blake, supponevo che fosse lo stesso anche per lui.

Ci trovavamo nella sua macchina, seduti al buio da quasi dieci minuti, cercando di capire come fosse possibile che quella sottospecie di uomo fosse riuscito ad entrare in possesso di quelle foto. L'unico modo era che le avesse scaricate dal sito che Kimberly aveva creato tempo prima ma, secondo l'amico hacker di Kaiden, nessuno aveva fatto in tempo a salvare le foto prima che chiudesse il sito, quindi il quesito rimaneva ancora.

Blake era pallido in volto e le occhiaie risaltavano molto sotto agli occhi lucidi, oramai arrossati per averli sfregati fin troppe volte da quando ci eravamo seduti su quegli scomodi sedili... pensare che mezz'ora prima dovevano essere la nostra meta amorosa, mi faceva sentire strana, quasi goffa, e insieme a tutte le altre sensazioni che affollavano il mio corpo e la mia mente, si poteva benissimo riassumere con 'merda' detto da Blake.

C'erano solo due modi in cui avrei potuto affrontare quella situazione e, visto che stare a crogiolarmi nelle mie ansie, aspettando che qualche miracolo divino sistemasse la situazione, non era una possibilità, non mi restava che affrontare la cosa di petto, mettendo in secondo piano il fatto che mi sentivo umiliata e sull'orlo di un collasso psicologico.

Dopo aver appurato di poter, momentaneamente, affrontare la cosa senza dare di matto, mi concentrai sul far ragionare il ragazzo al mio fianco, pregando che la sua mente non stesse sprofondando in un abisso di odio e rabbia.

"Ti sei fatto male alla mano?" Domandai. Le parole erano uscite dalla mia bocca come un sospiro, quasi un soffio a malapena udibile, ma le avevo pronunciate in modo secco, senza alcun velo di emozione.

Blake sussultò nel sentire la mia voce, rimasta inudita da quando eravamo usciti di fretta dalla casa e poi si osservò la mano, rendendosi conto solo in quel momento che le nocche erano rosse e leggermente sbucciate. Rimase in silenzio qualche secondo, continuando a fissare la mano appoggiata sul volante, e poi si girò verso di me.

"Non è niente, avrei dovuto colpire quel coglione ancora più forte."

"A che scopo?" Era come se quelle parole venissero dette da un'altra persona, la mia voce era distaccata e piatta. "Nessuno ha sentito quello che mi ha detto, la musica era troppo alta. Probabilmente ora sarai tu quello che sarà dalla parte del torto, perché hai picchiato un ragazzo che era ubriaco e non in grado di difendersi."

Blake batté le mani sul volante, imprecando, consapevole che quello che avevo detto poteva essere la verità; spesso la gente, ignara di quelle che erano le vere motivazioni, creava delle scuse irreali per spiegare un fenomeno, inventava la propria realtà da poter poi diffondere ai suoi conoscenti e alla società... se Blake fosse tornato in quella casa e avesse continuato a pestare Jeremy, quanto tempo ci sarebbe voluto prima che qualcuno facesse arrivare una falsa notizia all'allenatore della sua squadra del college? E che arrivasse all'ufficio delle borse di studio?

"E cosa possiamo fare, allora? Dobbiamo scoprire com'è entrato in possesso di quelle foto, sempre che sia vero e che non abbia sparato qualche cazzata."

"Non lo so, ma dobbiamo pensarci, non possiamo fare cose avventate e magari peggiorare la situazione. Se ha davvero le mie foto, dobbiamo capire come eliminarle ed essere sicuri che non ne abbia delle copie." Presi il telefono dalla mia tasca e lo sbloccai, cercando il contatto di Kaiden. "Andiamo a casa, domani diremo la verità a Emma e ai tuoi amici, così che anche loro possano darci una mano."

"E vuoi lasciare che quel cretino rimanga qui, con il rischio che condivida con qualcuno le immagini?"

"Non abbiamo molta scelta."

Feci scorrere il dito sul nome di Kaiden e feci partire la telefonata.

Se davvero voleva ricattarmi o rendere pubbliche quelle foto, l'unica soluzione era quello di bloccarlo prima che lo facesse.

Blake's dirty thoughtsWo Geschichten leben. Entdecke jetzt